L'ex ct pesantemente critico all'indomani del pareggio dell'Italia con la Polonia
"Al nostro calcio manca l'orgoglio: oggi fare il ct della nazionale è ancora piu' difficile". Parole di Arrigo Sacchi pronunciate all'indomani del pari dell'Italia con la Polonia nella prima giornata di Nations League. Un giudizio duro, sferzante, quello dell'ex ct che ha denunciato la mancanza di spirito di squadra e di professionalità da parte dei calciatori italiani e di mancanza di progetti da parte dei dirigenti.
"Mancano idee, e quelle che ci sono non sono chiare" ha continuato Sacchi intervistato da Radio Deejay, molto deluso anche dai singoli protagonisti in azzurro. In particolare da Balotelli: "Il calcio è uno sport di squadra e l'intelligenza conta più dei piedi. Quindi, per prima cosa devo andare a prendere giocatori che abbiano intelligenza. Poi servono generosità, passione, professionalità. Tutti hanno la macchina, ma per farla muovere serve la benzina e nel calcio la benzina sono l'intelligenza, la passione, la professionalità. Ecco, diciamo che basta lo spirito di squadra: già quello ti fa essere una persona degna".
Molto critico, dunque, con tutto il calcio italiano, compresi i giovani per i quali l'attuale ct Roberto Mancini ha reclamato più spazio: "L'altro giorno ho visto la partita dell'Under 21, i giocatori hanno avuto un atteggiamento vergognoso: ho visto giovani presuntuosi e arroganti. Spesso nel calcio i veri nemici non sono gli avversari, siamo noi stessi. Questo - ha aggiunto - è un Paese in cui pur di vincere si venderebbe l'anima al diavolo: non si fa differenza tra una vittoria meritata e una poco meritata. E invece quella poco meritata porta poco futuro dentro di sé".
Una disanima molto dura che ha coinvolto anche la Federcalcio: "Ho sempre pensato che un club, e in questo caso la Federazione, con le sue idee e la sua visione, conta più della squadra e dell'allenatore, come la squadra conta più del singolo. Invece questo è un Paese in cui il singolo conta di più: e la Federazione non impone regole perché si cerca il potere più che un progetto utile al calcio. Cerchi di non farti mai nemici, accontenti tutti e così non accontenti mai nessuno".