Il ct respira e adesso può progettare con calma la rincorsa al Mondiale aspettando Barella
di Arturo CalcagniSì, avete visto bene: l'Italia spumeggiante di Parigi non è stata solo un raggio di sole nel buio totale. La Nazionale è ufficialmente ripartita e lo ha fatto pure di corsa: dopo lo scacco matto a Deschamps, gli azzurri hanno superato Israele senza grandi patemi. È stata una vittoria d'autorità quella di Donnarumma e compagni che si sono confermati nel deserto dello stadio di Budapest in un match sulla carta molto ostico: a sorridere è anche Spalletti. Dopo la parentesi quasi shock in terra tedesca risalente a poche settimane fa, il ct respira e vede un bagliore di luce. Ma soprattutto blinda la panchina verso un Mondiale da conquistare a tutti i costi.
Spalletti, che ha preso finalmente le misure al ruolo di commissario tecnico, non si è inventato nulla: ha messo semplicemente gli uomini giusti al posto giusto. Il blocco Inter, quasi al completo, ha dato le risposte attese, e a brillare è stato nuovamente il centrocampo composto da Frattesi (è il miglior marcatore nella gestione dell'ex Napoli), Ricci e Tonali. Quest'ultimo, che sembra non essersi mai fermato, è lo specchio di una Nazionale finalmente affamata e capace di rendere orgogliosi gli italiani. Al di là del risultato.
Aspettando il ritorno di Barella, nella notte di Budapest sono fioccate conferme ma pure piacevoli scoperte. A battere i pugni sul tavolo è stato anche Moise Kean, in gol a tre anni di distanza dall'ultima volta. Sponde, movimenti e un gol da attaccante vero: con la maglia da titolare blindata a Firenze, il 24enne potrebbe davvero trovare continuità e gol. Risolvendo quindi un grosso problema a Spalletti in attacco. Con Belgio e Israele, tra un mese, le prossime sentenze.