Il ct azzurro alla vigilia del match di Nations League: "Ho grande fiducia nel futuro di questi ragazzi"
Luciano Spalletti ha caricato l'Italia alla vigilia del match di Nations League contro il Belgio: "È una partita fondamentale per il nostro futuro, mi aspetto che venga affrontata con lo stesso coraggio visto nelle ultime gare - le parole del ct azzurro in conferenza stampa -. Le sensazioni, visti gli allenamenti, sono positive". Si è poi parlato delle qualificazioni al Mondiale 2026: "Sentiamo come obbligo il Mondiale, è quello che ha determinato la nostra storia e fatto felici moltissime persone. Partecipare per noi è veramente importante, ma non deve diventare un'ossessione o una pressione, con questo gruppo dobbiamo fare delle esperienze, siamo sulla buona strada".
Il mister si è detto soddisfatto di ciò che ha letto negli occhi dei suoi ragazzi in questi primi giorni di ritiro: "Ho visto le stesse cose del match con la Francia, anzi rafforzate nei ragazzi che sono tornati. Questo gruppo lascia ben sperare su quello che sarà il nostro futuro, specialmente per il modo di stare insieme, essere amici e volersi aiutare nel fare le cose. Questo lo si vede anche nella vita normale, io sono fiducioso per quello che possono fare questi ragazzi. Li ho trovati carichi di energia e di voglia. Ho avuto modo di pensare, ci sono settimane che passano in un attimo e ore che non passano mai nel calcio. Ora però ho la sensazione di avere a che fare con ragazzi che vogliono far conoscere le loro qualità".
Spalletti si è soffermato sulle doti di Calafiori: "È bravo a farsi trovare al punto giusto anche se fa gli stessi metri degli altri. Questa personalità poi lo ha aiutato, si è preso responsabilità importanti. Ha maturità anche se è giovane, si è fatto molte esperienze anche in altri settori del campo e questo lo completa. È sempre bene avere un ordine di squadra e un equilibrio, deve fare bene quello che gli compete, poi può aggiungere qualcosa".
Il ct ha poi parlato della formazione, confermando che giocherà dal 1' Lorenzo Pellegrini: "In quella posizione abbiamo giocatori che sanno relazionarsi con la squadra. Vogliamo giocatori che sappiano fare molte cose in quella zona di campo, forse in questo caso Pellegrini ha la stessa possibilità di Raspadori di creare quella superiorità che ci permetterà di gestire un pezzo di partita. Inizierà Pellegrini domani".
Poi qualche parola anche su Daniel Maldini: "Nella conferenza stampa dell'altroieri ho già detto cose bellissime di lui, è quello che penso. È il calciatore che a noi manca, ha quella struttura fisica e quella leggerezza nel girarsi su sé stesso che mancano, ha quella qualità e quella semplicità nell'avere qualità che ci serve. È elegante, ma ha molte cose oltre a quello. È forte a campo aperto, è forte nello stretto, calcia bene da fuori. Poi è chiaro che deve crescere in personalità, l'ho convocato e ce l'ho in panchina, nel gioco dei doppioni ci sarà da cambiare nel reparto offensivo e non avrò dubbi a inserirlo se ci sarà bisogno".
Inevitabile qualche domanda anche sugli assenti, come Zaccagni e Politano per certi versi sacrificati sull'altare del 3-5-2: "Noi non sacrifichiamo nessuno, non vogliamo uccidere nessuno. Già preferire è differente. Zaccagni ha chiesto lui di rimanere fuori, perché ha un problema da mettere apposto. Per quanto riguarda Rovella ce ne sono altri due che sono giovani come lui e ci hanno fatto vedere di star bene in campo, abbiamo preferito loro. Se avessi convocato Rovella mi avreste chiesto perché non avevo convocato chi aveva fatto bene. Hanno le stesse qualità, sono giovani con un futuro importante e che hanno ancora da far vedere tutto il loro bagaglio. Chiesa sta poco bene, Zaniolo ha iniziato a giocare solo ora, Politano lo continuiamo a seguire e sappiamo tutto, anche quello che non sapete. Abbiamo deciso di fare così, ma noi non buttiamo via niente. Siamo felici di tirar dentro quelli che possono darci una mano. Per il modulo si va avanti così perché abbiamo molti giocatori forti che giocano dentro questo sistema tattico, nel nostro campionato molti sono adatti a questo sistema di gioco, per questo si cerca di andare a scegliere per logica. La risposta è stata positiva e si rafforza questa idea che abbiamo".
Infine, Spalletti ha parlato a lungo delle qualità del Belgio: "Conosco molto bene i calciatori, come tutti, perché giocano nelle squadre più forti d'Europa. L'insidia maggiore è la velocità nel reparto offensivo, le loro qualità tecniche e di velocità muscolari. Sono tra i più forti nel puntare l'uomo. C'è un allenatore che conosco e che è molto bravo. Noi domani dovremo essere molto attenti, dobbiamo sapere che l'avversario è molto forte. Perché non hanno mai vinto nulla? Non so cosa gli sia mancato, so che per vincere bisogna essere veramente al top. Prima c'era anche Nainggolan (ride, ndr)... Lo sento sempre per messaggio, mi aspetto che mi dica qualcosa sulla partita di domani. Questa squadra ha qualità, ha questo incrocio di culture e di generazioni che gli ha dato moltissimo sotto l'aspetto calcistico. I calciatori sono fortissimi, sono dei veri purosangue per qualità di gioco e fisicità. Hanno molti calciatori strutturati, hanno questa qualità di velocità nel reparto offensivo che è sempre difficile da difendere".
CALAFIORI: "L'OLIMPICO MI DARÀ QUALCOSA IN PIÙ"
In conferenza è intervenuto anche Riccardo Calafiori: "Il ritorno all'Olimpico? Sicuramente mi dà qualcosa in più, cercherò di sfruttarlo sul campo - le parole del difensore dell'Arsenal -. Sono contentissimo, giocherò davanti ai miei amici e ai miei familiari". Di fronte avrà il compagno di squadra Trossard: "Sarà divertente, è un top player e cercherò di dare dei consigli ai miei compagni di squadra perché non sarà facile affrontarlo. È forte nell'uno contro uno e sa calciare molto bene". Si è poi parlato delle affinità tra Spalletti e Arteta: "Domanda complicata. Sicuramente la costante con il mister e con Arteta è la ricerca del dominio tramite il gioco. Queste sono le cose che li accomunano, sono d'accordo con entrambi: è sempre meglio affrontare gli avversari in questo modo senza subire troppo". Poi delle differenze tra Serie A e Premier League: "È difficile dire una cosa soltanto, ne dico due allora. La prima cosa è senza dubbio l'intensità in allenamento e in partita, questo è molto diverso dall'Italia. Comunque non penso che dobbiamo rubare qualcosa dalla Premier, ma le partite sono tutte combattute, sia contro le piccole sia contro le grandi, nessuno pensa a difendersi ed è più divertente da seguire".