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Il presidente Pancalli: "Due protagonisti dello sport paralimpico italiano e mondiale che rappresentano al meglio una squadra con importanti ambizioni e grandissimo talento"

L'ex"ds della Lazio ospite in una vecchia puntata di Controcampo

Era il 30 settembre del 2001, il Brescia era sotto 3-1 nel derby contro l'Atalanta. La curva bergamasca cantava, festeggiava, incitava e insultava l'allenatore avversario, Carlo Mazzone, che dopo il gol di Baggio che riaprì la partita guardò gli ultras della Dea e urlò: "Se famo er 3-3 vengo sotto 'a curva". Detto, fatto, a tempo quasi scaduto la tripletta del divin Codino rimette la partita in parità e Carletto parte in uno scatto a perdifiato, incontenibile, verso la curva nerazzurra alzando il pugno al cielo e urlando cose incomprensibili e irripetibili. Un momento storico che scalda il coure di ogni tifoso, un'immagine iconica del calcio italiano e non solo che ha fatto il giro del mondo e oggi compie vent'anni. 

Bandiere, uno striscione, applausi e cori dei tifosi per l'ultimo saluto a Carletto Mazzone, ex allenatore bianconero, guida indimenticata di tante squadre in serie A, con le sue quasi 800 panchine tra cui quella della Roma, scomparso l'altroieri a 86 anni. Il feretro di Mazzone, di legno chiaro con sopra una corona di rose rosse, accompagnato dai famigliari, è stato accolto all'ingresso della Chiesa di San Francesco ad Ascoli da varie autorità  tra cui il sindaco di Ascoli Marco Fioravanti e il presidente della Regione Francesco Acquaroli. Sopra la bara, in chiesa, sono state poste la sciarpa dell'Ascoli, le maglie di alcune squadre che Mazzone ha guidato tra cui quelle di Ascoli, Perugia e Brescia. Tanti applausi all'interno e fuori dalla chiesa dove una folla di tifosi, soprattutto dell'Ascoli, dove Mazzone viveva con la sua famiglia e di cui era cittadino onorario, ha acclamato Carletto Mazzone, sventolando bandiere e intonandone il nome. A salutare Mazzone, fuori dalla chiesa, anche tifosi con la maglia della Roma. Tra i presenti alle esequie una delegazione del Cagliari, rappresentato dal coordinatore tecnico della Primavera, Roberto Muzzi, ex giocatore di Mazzone, del Bologna e dell'Ascoli, con in testa il presidente Carlo Neri, oltre a vari allenatori tra cui Serse Cosmi, Walter Novellino e Enrico Nicolini.

L'ultimo saluto ad Ascoli

L'ultimo saluto ad Ascoli

Il tecnico dei Citizens si è presentato alle interviste con una t-shirt raffigurante l'iconica esultanza del suo ex allenatore per omaggiarlo

Squadre, presidenti, tifosi, appassionati piangono la scomparsa del tecnico romano

“20 anni fa… ne è passato di tempo! Non smetterò mai di ringraziarvi che a distanza di tanti anni vi ricordate di me e che mi volete bene! Vi voglio bene”. Carlo Mazzone festeggia così, su Instagram, il ‘compleanno’ di un episodio diventato storico. 30 settembre 2001, al Rigamonti di Brescia va in scena una derby con l'Atalanta pieno di tensioni: dopo un primo tempo a favore dei bergamaschi, nella ripresa succede di tutto. Protagonisti assoluti Roberto Baggio e Carlo Mazzone, preso di mira dai tifosi avversari e autore di una leggendaria corsa sotto la curva nerazzurra dopo il gol del 3-3 del Divin Codino. Una pagina indimenticabile del calcio italiano…

Cosa ha rappresentato il Mazzone allenatore

Simbolo del calcio proletario, Sor Carletto ha scritto pagine storiche del calcio italiano non rinunciando mai a ironia e sincerità

Il tecnico compie 83 anni e lancia un appello: "Vi ho spronato tante volte,ora si vince stando a casa"

Tutto iniziò al Rigamonti per merito di Boskov, poi il Pupone ha esultato 305 volte con una sola maglia

Tutto iniziò a Brescia, esattamente 26 anni fa. E da allora Francesco Totti è la Roma. Eterno capitano, ottavo Re di Roma per volere degli dei del pallone, ambasciatore globale del football che ancora emoziona.

Ecco come sarebbe la vita d'ufficio per alcuni tra i più popolari allenatori del calcio nelle illustrazionei di Emanuel Wiemans per il blog Viking Italia.

Vujadin Boskov lancia nel grande calcio il giovane della primavera