Moto Guzzi è già lanciata nel suo secondo secolo di vita, per continuare a produrre motociclette dal carattere autentico ed esclusivo.Dopo aver festeggiato il traguardo dei cento anni nel 2021, Moto Guzzi ha presentato, nel 2022, V100 Mandello, una motocicletta innovativa, nata dal foglio bianco, una svolta epocale a livello tecnico. Una moto ricca di tecnologie inedite, spinta dal nuovo bicilindrico a V trasversale di 90° raffreddato a liquido.Su una base tecnica così moderna, Moto Guzzi presenta ora Stelvio, il secondo atto di un’opera prima. Stelvio è un nome così ben conosciuto, rispettato e amato dai motociclisti che Moto Guzzi ha ritenuto opportuno non associarlo ad altre sigle. Si chiama proprio così: Moto Guzzi Stelvio, denominata come il celebre passo alpino che congiunge due valli attraverso 48 mitici tornanti, méta imprescindibile di qualsiasi mototurista. Così Moto Guzzi Stelvio rappresenta oggi il punto di arrivo di ogni mototurista evoluto, in sella alla quale “salire in vetta” al piacere di guida. Moto Guzzi Stelvio è una moto di ultima generazione che tende la mano al futuro. Quello che rimane intatto è la filosofia progettuale e costruttiva propria di Moto Guzzi, scelte tecniche esclusive e uno stile modernissimo, che non lascia niente alla nostalgia, ma inconfondibilmente Moto Guzzi. Una filosofia applicata a una entro-fuoristrada pensata e costruita per il viaggio senza confini, attraente e dalla guida sublime, spinta da un motore dalle caratteristiche di erogazione e dal sound ineguagliabili.Design inconfondibile e aerodinamica evolutaAffascinante, sofisticata e originale: Moto Guzzi Stelvio è l’unica moto della sua classe di cilindrata con la trasmissione ad albero cardanico dallo sviluppo davvero innovativo e l’unica con il parabrezza regolabile in altezza elettricamente. E soprattutto è l’unica a vantare un’architettura motoristica di questo tipo. Esistono molti interessanti bicilindrici, ma ne esiste solo uno a V trasversale di 90° ed è di Moto Guzzi, con quel carattere e quel modo di erogare la coppia davvero unici e inimitabili. Il V twin non è solo il cuore pulsante di Stelvio, ma anche l’epicentro del design, così come su ogni attuale Moto Guzzi. Tutto il design parte dalla valorizzazione dello scultoreo motore, con i suoi cilindri che sembrano saltare fuori dal serbatoio, e si evolve in chiave moderna. Si esaltano la scomposizione geometrica degli elementi principali della carrozzeria, con il fulcro tra serbatoio e sella, la semplicità delle linee e una cura del dettaglio molto elevata. Materiali, colori e finiture guardano alle tendenze di stile future sottolineando, nei volumi e nei particolari, l’italianità della moto. La sensazione di dinamicità è enfatizzata dalla coda snella e dai volumi più importanti che dominano la parte anteriore, scelta nella quale il design incontra le esigenze di protezione e di comfort necessarie in una moto votata al viaggio e al turismo.L’aerodinamica ha beneficiato di uno studio molto approfondito, grazie a un gruppo di ingegneri coinvolti solo in questo aspetto, per massimizzare la protezione dall’aria, il comfort e il piacere di guida, coerentemente con la storia di Moto Guzzi, primo brand motociclistico a dotarsi di una propria galleria del vento. Sono state necessarie oltre 1500 ore di simulazioni con software di calcolo CFD (Computational Fluid Dynamics) e molte sedute in galleria del vento per determinare le superfici ideali che offrissero la massima protezione al pilota e al passeggero, a fronte di ingombri non elevati. Anche il parabrezza è stato oggetto di un particolare studio ed ha una forma in grado di deviare i flussi evitando vortici di aria posteriori, coadiuvato dalla presenza dei due deflettori laterali. Per adattarsi a differenti stature, è regolabile elettricamente in altezza fino ai 150 km/h, con un’escursione di ben 70 mm. Anche Moto Guzzi Stelvio evoca iconici modelli della sua storia, citando elementi come le feritoie presenti nei fianchetti sottosella, ma la modernità e l’innovazione prevalgono nella loro reinterpretazione. È la motocicletta ideale per chi ama osservare i dettagli mentre ne accarezza le superfici, emozionandosi ancora prima che il viaggio inizi. Da qualsiasi punto di vista la si osservi, è inconfondibilmente una Moto Guzzi: l’identità è confermata frontalmente dall’impianto di illuminazione LED, con DRL che disegna la sagoma dell’aquila e lateralmente dall’architettura particolare e unica del motore, lasciato completamente a vista. La cura del dettaglio ha coinvolto anche questo elemento: il posizionamento molto discreto del radiatore e l’assenza alla vista di tubi di collegamento in gomma, oltre al certosino lavoro realizzato sull’impianto elettrico dai cablaggi totalmente nascosti, esaltano la bellezza della pura meccanica.Il rivoluzionario bicilindrico “compact block”, ulteriormente affinatoMoto Guzzi Stelvio è spinta dall’unità motrice appena introdotta su V100 Mandello, dalla quale però si distingue per molteplici aspetti tali da renderla ancora più appagante da utilizzare. Non deve sorprendere il fatto che due moto di estrazione così differente abbiano in comune il motore. I progetti di Moto Guzzi V100 Mandello e Stelvio sono partiti in parallelo e poi hanno seguito strade ben differenti nello sviluppo. I motoristi Moto Guzzi hanno ricevuto da subito l’input di costruire un motore adeguato a differenti tipologie di moto. La scelta, ad esempio, di realizzare una coppa dell’olio separata dalla camera di manovella attraverso un pacco lamellare, ha permesso di avere uno sviluppo della parte bassa del motore molto limitato, favorendo la luce a terra necessaria per superare gli ostacoli in fuoristrada.Il “compact block” di Moto Guzzi è un motore assolutamente all’avanguardia per progettazione e costruzione; è compatto e leggero, permettendo di avere una ciclistica agile e dal piglio sportivo. È potente e reattivo ed è in grado di accompagnare Moto Guzzi nelle prossime decadi, in linea con le esigenze dei motociclisti contemporanei che desiderano emozionarsi assaporando la spinta data dalla coppia ad ogni rotazione del comando del gas, a fronte di consumi di carburante e di costi di gestione moderati. Si tratta di un bicilindrico a V trasversale di 90° con raffreddamento a liquido e distribuzione a doppio albero a camme in testa con bilancieri a dito e 4 valvole per cilindro. La cilindrata effettiva è di 1042 cc, mentre i valori di alesaggio per corsa sono di 96 X 72 mm. Come detto, il basamento sfrutta una lubrificazione a carter umido, con la camera di manovella separata dalla coppa dell’olio da un pacco lamellare. Questo sistema permette di avere un motore più basso grazie a una coppa dell’olio meno profonda, risparmiando spazio e abbassando le masse a vantaggio della maneggevolezza e, nel caso della Stelvio, lasciando una buona luce a terra per superare gli ostacoli in fuoristrada. Inoltre, diminuendo il lubrificante nella camera di manovella, ha il vantaggio di diminuire gli attriti e quindi i consumi di carburante, oltre a contribuire al contenimento delle dimensioni. In generale è stato prodotto un grande sforzo per diminuire al massimo le inerzie (fino al 50% in meno rispetto al precedente motore 1200 8V), in modo da diminuire il peso e regalare prontezza di risposta. È previsto un albero controrotante che non ha funzione di equilibrare le forze di primo ordine, già perfettamente equilibrate grazie all’architettura di 90°, ma di diminuire la coppia di rovesciamento a vantaggio della guidabilità, eliminando qualsiasi reazione indesiderata durante le accelerazioni e le decelerazioni; l’aggiunta di questo componente inoltre ha permesso di diminuire il peso e le dimensioni dell’albero motore, a vantaggio della compattezza e delle prestazioni. I carter esterni sono stati progettati per avere una funzione strutturale di irrobustimento del telaio, i cui punti di fissaggio ad essi sono otto. Anche le pedane del pilota sono fissate sui carter con la sola interposizione di alcuni tamponi in gomma, contando sull’ottimo bilanciamento del motore per l’eliminazione delle vibrazioni.La progettazione ex novo ha permesso di ottenere un propulsore davvero compatto, 103 mm più corto dello small block di V85 TT e più leggero rispetto al 1200 8V, ultimo quattro valvole prodotto da Moto Guzzi. Un contributo importante è dato dalla frizione multidisco in bagno d’olio con comando idraulico e dotata di sistema antisaltellamento, più robusta, affidabile, compatta e leggera della soluzione a monodisco a secco adottata sugli altri modelli in produzione. Anche l’alternatore ha trovato una più vantaggiosa posizione, non più frontale, ma all’interno della V dei cilindri. Si distingue da tutti i recenti motori costruiti a Mandello del Lario anche per le teste ruotate di 90 gradi, scelta che permette di aumentare lo spazio per le gambe e di razionalizzare la posizione dei componenti della linea di aspirazione e dell’iniezione elettronica. I due corpi farfallati hanno infatti condotti ad alta turbolenza più corti e dritti, capaci di ottimizzare l’apporto di miscela aria/carburante nelle camere di combustione, con evidenti benefici sulla potenza, sulla regolarità di erogazione e sui consumi, a fronte di una minore emissione di gas inquinanti. La scelta della distribuzione a doppio albero a camme in testa con bilancieri a dito ha permesso di ottenere leggi di alzata delle valvole più aggressive a vantaggio delle prestazioni, ma anche una perfetta combustione, eliminando gli sprechi di carburante. A questo contribuisce il comando elettronico Ride by wire, che assicura una fine gestione del gas, senza alcun tipo di effetto on-off nell’apri/chiudi. La rotazione delle teste ha permesso di progettare un sistema di scarico con i due collettori dall’andamento sinuoso che confluiscono in un terminale a doppia uscita. I collettori hanno protezioni dal design studiato per deviare i flussi di aria calda dalle gambe del pilota.Il cambio a sei marce è stato rivisto per renderlo ancora più fluido e morbido negli innesti grazie allo spostamento del parastrappi dall’albero primario del cambio alla frizione, offrendo così una maggiore capacità di smorzamento e in generale una superiore dolcezza di funzionamento. Allo stesso scopo è stato modificato il desmo del cambio, che presenta camme di pilotaggio dei forcellini ottimizzate. È stato migliorato infine anche il funzionamento del quick shift (offerto come accessorio), grazie a nuove strategie elettroniche di funzionamento.Le prestazioni di cui è capace questo propulsore sono di natura chiaramente sportiva: la potenza massima è di 115 CV a 8.700 giri/min mentre la coppia massima di 105 Nm a 6.750 giri/min, con l’82% disponibile già da 3.500 giri/min e il limitatore fissato a ben 9.500 giri/min. Dati che presentano bene il carattere e la forza del motore, grintoso dalla grande spinta fin dai bassi regimi, per consentire un’esperienza di guida all’altezza del blasone Moto Guzzi. Tuttavia, la moderna progettazione ha anche consentito di ottenere un motore dai consumi contenuti (5,1 l/100 km) e dai costi di gestione favorevoli, con un intervallo dei tagliandi fissato ogni 12.000 km.Moto Guzzi Stelvio è conforme alla normativa antinquinamento Euro 5+, anche grazie all’introduzione di tre sonde lambda.La trasmissione finale ad albero cardanico si avvale di un monobraccio in alluminio posizionato sul lato sinistro. Rispetto a quello di V100 Mandello, è stato rinforzato per adeguarlo all’utilizzo in fuoristrada. L’uscita dell’albero di trasmissione, molto bassa e lo sviluppo longitudinale molto elevato del forcellone ha permesso di contenere del tutto l’effetto di innalzamento alla prima apertura del gas senza la necessità di utilizzare aste di reazione sul forcellone rendendo la guida fluida sia in accelerazione sia in rilascio come in presenza di una trasmissione finale a catena, ma con tutti i vantaggi del cardano (minore manutenzione e maggiore pulizia). Una delle particolarità di questo sistema è di avere un solo giunto cardanico sul fulcro del forcellone inclinato di 6° in modo da mantenere la zona centrale della moto molto stretta, riducendo il peso e avvantaggiando l’ergonomia e al contempo di avere una coppia conica posizionata a 84° (e non a 90° come su tutte le altre Moto Guzzi), per permettere al forcellone di ospitare un pneumatico di 170/60, calzato su un cerchio a raggi tubeless da 4,5 pollici, che evidenziano il carattere avventuroso di Moto Guzzi Stelvio.Il piacere di guida “sale in vetta”Essere perfetta in ogni condizione di utilizzo, confortevole e inarrestabile nel turismo avventuroso e facile nell’uso quotidiano, nonché appagante quando si cercano emozioni nella guida sportiva su strada. Si chiama versatilità e Moto Guzzi Stelvio è il perfetto esempio di come sia possibile confezionare una moto sola con tante anime. Il comune denominatore è il piacere di guida e il feeling con la ruota anteriore che è capace di restituire, frutto di una cultura progettuale dei maestri telaisti di Mandello apprezzata in tutto il mondo.Il merito di una guida così deliziosa e appagante va ascritto innanzitutto all’ottimale distribuzione dei pesi e all’ abbassamento delle masse, permesso dall’architettura del motore e dal serbatoio del carburante da 21 litri che prosegue sotto la sella. Ma anche al particolare layout del nuovo telaio in tubi di acciaio dedicato a Moto Guzzi Stelvio che sfrutta il motore come elemento portante. Rispetto all’unità che equipaggia V100 Mandello, è stato completamente ridisegnato nella parte anteriore per renderlo più robusto e adatto all’utilizzo avventuroso e vanta quote differenti. Inoltre, ha quattro punti di ancoraggio frontali al telaio al posto dei due di V100 Mandello, aumentando la rigidità del 20%. L’interasse di 1520 mm e l’inclinazione del cannotto di sterzo di 25,6°, regalano agilità e piglio sportivo nelle strade ricche di curve.L’attitudine al turismo è garantita dall’elevato comfort della generosa sella posta a soli 830 mm di altezza da terra e dalla posizione di guida attiva, con la schiena eretta e gambe poco piegate. È facile da gestire da fermo e si tocca bene con ambio i piedi a terra, per via di una zona centrale molto rastremata. Come da tradizione sulle moto on-off di Moto Guzzi, anche la nuova Stelvio prevede un ampio manubrio in alluminio a sezione variabile, perfetto per avere controllo in fuoristrada e al contempo una posizione di guida più rilassata nel turismo.Il passeggero è parte integrante del progetto e può contare su una porzione di sella ampia e ben imbottita e su grandi maniglie d’appiglio, con una postura che permette comodi trasferimenti. Molto ingegnoso è il sistema di ritenuta delle valigie (presenti nel ricco catalogo di accessori dedicati) che non necessita di alcun supporto ulteriore, lasciando così il look della moto inalterato quando non vengono utilizzate, risparmiando peso e contenendo gli ingombri laterali. Per fissarle è sufficiente sollevare la sella del passeggero e posizionare gli agganci delle valigie nelle sedi previste.Anche le sospensioni sono dedicate a Stelvio e garantiscono controllo e divertimento nella guida sportiva, adeguato comfort nei viaggi e tenuta sulle strade non convenzionali, grazie alla generosa escursione di 170 mm. La forcella Sachs con steli di 46 mm è regolabile nell’idraulica in estensione e nel precarico della molla; l’ammortizzatore KYB è regolabile nell’idraulica in estensione e nel precarico della molla attraverso il comodo comando manuale. Il suo posizionamento inclinato è stato studiato e messo a punto per regalare progressività di intervento e sensibilità nell’assorbimento delle asperità del manto stradale.L’impianto frenante Brembo si avvale all’avantreno di una coppia di dischi in acciaio flottanti da 320 mm su cui agiscono pinze monoblocco ad attacco radiale. Anche la pompa al manubrio è radiale, così come lo è quella della frizione (entrambe hanno le leve regolabili nella distanza con manubrio). Il freno posteriore conta su un disco da 280 mm servito da una pinza a doppio pistoncino. I cerchi a raggi tubeless (quello anteriore da 19” e quello posteriore da 17”) ospitano pneumatici dalla struttura e scolpitura adatta anche al fuoristrada leggero.La prima con sensori radar per una guida più sicura Stelvio è la prima Moto Guzzi dotata di PFF Rider Assistance Solution, offerto come factory option (la moto può essere ordinata con o senza).L’innovativa piattaforma di assistenza alla guida è basata sulla tecnologia Imaging Radar 4D ed è stata sviluppata da Piaggio Fast Forward, la società specializzata in robotica, con sede a Boston, fondata nel 2015 dal Gruppo Piaggio.È la prima volta che tali sensori radar (uno si trova sopra il gruppo ottico anteriore e uno sotto quello posteriore) vengono implementati per l’utilizzo su una moto, che rispetto a un’automobile ha una dinamica molto differente, con la significativa variabile dell’angolo di inclinazione in curva. I vantaggi, rispetto a un tradizionale sistema di assistenza alla guida basato su sensori a ultrasuoni, risiedono in un campo visivo estremamente ampio e in un monitoraggio affidabile indipendentemente dall'illuminazione e dalle condizioni ambientali.Questi dispositivi svolgono un ruolo fondamentale sul fronte della sicurezza attiva, garantendo le funzioni Following Cruise Control (FCC), Forward Collision Warning (FCW), Blind Spot Information System (BLIS) e Lane Change Assist (LCA). L’FCC è il sistema di cruise control avanzato che sfrutta il radar anteriore per adeguare la velocità in dipendenza di quella del veicolo davanti. Il sistema agisce sul controllo del freno motore, aumentandolo nel caso in cui il veicolo di fronte rallenti.L’FWC utilizza il radar anteriore per rilevare possibili collisioni con veicoli ed oggetti situati davanti alla moto. Il BLIS avverte il guidatore della presenza di veicoli nell’angolo cieco degli specchi retrovisori. Monitorando costantemente la zona retrostante fino a 30 metri di distanza, la funzione LCA riesce a individuare anche i veicoli che si stanno avvicinando lateralmente, creando una potenziale situazione di pericolo nel caso in cui si voglia cambiare corsia. In tutti i casi il pilota viene avvertito attraverso apposite segnalazioni acustiche e visive sulla strumentazione e sugli specchietti retrovisori. Il sistema è parte di una dotazione elettronica di primo ordine, che prevede l’acceleratore elettronico Ride by wire per una fine gestione delle prestazioni e dei consumi, l’evoluta centralina di controllo Marelli 11MP e la piattaforma inerziale a 6 assi. Quest’ultima, grazie agli accelerometri e ai giroscopi contenuti al suo interno, è in grado di riconoscere la condizione della moto rispetto alla strada; registra e processa gli input derivanti dalla guida e invia i dati alla centralina che interviene al meglio sui parametri di controllo. La piattaforma a sei assi permette di sfruttare tutte le potenzialità del Cornering ABS, sviluppato in collaborazione con Continental, per garantire la massima sicurezza su strada. Il sistema è in grado di ottimizzare la frenata e l’intervento dell’ABS in curva, grazie ad un algoritmo specifico che tiene costantemente sotto controllo differenti parametri come l’accelerazione laterale, la pressione esercitata sulla leva del freno anteriore, l’angolo di piega, di beccheggio e di imbardata, modulando l’azione dei freni a garanzia del miglior rapporto tra decelerazione e stabilità.Cinque sono i Riding Mode: Turismo, Pioggia, Strada e Sport, ai quali si aggiunge Off-Road; ognuno gestisce 3 tipi differenti di mappe motore, 4 livelli di traction control, 3 livelli di freno motore e 2 livelli di ABS. La tecnologia Moto Guzzi non ha solo l’obiettivo di rendere la guida sicura ed entusiasmante, ma anche quello di facilitare la vita a bordo: al pilota è richiesto soltanto di selezionare il Riding Mode che interpreta meglio la sua esigenza di guida per ottenere automaticamente la migliore regolazione dei parametri elettronici gestiti, che comunque possono essere personalizzati, permettendo ad ognuno di trovare i propri settaggi preferiti.Turismo: è il Riding Mode studiato per i trasferimenti. L’intervento del freno motore (MGFM) è ad un livello medio, per aiutare la decelerazione con la sola chiusura del gas; l’erogazione della potenza (MGCM) è progressiva (livello 2 su 3); il controllo di trazione (MGCT) è al terzo livello su quattro.Pioggia: tutti gli interventi elettronici sono regolati per affrontare al meglio le situazioni meteorologiche difficili. Il freno motore è ad un livello medio; l’erogazione della potenza è molto dolce (livello 3 su 3); il controllo di trazione è al massimo livello per una totale sicurezza in accelerazione.Strada: le logiche di intervento privilegiano la guida su strada. Il freno motore è ad un livello medio; l’erogazione della potenza (MGCM) è progressiva (livello 2 su 3); il controllo di trazione (MGCT) è al secondo livello su quattro.Sport: le regolazioni elettroniche sono messe a punto per garantire la migliore esperienza di guida sportiva. Il freno motore è poco presente; l’erogazione della potenza (MGCM) è più diretta e sportiva (livello 1 su 3); il controllo di trazione (MGCT) è il meno invasivo (primo livello su quattro), mentre l’ABS ha una calibrazione che permette frenate molto decise.Off-Road: è la modalità specificamente sviluppata per la guida in fuoristrada. Il freno motore è molto presente e l’erogazione della potenza è la più diretta. Traction control e ABS hanno specifiche tarature per il fuoristrada: il primo a livello minimo di intervento, mentre il secondo è presente solo sulla ruota anteriore. Questa scelta permette di divertirsi in fuoristrada, senza il rischio di perdere il controllo del veicolo. È tuttavia possibile eliminare sia il traction control (in tutti i riding mode) sia l’ABS su ambo le ruote (nella sola modalità Off-Road).Completano la dotazione di serie l’impianto di illuminazione full LED con DRL, il sistema “bending lights” (la coppia di fari supplementari presenti nelle parabole illumina l’interno della curva, aumentando la visibilità in piega) e la presa USB situata a fianco della strumentazione. Quest’ultima è un pannello TFT a colori da 5 pollici, completissima di informazioni, tra cui figurano livello del carburante, temperatura dell’aria e del liquido refrigerante, indicatore della marcia inserita, autonomia residua e consumo istantaneo. Tra gli accessori è presente Moto Guzzi MIA, la piattaforma multimediale che permette di collegare lo smartphone alla strumentazione via bluetooth estendendo le sue funzioni. Moto Guzzi MIA include sia il sistema di infotainment per la gestione di assistente vocale, telefonate e musica tramite gli intuitivi comandi al manubrio, sia la funzione di navigazione, con la quale è possibile, una volta impostata sullo smartphone la destinazione del proprio viaggio, visualizzare le indicazioni direttamente sulla strumentazione. Versioni e coloriMoto Guzzi Stelvio è disponibile con o senza PFF Rider Assistance Solution.Le varianti cromatiche sono due, entrambe opache: Giallo Savana, che prevede una tonalità giallo scuro sulla parte anteriore del serbatoio e sui fianchetti e il più elegante Nero Vulcano, dominato dal binomio nero/grigio, con alcuni richiami in giallo su serbatoio e fianchetti.