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Forte di un incredibile successo di vendite anche nell’anno appena concluso, Moto Guzzi V7 è sempre di più la regina delle roadster iconiche, un mito capace di rinnovarsi continuamente, conquistando nuove generazioni di motociclisti e mantenendo nel contempo il suo carattere esclusivo e autentico. È proprio al Motor Bike Expo di Verona, salone che fa della passione più genuina per le due ruote il suo punto di forza, che V7 si svela in un inedito allestimento nato per celebrare un incrollabile pilastro di Moto Guzzi: i Guzzisti e il loro amore per un marchio unico al mondo. La nuova Moto Guzzi V7 Stone Ten festeggia i dieci anni di Moto Guzzi The Clan, la community ufficiale dei possessori e degli appassionati dell’aquila, nata nel 2014. In questi dieci anni, grazie a Moto Guzzi The Clan, migliaia di motociclisti accomunati dalla stessa passione per le bicilindriche di Mandello sono entrati in contatto tra loro, per confrontarsi, condividere esperienze, incontrarsi ai raduni e agli eventi organizzati dalla community per poi diventare, molto spesso, compagni di viaggio e di avventure. The Clan riserva ai suoi membri vantaggi esclusivi ed è un luogo nel quale si creano connessioni e nascono amicizie, in pieno spirito guzzista: una community sempre più numerosa che conta oggi oltre 50mila iscritti, provenienti da tutto il mondo. Moto Guzzi V7 Stone Ten esprime la grande vitalità della community guzzista attraverso un allestimento dall’impronta sportiva: una fascia a scacchi bianchi e neri, ispirata al logo di The Clan e bordata di rosso, percorre la parte superiore del serbatoio affiancandosi alla superficie verniciata di nero. Ai lati, il serbatoio è invece caratterizzato da una colorazione bianco pastello lucido, che contrasta con il nero dei fianchetti laterali. La sportività è sottolineata dalle molle degli ammortizzatori verniciate in rosso e dalle cuciture rosse a contrasto della sella, anch’essa dedicata a questo modello unico. Rossa è anche l’inconfondibile aquila sui lati del serbatoio e la scritta Moto Guzzi sul canale di entrambi i cerchi ruota. Una targhetta sul riser del manubrio ne identifica l’edizione speciale. L’equipaggiamento prevede inoltre gli specchi retrovisori “bar end”, che donano alla Stone Ten un profilo ancora più filante e dinamico, e il tappo per il rifornimento in alluminio ricavato dal pieno anodizzato nero. Le personalizzazioni si estendono anche al twin 850 Moto Guzzi, con i coperchi delle teste in un raffinato color grafite e le protezioni dei corpi farfallati in alluminio anodizzato nero. L’aspetto più ‘muscolare’ è enfatizzato dall’impianto di scarico by Arrow con terminali marchiati Moto Guzzi, grazie al quale la Moto Guzzi V7 Stone Ten guadagna anche migliori prestazioni, sia sul fronte della potenza, che sale da 48 a 49 kW (66,5 CV) a 6700 giri/min, sia della coppia massima, che cresce da 73 a 75 Nm a 4900 giri/min. Gli scarichi Arrow che equipaggiano la versione Ten sono disponibili come accessorio per tutte le Moto Guzzi V7. La nuova Moto Guzzi V7 Stone Ten sarà disponibile dal mese di aprile presso la rete Moto Guzzi al prezzo di 10.499 Euro f.c.

19 Gen 2024 - 17:39
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Speciale

Moto Guzzi è già lanciata nel suo secondo secolo di vita, per continuare a produrre motociclette dal carattere autentico ed esclusivo.Dopo aver festeggiato il traguardo dei cento anni nel 2021, Moto Guzzi ha presentato, nel 2022, V100 Mandello, una motocicletta innovativa, nata dal foglio bianco, una svolta epocale a livello tecnico. Una moto ricca di tecnologie inedite, spinta dal nuovo bicilindrico a V trasversale di 90° raffreddato a liquido.Su una base tecnica così moderna, Moto Guzzi presenta ora Stelvio, il secondo atto di un’opera prima. Stelvio è un nome così ben conosciuto, rispettato e amato dai motociclisti che Moto Guzzi ha ritenuto opportuno non associarlo ad altre sigle. Si chiama proprio così: Moto Guzzi Stelvio, denominata come il celebre passo alpino che congiunge due valli attraverso 48 mitici tornanti, méta imprescindibile di qualsiasi mototurista. Così Moto Guzzi Stelvio rappresenta oggi il punto di arrivo di ogni mototurista evoluto, in sella alla quale “salire in vetta” al piacere di guida. Moto Guzzi Stelvio è una moto di ultima generazione che tende la mano al futuro. Quello che rimane intatto è la filosofia progettuale e costruttiva propria di Moto Guzzi, scelte tecniche esclusive e uno stile modernissimo, che non lascia niente alla nostalgia, ma inconfondibilmente Moto Guzzi. Una filosofia applicata a una entro-fuoristrada pensata e costruita per il viaggio senza confini, attraente e dalla guida sublime, spinta da un motore dalle caratteristiche di erogazione e dal sound ineguagliabili.Design inconfondibile e aerodinamica evolutaAffascinante, sofisticata e originale: Moto Guzzi Stelvio è l’unica moto della sua classe di cilindrata con la trasmissione ad albero cardanico dallo sviluppo davvero innovativo e l’unica con il parabrezza regolabile in altezza elettricamente. E soprattutto è l’unica a vantare un’architettura motoristica di questo tipo. Esistono molti interessanti bicilindrici, ma ne esiste solo uno a V trasversale di 90° ed è di Moto Guzzi, con quel carattere e quel modo di erogare la coppia davvero unici e inimitabili. Il V twin non è solo il cuore pulsante di Stelvio, ma anche l’epicentro del design, così come su ogni attuale Moto Guzzi. Tutto il design parte dalla valorizzazione dello scultoreo motore, con i suoi cilindri che sembrano saltare fuori dal serbatoio, e si evolve in chiave moderna. Si esaltano la scomposizione geometrica degli elementi principali della carrozzeria, con il fulcro tra serbatoio e sella, la semplicità delle linee e una cura del dettaglio molto elevata. Materiali, colori e finiture guardano alle tendenze di stile future sottolineando, nei volumi e nei particolari, l’italianità della moto. La sensazione di dinamicità è enfatizzata dalla coda snella e dai volumi più importanti che dominano la parte anteriore, scelta nella quale il design incontra le esigenze di protezione e di comfort necessarie in una moto votata al viaggio e al turismo.L’aerodinamica ha beneficiato di uno studio molto approfondito, grazie a un gruppo di ingegneri coinvolti solo in questo aspetto, per massimizzare la protezione dall’aria, il comfort e il piacere di guida, coerentemente con la storia di Moto Guzzi, primo brand motociclistico a dotarsi di una propria galleria del vento. Sono state necessarie oltre 1500 ore di simulazioni con software di calcolo CFD (Computational Fluid Dynamics) e molte sedute in galleria del vento per determinare le superfici ideali che offrissero la massima protezione al pilota e al passeggero, a fronte di ingombri non elevati. Anche il parabrezza è stato oggetto di un particolare studio ed ha una forma in grado di deviare i flussi evitando vortici di aria posteriori, coadiuvato dalla presenza dei due deflettori laterali. Per adattarsi a differenti stature, è regolabile elettricamente in altezza fino ai 150 km/h, con un’escursione di ben 70 mm. Anche Moto Guzzi Stelvio evoca iconici modelli della sua storia, citando elementi come le feritoie presenti nei fianchetti sottosella, ma la modernità e l’innovazione prevalgono nella loro reinterpretazione. È la motocicletta ideale per chi ama osservare i dettagli mentre ne accarezza le superfici, emozionandosi ancora prima che il viaggio inizi. Da qualsiasi punto di vista la si osservi, è inconfondibilmente una Moto Guzzi: l’identità è confermata frontalmente dall’impianto di illuminazione LED, con DRL che disegna la sagoma dell’aquila e lateralmente dall’architettura particolare e unica del motore, lasciato completamente a vista. La cura del dettaglio ha coinvolto anche questo elemento: il posizionamento molto discreto del radiatore e l’assenza alla vista di tubi di collegamento in gomma, oltre al certosino lavoro realizzato sull’impianto elettrico dai cablaggi totalmente nascosti, esaltano la bellezza della pura meccanica.Il rivoluzionario bicilindrico “compact block”, ulteriormente affinatoMoto Guzzi Stelvio è spinta dall’unità motrice appena introdotta su V100 Mandello, dalla quale però si distingue per molteplici aspetti tali da renderla ancora più appagante da utilizzare. Non deve sorprendere il fatto che due moto di estrazione così differente abbiano in comune il motore. I progetti di Moto Guzzi V100 Mandello e Stelvio sono partiti in parallelo e poi hanno seguito strade ben differenti nello sviluppo. I motoristi Moto Guzzi hanno ricevuto da subito l’input di costruire un motore adeguato a differenti tipologie di moto. La scelta, ad esempio, di realizzare una coppa dell’olio separata dalla camera di manovella attraverso un pacco lamellare, ha permesso di avere uno sviluppo della parte bassa del motore molto limitato, favorendo la luce a terra necessaria per superare gli ostacoli in fuoristrada.Il “compact block” di Moto Guzzi è un motore assolutamente all’avanguardia per progettazione e costruzione; è compatto e leggero, permettendo di avere una ciclistica agile e dal piglio sportivo. È potente e reattivo ed è in grado di accompagnare Moto Guzzi nelle prossime decadi, in linea con le esigenze dei motociclisti contemporanei che desiderano emozionarsi assaporando la spinta data dalla coppia ad ogni rotazione del comando del gas, a fronte di consumi di carburante e di costi di gestione moderati. Si tratta di un bicilindrico a V trasversale di 90° con raffreddamento a liquido e distribuzione a doppio albero a camme in testa con bilancieri a dito e 4 valvole per cilindro. La cilindrata effettiva è di 1042 cc, mentre i valori di alesaggio per corsa sono di 96 X 72 mm. Come detto, il basamento sfrutta una lubrificazione a carter umido, con la camera di manovella separata dalla coppa dell’olio da un pacco lamellare. Questo sistema permette di avere un motore più basso grazie a una coppa dell’olio meno profonda, risparmiando spazio e abbassando le masse a vantaggio della maneggevolezza e, nel caso della Stelvio, lasciando una buona luce a terra per superare gli ostacoli in fuoristrada. Inoltre, diminuendo il lubrificante nella camera di manovella, ha il vantaggio di diminuire gli attriti e quindi i consumi di carburante, oltre a contribuire al contenimento delle dimensioni. In generale è stato prodotto un grande sforzo per diminuire al massimo le inerzie (fino al 50% in meno rispetto al precedente motore 1200 8V), in modo da diminuire il peso e regalare prontezza di risposta. È previsto un albero controrotante che non ha funzione di equilibrare le forze di primo ordine, già perfettamente equilibrate grazie all’architettura di 90°, ma di diminuire la coppia di rovesciamento a vantaggio della guidabilità, eliminando qualsiasi reazione indesiderata durante le accelerazioni e le decelerazioni; l’aggiunta di questo componente inoltre ha permesso di diminuire il peso e le dimensioni dell’albero motore, a vantaggio della compattezza e delle prestazioni. I carter esterni sono stati progettati per avere una funzione strutturale di irrobustimento del telaio, i cui punti di fissaggio ad essi sono otto. Anche le pedane del pilota sono fissate sui carter con la sola interposizione di alcuni tamponi in gomma, contando sull’ottimo bilanciamento del motore per l’eliminazione delle vibrazioni.La progettazione ex novo ha permesso di ottenere un propulsore davvero compatto, 103 mm più corto dello small block di V85 TT e più leggero rispetto al 1200 8V, ultimo quattro valvole prodotto da Moto Guzzi. Un contributo importante è dato dalla frizione multidisco in bagno d’olio con comando idraulico e dotata di sistema antisaltellamento, più robusta, affidabile, compatta e leggera della soluzione a monodisco a secco adottata sugli altri modelli in produzione. Anche l’alternatore ha trovato una più vantaggiosa posizione, non più frontale, ma all’interno della V dei cilindri. Si distingue da tutti i recenti motori costruiti a Mandello del Lario anche per le teste ruotate di 90 gradi, scelta che permette di aumentare lo spazio per le gambe e di razionalizzare la posizione dei componenti della linea di aspirazione e dell’iniezione elettronica. I due corpi farfallati hanno infatti condotti ad alta turbolenza più corti e dritti, capaci di ottimizzare l’apporto di miscela aria/carburante nelle camere di combustione, con evidenti benefici sulla potenza, sulla regolarità di erogazione e sui consumi, a fronte di una minore emissione di gas inquinanti. La scelta della distribuzione a doppio albero a camme in testa con bilancieri a dito ha permesso di ottenere leggi di alzata delle valvole più aggressive a vantaggio delle prestazioni, ma anche una perfetta combustione, eliminando gli sprechi di carburante. A questo contribuisce il comando elettronico Ride by wire, che assicura una fine gestione del gas, senza alcun tipo di effetto on-off nell’apri/chiudi. La rotazione delle teste ha permesso di progettare un sistema di scarico con i due collettori dall’andamento sinuoso che confluiscono in un terminale a doppia uscita. I collettori hanno protezioni dal design studiato per deviare i flussi di aria calda dalle gambe del pilota.Il cambio a sei marce è stato rivisto per renderlo ancora più fluido e morbido negli innesti grazie allo spostamento del parastrappi dall’albero primario del cambio alla frizione, offrendo così una maggiore capacità di smorzamento e in generale una superiore dolcezza di funzionamento. Allo stesso scopo è stato modificato il desmo del cambio, che presenta camme di pilotaggio dei forcellini ottimizzate. È stato migliorato infine anche il funzionamento del quick shift (offerto come accessorio), grazie a nuove strategie elettroniche di funzionamento.Le prestazioni di cui è capace questo propulsore sono di natura chiaramente sportiva: la potenza massima è di 115 CV a 8.700 giri/min mentre la coppia massima di 105 Nm a 6.750 giri/min, con l’82% disponibile già da 3.500 giri/min e il limitatore fissato a ben 9.500 giri/min. Dati che presentano bene il carattere e la forza del motore, grintoso dalla grande spinta fin dai bassi regimi, per consentire un’esperienza di guida all’altezza del blasone Moto Guzzi. Tuttavia, la moderna progettazione ha anche consentito di ottenere un motore dai consumi contenuti (5,1 l/100 km) e dai costi di gestione favorevoli, con un intervallo dei tagliandi fissato ogni 12.000 km.Moto Guzzi Stelvio è conforme alla normativa antinquinamento Euro 5+, anche grazie all’introduzione di tre sonde lambda.La trasmissione finale ad albero cardanico si avvale di un monobraccio in alluminio posizionato sul lato sinistro. Rispetto a quello di V100 Mandello, è stato rinforzato per adeguarlo all’utilizzo in fuoristrada. L’uscita dell’albero di trasmissione, molto bassa e lo sviluppo longitudinale molto elevato del forcellone ha permesso di contenere del tutto l’effetto di innalzamento alla prima apertura del gas senza la necessità di utilizzare aste di reazione sul forcellone rendendo la guida fluida sia in accelerazione sia in rilascio come in presenza di una trasmissione finale a catena, ma con tutti i vantaggi del cardano (minore manutenzione e maggiore pulizia). Una delle particolarità di questo sistema è di avere un solo giunto cardanico sul fulcro del forcellone inclinato di 6° in modo da mantenere la zona centrale della moto molto stretta, riducendo il peso e avvantaggiando l’ergonomia e al contempo di avere una coppia conica posizionata a 84° (e non a 90° come su tutte le altre Moto Guzzi), per permettere al forcellone di ospitare un pneumatico di 170/60, calzato su un cerchio a raggi tubeless da 4,5 pollici, che evidenziano il carattere avventuroso di Moto Guzzi Stelvio.Il piacere di guida “sale in vetta”Essere perfetta in ogni condizione di utilizzo, confortevole e inarrestabile nel turismo avventuroso e facile nell’uso quotidiano, nonché appagante quando si cercano emozioni nella guida sportiva su strada. Si chiama versatilità e Moto Guzzi Stelvio è il perfetto esempio di come sia possibile confezionare una moto sola con tante anime. Il comune denominatore è il piacere di guida e il feeling con la ruota anteriore che è capace di restituire, frutto di una cultura progettuale dei maestri telaisti di Mandello apprezzata in tutto il mondo.Il merito di una guida così deliziosa e appagante va ascritto innanzitutto all’ottimale distribuzione dei pesi e all’ abbassamento delle masse, permesso dall’architettura del motore e dal serbatoio del carburante da 21 litri che prosegue sotto la sella. Ma anche al particolare layout del nuovo telaio in tubi di acciaio dedicato a Moto Guzzi Stelvio che sfrutta il motore come elemento portante. Rispetto all’unità che equipaggia V100 Mandello, è stato completamente ridisegnato nella parte anteriore per renderlo più robusto e adatto all’utilizzo avventuroso e vanta quote differenti. Inoltre, ha quattro punti di ancoraggio frontali al telaio al posto dei due di V100 Mandello, aumentando la rigidità del 20%. L’interasse di 1520 mm e l’inclinazione del cannotto di sterzo di 25,6°, regalano agilità e piglio sportivo nelle strade ricche di curve.L’attitudine al turismo è garantita dall’elevato comfort della generosa sella posta a soli 830 mm di altezza da terra e dalla posizione di guida attiva, con la schiena eretta e gambe poco piegate. È facile da gestire da fermo e si tocca bene con ambio i piedi a terra, per via di una zona centrale molto rastremata. Come da tradizione sulle moto on-off di Moto Guzzi, anche la nuova Stelvio prevede un ampio manubrio in alluminio a sezione variabile, perfetto per avere controllo in fuoristrada e al contempo una posizione di guida più rilassata nel turismo.Il passeggero è parte integrante del progetto e può contare su una porzione di sella ampia e ben imbottita e su grandi maniglie d’appiglio, con una postura che permette comodi trasferimenti. Molto ingegnoso è il sistema di ritenuta delle valigie (presenti nel ricco catalogo di accessori dedicati) che non necessita di alcun supporto ulteriore, lasciando così il look della moto inalterato quando non vengono utilizzate, risparmiando peso e contenendo gli ingombri laterali. Per fissarle è sufficiente sollevare la sella del passeggero e posizionare gli agganci delle valigie nelle sedi previste.Anche le sospensioni sono dedicate a Stelvio e garantiscono controllo e divertimento nella guida sportiva, adeguato comfort nei viaggi e tenuta sulle strade non convenzionali, grazie alla generosa escursione di 170 mm. La forcella Sachs con steli di 46 mm è regolabile nell’idraulica in estensione e nel precarico della molla; l’ammortizzatore KYB è regolabile nell’idraulica in estensione e nel precarico della molla attraverso il comodo comando manuale. Il suo posizionamento inclinato è stato studiato e messo a punto per regalare progressività di intervento e sensibilità nell’assorbimento delle asperità del manto stradale.L’impianto frenante Brembo si avvale all’avantreno di una coppia di dischi in acciaio flottanti da 320 mm su cui agiscono pinze monoblocco ad attacco radiale. Anche la pompa al manubrio è radiale, così come lo è quella della frizione (entrambe hanno le leve regolabili nella distanza con manubrio). Il freno posteriore conta su un disco da 280 mm servito da una pinza a doppio pistoncino. I cerchi a raggi tubeless (quello anteriore da 19” e quello posteriore da 17”) ospitano pneumatici dalla struttura e scolpitura adatta anche al fuoristrada leggero.La prima con sensori radar per una guida più sicura Stelvio è la prima Moto Guzzi dotata di PFF Rider Assistance Solution, offerto come factory option (la moto può essere ordinata con o senza).L’innovativa piattaforma di assistenza alla guida è basata sulla tecnologia Imaging Radar 4D ed è stata sviluppata da Piaggio Fast Forward, la società specializzata in robotica, con sede a Boston, fondata nel 2015 dal Gruppo Piaggio.È la prima volta che tali sensori radar (uno si trova sopra il gruppo ottico anteriore e uno sotto quello posteriore) vengono implementati per l’utilizzo su una moto, che rispetto a un’automobile ha una dinamica molto differente, con la significativa variabile dell’angolo di inclinazione in curva. I vantaggi, rispetto a un tradizionale sistema di assistenza alla guida basato su sensori a ultrasuoni, risiedono in un campo visivo estremamente ampio e in un monitoraggio affidabile indipendentemente dall'illuminazione e dalle condizioni ambientali.Questi dispositivi svolgono un ruolo fondamentale sul fronte della sicurezza attiva, garantendo le funzioni Following Cruise Control (FCC), Forward Collision Warning (FCW), Blind Spot Information System (BLIS) e Lane Change Assist (LCA). L’FCC è il sistema di cruise control avanzato che sfrutta il radar anteriore per adeguare la velocità in dipendenza di quella del veicolo davanti. Il sistema agisce sul controllo del freno motore, aumentandolo nel caso in cui il veicolo di fronte rallenti.L’FWC utilizza il radar anteriore per rilevare possibili collisioni con veicoli ed oggetti situati davanti alla moto. Il BLIS avverte il guidatore della presenza di veicoli nell’angolo cieco degli specchi retrovisori. Monitorando costantemente la zona retrostante fino a 30 metri di distanza, la funzione LCA riesce a individuare anche i veicoli che si stanno avvicinando lateralmente, creando una potenziale situazione di pericolo nel caso in cui si voglia cambiare corsia. In tutti i casi il pilota viene avvertito attraverso apposite segnalazioni acustiche e visive sulla strumentazione e sugli specchietti retrovisori. Il sistema è parte di una dotazione elettronica di primo ordine, che prevede l’acceleratore elettronico Ride by wire per una fine gestione delle prestazioni e dei consumi, l’evoluta centralina di controllo Marelli 11MP e la piattaforma inerziale a 6 assi. Quest’ultima, grazie agli accelerometri e ai giroscopi contenuti al suo interno, è in grado di riconoscere la condizione della moto rispetto alla strada; registra e processa gli input derivanti dalla guida e invia i dati alla centralina che interviene al meglio sui parametri di controllo. La piattaforma a sei assi permette di sfruttare tutte le potenzialità del Cornering ABS, sviluppato in collaborazione con Continental, per garantire la massima sicurezza su strada. Il sistema è in grado di ottimizzare la frenata e l’intervento dell’ABS in curva, grazie ad un algoritmo specifico che tiene costantemente sotto controllo differenti parametri come l’accelerazione laterale, la pressione esercitata sulla leva del freno anteriore, l’angolo di piega, di beccheggio e di imbardata, modulando l’azione dei freni a garanzia del miglior rapporto tra decelerazione e stabilità.Cinque sono i Riding Mode: Turismo, Pioggia, Strada e Sport, ai quali si aggiunge Off-Road; ognuno gestisce 3 tipi differenti di mappe motore, 4 livelli di traction control, 3 livelli di freno motore e 2 livelli di ABS. La tecnologia Moto Guzzi non ha solo l’obiettivo di rendere la guida sicura ed entusiasmante, ma anche quello di facilitare la vita a bordo: al pilota è richiesto soltanto di selezionare il Riding Mode che interpreta meglio la sua esigenza di guida per ottenere automaticamente la migliore regolazione dei parametri elettronici gestiti, che comunque possono essere personalizzati, permettendo ad ognuno di trovare i propri settaggi preferiti.Turismo: è il Riding Mode studiato per i trasferimenti. L’intervento del freno motore (MGFM) è ad un livello medio, per aiutare la decelerazione con la sola chiusura del gas; l’erogazione della potenza (MGCM) è progressiva (livello 2 su 3); il controllo di trazione (MGCT) è al terzo livello su quattro.Pioggia: tutti gli interventi elettronici sono regolati per affrontare al meglio le situazioni meteorologiche difficili. Il freno motore è ad un livello medio; l’erogazione della potenza è molto dolce (livello 3 su 3); il controllo di trazione è al massimo livello per una totale sicurezza in accelerazione.Strada: le logiche di intervento privilegiano la guida su strada. Il freno motore è ad un livello medio; l’erogazione della potenza (MGCM) è progressiva (livello 2 su 3); il controllo di trazione (MGCT) è al secondo livello su quattro.Sport: le regolazioni elettroniche sono messe a punto per garantire la migliore esperienza di guida sportiva. Il freno motore è poco presente; l’erogazione della potenza (MGCM) è più diretta e sportiva (livello 1 su 3); il controllo di trazione (MGCT) è il meno invasivo (primo livello su quattro), mentre l’ABS ha una calibrazione che permette frenate molto decise.Off-Road: è la modalità specificamente sviluppata per la guida in fuoristrada. Il freno motore è molto presente e l’erogazione della potenza è la più diretta. Traction control e ABS hanno specifiche tarature per il fuoristrada: il primo a livello minimo di intervento, mentre il secondo è presente solo sulla ruota anteriore. Questa scelta permette di divertirsi in fuoristrada, senza il rischio di perdere il controllo del veicolo. È tuttavia possibile eliminare sia il traction control (in tutti i riding mode) sia l’ABS su ambo le ruote (nella sola modalità Off-Road).Completano la dotazione di serie l’impianto di illuminazione full LED con DRL, il sistema “bending lights” (la coppia di fari supplementari presenti nelle parabole illumina l’interno della curva, aumentando la visibilità in piega) e la presa USB situata a fianco della strumentazione. Quest’ultima è un pannello TFT a colori da 5 pollici, completissima di informazioni, tra cui figurano livello del carburante, temperatura dell’aria e del liquido refrigerante, indicatore della marcia inserita, autonomia residua e consumo istantaneo. Tra gli accessori è presente Moto Guzzi MIA, la piattaforma multimediale che permette di collegare lo smartphone alla strumentazione via bluetooth estendendo le sue funzioni. Moto Guzzi MIA include sia il sistema di infotainment per la gestione di assistente vocale, telefonate e musica tramite gli intuitivi comandi al manubrio, sia la funzione di navigazione, con la quale è possibile, una volta impostata sullo smartphone la destinazione del proprio viaggio, visualizzare le indicazioni direttamente sulla strumentazione.   Versioni e coloriMoto Guzzi Stelvio è disponibile con o senza PFF Rider Assistance Solution.Le varianti cromatiche sono due, entrambe opache: Giallo Savana, che prevede una tonalità giallo scuro sulla parte anteriore del serbatoio e sui fianchetti e il più elegante Nero Vulcano, dominato dal binomio nero/grigio, con alcuni richiami in giallo su serbatoio e fianchetti.

07 Nov 2023 - 17:12

Ancora una volta Moto Guzzi si conferma uno dei marchi motociclistici più amati e rispettati, capace di attrarre migliaia di persone di differenti generazioni e nazionalità, unite dalla comune passione per le moto dell’Aquila. Lo stabilimento Moto Guzzi a Mandello del Lario è stato l’epicentro della passione guzzista, radunando da giovedì 7 a domenica 10 settembre circa 35mila appassionati che hanno partecipato all’edizione del 2023 di Moto Guzzi Open House. Si sono registrate presenze da tutta Europa, ma anche dagli Stati Uniti, dalla Turchia e perfino dall’Australia. La grande casa di Moto Guzzi e Mandello del Lario hanno accolti tutti, come un’unica grande famiglia. Tra le chicche, una nuova versione della V7: la Stone Corsa dal gusto retrò racing. La nuova V7 Stone Corsa si distingue per l’inedita livrea bicolore, anch’essa un omaggio all’epoca d’oro delle gare motociclistiche. La colorazione grigio metallizzato è movimentata da una grintosa banda rossa che percorre verticalmente il cupolino, proseguendo poi nella parte inferiore del serbatoio e sui fianchetti laterali. In tinta con la carrozzeria è disponibile come accessorio la cover rigida per la porzione posteriore della sella, per rendere quest’ultima totalmente monoposto, in puro stile corsaiolo. L’allestimento prevede inoltre gli specchi retrovisori “bar end”, che donano alla V7 Stone Corsa un profilo ancora più filante e dinamico, e il tappo per il rifornimento in alluminio ricavato dal pieno anodizzato nero. In linea con l’aspetto minimale, che è tratto distintivo di tutte le versioni di V7, la forcella anteriore è priva di soffietti, mentre una targhetta sul riser del manubrio ne identifica l’edizione speciale. La nuova Moto Guzzi V7 Stone Corsa è già disponibile presso la rete Moto Guzzi al prezzo di 9.999 Euro f.c. Moto Guzzi V7 Stone si presenta anche nella nuova colorazione Verde Camo, che dal mese di ottobre andrà ad affiancare le tinte Rosso Rovente, Grigio Alluminio, Giallo Metallico e Nero Ruvido.

31 Ott 2023 - 17:31
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Speciale

Al Misano World Circuit, lo scorso 16 ottobre, si è chiusa una stagione indimenticabile del Trofeo Moto Guzzi Fast Endurance. L’edizione 2022 del monomarca dell’aquila si è rivelata la più emozionante e coinvolgente di sempre, con l’esordio della nuova Moto Guzzi V7 850 in versione “racing” e un calendario di appuntamenti unico, grazie all’inserimento della tappa al Mugello e della spettacolare gara in notturna di Misano. A ennesima testimonianza dell’unicità di un campionato capace di avvicinare alle corse il neofita alla prima esperienza in pista così come di riportarvi piloti più esperti e smaliziati, che in sella alla V7 Trofeo hanno ritrovato il piacere di gareggiare divertendosi, la quarta edizione del Trofeo ha anche registrato il record di iscritti: sono stati 36 gli equipaggi al via, vale a dire ben 72 piloti che si sono divertiti non solo dandosi battaglia in pista, ma anche animando il paddock accomunati dallo stesso spirito “guzzista”, coltivando i sentimenti di amicizia e condivisione che da sempre caratterizzano lo sport più sano e ne rappresentano il significato più profondo. Spinta dal bicilindrico da 850 cc, equipaggiata con il Kit Racing GCorse e con gomme Pirelli Phantom Sportscomp RS, la nuova Moto Guzzi V7 ha alzato l’asticella della competizione, risultando più stabile in frenata e ottenendo ottime punte velocistiche ma, cosa più importante, rimanendo sempre facile, accessibile e adatta a tutti i motociclisti. Su tutti i tracciati in calendario la nuova protagonista del Trofeo è risultata più rapida di oltre 2 secondi al giro rispetto alla V7 III, con rilievi cronometrici che hanno meravigliato più di un addetto ai lavori. E a stupire è anche stato il livello di affidabilità della moto: basti pensare che al Mugello, sulla carta l’appuntamento più impegnativo e sfidante per la meccanica, tutte le 36 moto al via hanno tagliato il traguardo della gara “mini endurance”. Insieme alla possibilità di correre sul leggendario nastro d’asfalto del Mugello, il tempio della velocità per ogni appassionato motociclista, il Trofeo Moto Guzzi Fast Endurance ha offerto a tutti i piloti un’altra opportunità solitamente riservata a pochi fortunati: correre di notte, come nelle vere gare endurance, come quelle mitiche del campionato mondiale.Disputata nella serata del 15 ottobre a Misano, la corsa in notturna ha visto trionfare la coppia del team AR#28, formata dai velocissimi Alberto Rota e Mauro Poloni. Un successo che ha interrotto il dominio di Stefano Nari ed Emiliano Bellucci (598 Corse), vincitori delle due gare disputate a Vallelunga, a Cremona e al Mugello e perciò fino a quel momento imbattuti. Nari e Bellucci hanno poi messo il proprio sigillo sul Trofeo conquistando l’ultima “mini endurance” della stagione nella giornata successiva, domenica 16 ottobre, laureandosi campioni dell’edizione 2022 con 117 punti. La seconda posizione in classifica generale è andata a Rota e Poloni (AR#28) grazie al successo ‘notturno’ e a tre secondi posti. Terzo posto assoluto per Gianfranco Rubini e Jacopo Rizzardi (Guaracing Factory Team 1), con quattro piazzamenti a podio. Nella classe 750, riservata alle V7 III che hanno animato le prime tre edizioni del Trofeo, la vittoria è andata con 101 punti a Nicola Marcato e Franco Piccirilli (Nuova M2 Racing), primi tra le “settemmezzo” a Cremona, al Mugello e in Gara 2 a Misano. Alle loro spalle, staccati di soli 3 punti, Luca Fornasiero e Mauro Rossignoli. La coppia del Team dei Rapaci 1 ha mancato l’acuto ma è sempre salita sul podio di classe, con 4 secondi e 2 terzi posti. Le altre tre vittorie di categoria - inclusa la soddisfazione del successo in notturna - sono andate all’equipaggio Garage 71, composto da Samuele Colonna e Dario Appella, terzi in classifica generale. L’appuntamento è ora all’anno prossimo per la quinta edizione del Trofeo, che vedrà al via le sole Moto Guzzi V7 850 e riserverà altre interessanti novità che verranno svelate all’inizio del 2023.

11 Nov 2022 - 15:17
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Novità a Eicma per Moto Guzzi. V100 Mandello apre un capitolo tutto nuovo nella storia Moto Guzzi. V100 Mandello è innovativa a partire dal design che, come sempre, parte dalla valorizzazione del bicilindrico, unico e inimitabile. Una svolta nella storia del marchio, portando all’esordio molte importanti innovazioni tecnologiche: la prima motocicletta con aerodinamica adattativa, la prima Moto Guzzi dotata di evolute soluzioni elettroniche come la piattaforma inerziale a sei assi, il cornering ABS, le sospensioni semiattive e il quick shift, solo per citare le più importanti. Ed è la prima Moto Guzzi spinta dal nuovo propulsore “compact block”, dalle raffinate caratteristiche tecniche. La tradizione è rispettata dall’architettura a V trasversale di 90° del bicilindrico, che garantisce quel modo unico di erogare la coppia e quel sound inimitabile Moto Guzzi, ma il progetto è totalmente nuovo e vanta prestazioni decisamente brillanti: la potenza è di 115 CV a 8.700 giri/min e la coppia massima di 105 Nm a 6.750 giri/min, con l’82% disponibile già da 3.500 giri/min e il limitatore fissato a ben 9.500 giri/min. La V7 Stone Special Edition è la prima inedita proposta della V7 Stone dal carattere decisamente dinamico. Abbandona le tinte opache tipiche della versione Stone - la più contemporanea della famiglia V7 - per vestire la speciale colorazione lucida dedicata Shining Black, arricchita sul serbatoio da grafiche con dettagli rossi che richiamano la tradizione stilistica dei modelli più sportivi dell’Aquila. Una sportività sottolineata anche dalle molle degli ammortizzatori verniciate in rosso e dalle cuciture rosse a contrasto della sella, anch’essa dedicata a questo modello unico. Una targhetta sul riser del manubrio ne identifica l’edizione speciale. L’allestimento prevede inoltre gli specchi retrovisori “bar end” e il tappo per il rifornimento in alluminio ricavato dal pieno anodizzato nero. Le personalizzazioni si estendono anche al twin 850 Moto Guzzi, con i coperchi delle teste in un inedito color grafite e le protezioni dei corpi farfallati in alluminio anodizzato nero. L’aspetto più ‘muscolare’ è enfatizzato dall’impianto di scarico by Arrow con terminali marchiati Moto Guzzi, grazie al quale la Moto Guzzi V7 Stone Special Edition guadagna anche migliori prestazioni, sia sul fronte della potenza, che sale da 48 a 49 kW (66,5 CV) a 6700 giri/min, sia della coppia massima, che cresce da 73 a 75 Nm a 4900 giri/min.È la versione speciale di V9 Bobber, la custom sportiva di Moto Guzzi che ha introdotto il genere bobber di media cilindrata, caratterizzato dal look quasi completamente total black di ogni componente e dai grossi pneumatici oversize che garantiscono un’ampia impronta a terra, proprio come quelli montati sulle motociclette che nel secondo dopoguerra negli States si sfidavano su veloci piste in terra battuta. L’equipaggiamento di V9 Bobber Special Edition è da vera fuoriserie e vanta innanzitutto una speciale colorazione Workshop twin-tone nera e grigia che impreziosisce il serbatoio a goccia in metallo (dotato di tappo in alluminio ricavato dal pieno) e si estende anche ai fianchetti in alluminio. Gli specchietti bar-end fissati alle estremità del manubrio, assieme ai soffietti della forcella e al parafango anteriore corto completano la dotazione, amplificando la sensazione di qualità percepita davvero elevata. L’inconfondibile sound del twin 850 Moto Guzzi è evidenziato dagli scarichi slip-on omologati verniciati in nero opaco e con fondello in alluminio e caratterizzati, nella parte terminale, da una slanciata sagomatura obliqua. 

09 Nov 2022 - 11:37

L’aquila ad ali spiegate, emblema inconfondibile di Moto Guzzi sin dalla fondazione nel 1921, trae infatti origine dalla comune militanza dei fondatori Carlo Guzzi e Giorgio Parodi nel Servizio Aeronautico della Regia Marina durante la Prima Guerra Mondiale. Proprio durante il conflitto i due amici, insieme al pilota Giovanni Ravelli decisero di dedicarsi, a guerra finita, alla costruzione di motociclette. Ravelli però non poté coronare il suo sogno perché vittima di un incidente nel 1919. Guzzi e Parodi scelsero l’Aquila come simbolo anche per ricordare l’amico. Un momento di grande emozione, durante il quale è anche stata svelata in anteprima mondiale la Moto Guzzi V100 Mandello Aviazione Navale, una speciale edizione limitata e numerata dell’ultima nata della famiglia Moto Guzzi. Una moto ricca di tecnologie all’avanguardia, che in questo esclusivo allestimento risulta ancora più suggestiva unendo due grandi realtà indissolubilmente legate alla storia d’Italia. Il progetto è stato reso possibile grazie a Difesa Servizi S.p.A., società in house del Ministero della Difesa che si occupa della valorizzazione degli asset del Dicastero da 10 anni. La Società ha infatti concesso l’uso del marchio “Aviazione Navale” a Moto Guzzi per la realizzazione della V100 Mandello Aviazione Navale. Realizzata in edizione limitata di 1913 esemplari numerati, in omaggio all’anno di fondazione della componente aerea della Marina Militare, l’esclusiva Moto Guzzi V100 Mandello Aviazione Navale è un modello assolutamente unico a partire dalla livrea dedicata, che si ispira ai caccia F-35B in dotazione alla Marina. Le grafiche ricalcano fedelmente quelle del velivolo, con le insegne su entrambi i lati del cupolino, movimentato anche dalle tipiche strisce jet intake che segnalano le prese d’aria dei jet. La livrea è inoltre arricchita dalla coccarda tricolore a bassa visibilità ai lati del serbatoio, dallo stemma dell’Aviazione Navale e dal logo del Gruppo Aerei Imbarcati. L’equipaggiamento di serie comprende il sensore di pressione pneumatici TPMS e le manopole riscaldabili, mentre sul riser del manubrio è inciso al laser il numero di serie. A corredo di ogni esemplare viene fornito un telo coprimoto dedicato e una targa celebrativa.

04 Nov 2022 - 09:49