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Al pubblico italiano, il nome di Ingrid Oliveira forse non dice moltissimo. Ma in Brasile questa ragazza di 22 anni, che ha nel suo palmares una medaglia d’argento nei tuffi sincronizzati (trampolino di 3 metri) ai Giochi Panamericani di Toronto del 2015, ha raggiunto una popolarità indesiderata e un po’ imbarazzante durante le Olimpiadi di Rio nel 2016. I fatti finora conosciuti sono questi: durante il periodo olimpico, Ingrid avrebbe cacciato in piena notte la compagna di stanza Giovanna Pedroso per potersi concedere una notte ad alto contenuto hot con il canottiere Pedro Gonçalves. Risultato: la Pedroso si è offesa, ha denunciato l’episodio alla commissione tecnica federale e Ingrid è stata espulsa dal villaggio olimpico, poi attaccata dalla stampa locale e derisa da tutto il movimento sportivo brasiliano, con la definizione “la ragazza che ha fatto il salto con l’asta”. Adesso Ingrid ha deciso di raccontare la sua versione dei fatti. Nel frattempo continua ad allenarsi e spera di vincere una medaglia alle Olimpiadi di Tokyo (“Sarebbe il massimo vincerla d’oro, ma resto con i piedi per terra”), però quella storia non le è mai andata giù del tutto. “Sono stata bombardata da tutto il mondo. Mi hanno assediato. Ho ricevuto materiale pornografico. Mi hanno fatto delle proposte oscene in fatto di sesso. Ho perso dei lavori che potevo fare. Mi hanno attaccato i giornali di tutto il mondo. Le storie su di me sono state inventate e condivise da migliaia di persone. Mi hanno appiccicato delle etichette e hanno diffuso delle menzogne, solo perché sono una donna che ha fatto sesso e qualcuno è venuto a saperlo. La gente non lo sa, ma alle Olimpiadi tutto questo è normale. Chi vive in un villaggio olimpico può vedere quanti preservativi vengono distribuiti agli atleti. Ma forse la gente pensa che quei preservativi vengono dati per farci dei palloncini”. Nessuna remora nell’ammettere che quella notte con il canottiere sia successo quello che tutti pensano. “L’unica verità è che ho portato Pedro nella mia stanza. Ma non è stato alla vigilia della mia gara, nemmeno alla vigilia della gara di Pedro. Era una sera qualsiasi. Non ha nemmeno passato tutta la notte con me e io non ho cacciato nessuno dalla stanza. Per come l’hanno raccontata, sono passata per una smidollata”. Ma il momento peggiore è stato vissuto in seguito, quando Ingrid ha capito che Giovanna aveva raccontato tutto alla commissione tecnica. “Ho pianto tutto il giorno, anche durante tutto l’allenamento. Non riuscivo a fare niente, la mia allenatrice continuava a dirmi che dovevo concentrarmi. Non mi ricordo come sono arrivata alla fine della seduta. Piangevo e basta. La notte seguente avevo la sensazione di essere disidratata, come se avessi versato 15 litri di lacrime”. Adesso quella storia è passata, qualcuno magari va a tirare fuori ancora battutacce e commenti salaci, ma a soli 22 anni Ingrid pensa al futuro, pensa a Tokyo come forma di redenzione e di rivincita contro tutto e contro tutti.

26 Feb 2019 - 15:53