Mancini pensa a due cambi rispetto all'Armenia: la stella della Fiorentina rischia la panchina
Dai 30 gradi di Yerevan agli 11 di Tampere. Uno sbalzo termico non da poco per la Nazionale di Mancini che dal sole armeno si è ritrovata nella fitta pioggia finlandese. Un ulteriore problema già messo in conto dallo staff azzurro come quello di aver provato in un solo allenamento, a Casteldebole, eventuali cambi per la sfida di domenica sera.
Sì, perché dopo il successo in Armenia e la conferma del primato nel girone con le 5 vittorie consecutive, ora la Nazionale ha l'obbligo di non perdere l'imbattibilità e soprattutto di ipotecare la qualificazione ai prossimi Europei. Da Yerevan Mancini ha avuto le risposte che si aspettava. Belotti è in splendida forma, Lorenzo Pellegrini (autore del suo primo gol azzurro) altrettanto e Sensi è pronto a prendersi un posto da titolare a centrocampo.
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Sono tre giocatori che saranno in campo dal primo minuto contro la Finlandia, a differenza di Federico Chiesa, bacchettato nel post-Armenia da mancini per essere ancora distratto dalle voci di mercato che lo volevano alla Juve. Per lui quasi certamente la panchina, per far posto al romanista in un tridente composto anche da Bernardeschi e Belotti con El Sharaawy che scalpita.
Idee che il ct valuterà solo domenica mattina dopo la rifinitura ma intanto di sicuro Sensi, che sostituisce lo squalficato Verratti già rientrato a Parigi, ha la certezza di giocare titolare contro la Finlandia, battuta 2-0 a Udine nella gara d'andata lo scorso marzo. Gli Azzurri dovranno stare attenti alla fisicità degli avversari che nel girone hanno 3 punti in meno dell'italia, ma come l'italia hanno subito molto poco, solo 2 gol. La grande differenza la fanno le reti realizzate, 16 azzurre contro 7 finlandesi a dimostrazione che ipotecare i prossimi Europei è alla portata di questa nazionale.