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José Touré ha combattuto contro il suo ego

Un infortunio al ginocchio gli impedì di partecipare ai Mondiali del 1986. E Touré, l’attaccante francese più forte di quegli anni, entrò in un tunnel fatto di alcol e droga

23 Gen 2021 - 08:31

Nessuno è mai del tutto colpevole, e nessuno è mai totalmente innocente. Lo sa bene José Touré, ex calciatore di origini maliane che in più di un’occasione ha sfiorato la grandeur francese senza riuscire mai ad afferrarla davvero. Oggi, a 60 anni, ha scelto la strada del dialogo e della riflessione per raccontare una vita dove ha faticato a dissimulare la necessità di soddisfare anzitutto il proprio ego.

Mi sono sempre considerato un fenomeno, qualcosa in più di un semplice campione. Una condizione mentale che mi ha trascinato verso il basso piuttosto che regalarmi soddisfazioni ed encomi”. Nel 1985 Touré era probabilmente l’attaccante più forte in circolazione in Francia. Era esploso nel Nantes e non aveva lasciato indifferente l’allora ct transalpino Henry Michel che l’avrebbe voluto al fianco di Rocheteau per tentare di mettere al sicuro l’iride nel corso della campagna messicana.

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