Qualificazione alla Coppa d’Africa vicina. Merito di...
Le Isole Comore profumano di vaniglia e di noce di cocco. Sognano un futuro da Seycelles, e per spiagge e acqua cristallina ne hanno pieno diritto, ma per ora continuano a tentare di far crescere il Pil con l’agricoltura. Nel variegato mondo del pallone africano anche il più smaliziato cronista avrebbe difficoltà a parlare di calcio di queste isole “schiacciate” tra il Madagascar e il continente nero. Eppure è tempo di miracoli, di rivoluzioni al contrario, di sublimazione di un canone inverso.
La locale nazionale, che qui porta il soprannome di “Coelacanthe”, come la specie di pesce che abbonda nel mare circostante, è a un passo da una storica qualificazione alla Coppa d’Africa. Non era mai accaduto nella storia comorense, isole che non raggiungono gli 800mila abitanti. Una storia recente visto che fino al 1974 i migliori giocatori delle Comore andavano a irrobustire campionato e nazionale francese, come da copione di ciascuna colonia che si rispetti.