Il 31 ottobre 1993 l’olandese affronta il Diavolo da avversario e...
La grande squadra rossonera che ha dominato il calcio mondiale, cambiandolo in maniera determinante, è stata denominata nel corso del tempo nei modi più vari: il Milan di Sacchi, il Milan di Berlusconi, il Milan degli Invincibili, il Milan di Capello, il Milan di quei quattro (e quei quattro sono Tassotti, Baresi, Costacurta e Maldini), il Milan di Van Basten. Se però chi c’era fa un salto all’indietro con la memoria oppure si vanno a leggere i giornali delle prime due stagioni, viene fuori che quella squadra aveva un solo padrone, Ruud Gullit.
Gullit ha stravolto il Milan e il calcio italiano. Eravamo abituati agli stranieri geniali, che avevano il talento dell’attimo da sciorinare sui campi di calcio italiani, invece Gullit prima e Rijkaard successivamente ci mostrarono come un altro calcio era possibile, fatto di intensità, potenza, consapevolezza tattica ma anche libertà nel creare.
Il Gullit del primo anno al Milan è stato davvero qualcosa di spaventoso e irresistibile e sia gli addetti ai lavori che gli appassionati (che compravano a volontà parrucche con le treccine) pensavano che per i successivi 10 anni quello fosse il calciatore del futuro rossonero. Stiamo parlando della prima stagione sacchiana, che termina con la vittoria dello scudetto in rimonta sul Napoli il 15 maggio 1988.