Lunedì scorso è stato presentato il progetto di azionariato popolare che vuole acquisire la quota di maggioranza del club
Qualcuno, spingendosi oltre, li ha già chiamati “I Mille”. Ma di amaranto, questi ragazzi, per ora hanno solo la maglia. E sono molti, molti di più. Si chiamano Francesco, Alessandro, Federico, sono giovani, appassionati di calcio, e stanno lavorando per costruire il primo progetto di azionariato popolare per l’acquisto della maggioranza di una squadra di calcio professionistica in Italia.
Il progetto, lanciato la settimana scorsa, in concomitanza delle celebrazioni dei 106 anni di storia della squadra della città, prende il nome di “Livorno Popolare” e in meno di tre giorni ha già raggiunto e superato le 1.800 adesioni. Un numero che non ha nessuna intenzione di fermarsi. O di rallentare. Alessandro si occupa delle relazioni con la stampa e il pubblico. Francesco è tornato da Londra, causa covid, dopo 7 anni nella capitale inglese, gestirà le questioni finanziarie. Federico, dottorando all’Università di Belfast in Irlanda del Nord, sta lavorando sull’analisi del fenomeno del calcio popolare. Sono in 8, qualcuno è lontano dalla città del cuore, ma tutti sono agguerriti e determinati.
“Livorno non è una città come le altre, non lo è mai stata. Per noi il calcio e la squadra della nostra città sono molto di più”, raccontano. Tutto è nato a settembre 2020. “No, non ci siamo seduti intorno a un tavolo, ci siamo incontrati in rete. Mentre ti parlo siamo a 1.800 adesioni – spiega Alessandro, che non riesce a frenare l’entusiasmo –. L’obiettivo iniziale era 3mila, ora puntiamo a 5.000, è inutile nasconderlo”.