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Valdir Peres, il capro espiatorio del Brasile

Quasi tutte le responsabilità della sconfitta con l’Italia nel 1982 vennero ingiustamente attribuite al portiere verdeoro

07 Gen 2021 - 08:12

Voglio immaginare Paolo Rossi che al di là delle nuvole, dove tutto è di un blu assoluto, abbia ritrovato amici ed avversari del Sarrià. Come Gaetano Scirea e Socrates, ma anche come Valdir Peres, l’incerto portiere che Pablito costrinse per tre volte a raccogliere il pallone in fondo alla rete. Se fosse in vita avrebbe compiuto (il 2 gennaio) 70 anni, ma un infarto l’ha strappato dalla sua Sao Paulo tre anni fa.

Nel 2010 ho avuto la fortuna di conoscerlo, avvicinando l’uomo che nell’immaginario collettivo della torcida verdeoro sostituì, suo malgrado, Moacir Barbosa nell’elenco dei “traidores”. Valdir difendeva i pali di quella nave imponente e maestosa che andò a cozzare contro l’iceberg della presunzione e dell’arroganza. Fu il fallimento di un progetto e di un sogno chimerico, anche se quasi tutte le responsabilità finirono sulle spalle dello scarsocrinito goleiro.

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