Peter Kienzl e Marina Plavan i vincitori del "numero zero" andato in scena la scorsa primavera
di Stefano Gatti© UTLAC
Dalla sommità delle montagne che incorniciano il Lago di Como, lo sguardo spazia verso occidente fino alle Alpi di confine tra Italia e Francia e - metaforicamente - si spinge molto molto più in là, oltre l’Oceano Atlantico. Meglio però andare con ordine e… volare basso. UTLAC 250K, il viaggio! Le iscrizioni sono aperte ormai da un mese e ne mancano più di sette al via: in entrambi i casi… non c’è tempo da perdere. La seconda edizione di Lake Como Endurance Trail - ma la prima aperta a tutti (si fa per dire…) dopo quella “pilota” della scorsa primavera - bussa già alle porte del calendario agonistico 2023 di specialisti ed amanti dell’endurance running che - per forza di cose - sono chiamati a fare le cose per bene, anzi a fare il proprio massimo. L'appuntamento è già fissato per la settimana centrale di maggio 2023: da mercoledì 10 a domenica 14. Sotto a chi tocca, anzi a chi corre!
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Nulla di meno può bastare per chi mette nel mirino l’intero giro del Lago di Como: 260 chilometri e dodicimila metri di dislivello: da Lecco a… Lecco in regime di semi-autonomia risalendo il versante orientale del Lario, doppiandone la punta settentrionale (alle porte della Val Chiavenna) per poi ridiscenderne quello comasco ed affrontare l'impegnativa prova finale delle montagne del Triangolo Lariano. Il via è già fissato per le diciotto in punto di mercoledì 10 maggio 2023. Poco meno di quattro i giorni a disposizione dei candidati finisher per portare a termine la missione: la deadline è quella di mezzogiorno di domenica 14 maggio.
La prossima primavera è ancora piuttosto lontano ma - paradossalmente - le condizioni meteo di questo autunno dalle temperature insolitamente estive permetterebbero ai candidati ultrarunners di UTLAC250K 2023 di mettersi già alla prova in modalità-gara o quasi…! Meglio però andare con ordine perché la strada da fare è in tutti i casi parecchio lunga! Anche quella che porta ad arrivare preparati al meglio ai nastri di partenza. “Road To UTLAC 250K” insomma. Intanto occorre mettere nero su bianco il proprio sogno, completando l’iscrizione.
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A dare l’esempio, tra l’altro, sono i vincitori della prima edizione: la piemontese Marina Plavan (sfortunatissima protagonista del recente Tor des Glaciers) ha già messo in cassaforte il pettorale ed è appunto praticamente certa la difesa del titolo 2022 da parte dell’altotesino Peter Kiezl, autore lo scorso mese di maggio di un vero e proprio assolo nella gara maschile. I pretendenti al trono di Peter (ma anche a quello di Marina) sono destinati a crescere. Il team organizzatore di LARIUS ssdrls aveva scelto di trasformare la UTLAC250K d’esordio in una sorta di prova d’orchestra riservata ad una trentina di specialisti dal curriculum “ultra” adeguato. Sì perché l’evento che dà sostanza al giro completo (e montano) del Lario ha forma - anzi formato - tale da richiedere un approfondito test sul campo in condizioni-gara. Da questo punto di vista, due le parole-chiave da imparare bene: AUTONAVIGAZIONE e PACER, che rimandano entrambe a quanto avviene spesso - per tornare all’inizio nelle ultramaratone da 250 chilometri in su che si corrono in Francia e soprattutto negli USA.
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AUTONAVIGAZIONE
Durante la prima edizione, gli iniziali dubbi sull’autonavigazione GPS sono stati spazzati via dall'alto grado di precisione dei dispositivi tecnologicamente avanzati di oggi, dimostrata sul campo, grazie ai quali non sono stati registrati problemi di smarrimento della "retta via" (retta si fa per dire!). Il suggerimento-principe per limitare al massimo il margine dell’errore arriva direttamente dagli organizzatori:
“Bisogna conoscere il proprio dispositivo, evitando di presentarsi in griglia di partenza con uno che si utilizza per la prima volta. Imparare è molto semplice: un volta che si ha in mano un dispositivo abilitato - e oggi lo sono quasi tutti - bisogna semplicemente osservare la regola aurea di metterlo davanti al petto, restando proiettati verso il proprio senso di marcia. Fatto questo, il novanta per cento dei potenziali problemi sono risolti! Il resto sta all’attenzione del singolo partecipante, soprattutto in prossimità di eventuali bivi”.
Per dissipare eventuali altri dubbi, l’organizzazione ha deciso di fissare alcune date durante l’inverno (orientativamente tre), dedicate ad altrettanti “Short Camp” on-site (della durata di un weekend), al fine di mostrare ai candidati i sentieri di UTLAC 250K e di fornire una sorta di introduzione agli accorgimenti da mettere in atto per muoversi agevolmente in modalità autonavigazione.
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PACER
Inizialmente vista come un’anomalia - di fatto… un optional - per le gare del Vecchio Continente, quella del ricorso al pacer (l’accompagnamento in corsa) è invece una pratica “di serie” nelle prove ultra d’oltrealantico e non solo. La novità è già stata testata nella prima edizione di UTLAC250K. Se ne è avvalsa tra l'altro la stessa Marina Plavan. Opzione quindi confermata: i pacers attendono i concorrenti che li hanno scelti (uno o anche più) e che intendono farvi ricorso a partire dalla seconda delle tre basi-vita: quella di Plesio che si trova intorno al 130esimo chilometro di gara: in buona sostanza metà percorso! Per affiancarli ed in qualche modo “pilotarli” verso il traguardo. Una modalità che incuriosisce e soprattutto… aiuta, anche se è facile immaginare che una percentuale “importante” dei concorrenti in gara preferirà tentare di chiudere la prova senza il “conforto” esterno di questi specialissimi tutors. L'accompagnatore dovrà essere unico ma non necessariamente sempre lo stesso su tutto il percorso. Avrà un pettorale identificativo con lo stesso numero del concorrente a cui si affianca, potrà accedere a ristori e basi vita e avrà la copertura assicurativa come il concorrente che affianca. Non può però portare acqua, cibo, torce elettriche, scarpe, vestiti o altri rifornimenti per il proprio corridore o fornire qualsiasi altro tipo di assistenza meccanica o fisica sul percorso, in quanto l’accompagnamento è di carattere psicologico e mentale, non fisico. I pacers devono entrare e uscire da ogni punto di ristoro con il proprio corridore, previa esibizione pettorale.
La prima lista iscritti comprende atleti da Paesi dell’arco alpino come Austria e Svizzera ed altri decisamente più inconsueti ed esotici come Grecia e Iran. Oltre all’Italia naturalmente. Detto di Marina Plavan e delle intenzioni di Kienzl, in prima fila ci sono Vittorio Benvenuti e Luca Guerini, già tester del "numero zero" di pochi mesi fa. Tre sono gli scaglioni temporali per le iscrizioni:
fino al 31/12/2022 (al costo di 429€)
fino al 31/03/2023 (al costo di 480€)
fino al 05/05/2023 (al costo di 590€)
UTLAC250K (dove “LAC” sta a significare “lago” nel locale dialetto laghee) vuole essere una gara “100% green e responsabile, rispettando alcuni principi fondamentali per la tutela del territorio:
- Divieto e inutilizzo di materiali plastici ed usa e getta
- Impiego di mezzi di servizio via terra, per mezzo di veicoli elettrici
- No uso di elicotteri per trasporto di cibo, materiale, bevande e volontari in quota
- Nessuna marcatura dei sentieri
- Utilizzo di pettorali ecologici
- Approvvigionamento di basi vita e ristori con cibo a Km Zero
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Si corre in autonavigazione GPS: il percorso non è segnalato con bandierine e nastri in plastica. I concorrenti possiedono obbligatoriamente un dispositivo GPS sul quale avranno caricato la traccia da seguire, e che sarà disponibile sul sito web della gara. Il tracciato della gara (valida ben sei punti ITRA) rimane invariato rispetto al 2022: 260 chilometri (75% su sentiero, 25% su asfalto), 12500 i metri di dislivello positivo, da coprire in un tempo massimo di novanta ore: dalle 18.00 di mercoledì 10 maggio a mezzogiorno di domenica 14 maggio. In base all'esperienza di quest'anno (e in condizioni meteo ideali), l'arrivo del primo uomo è previsto tra il tardo pomeriggio e la primissima serata di venerdì 12 maggio, la prima donna dovrebbe chiudere l'anello intorno all'ora di pranzo o nel primo pomeriggio di sabato 13 maggio. Si corre tra i 200 metri di quota di Lecco ai 2107 metri del GPM del Monte Bregagno. Si è lavorato su tanti dettagli, soprattutto per il miglioramento delle basi-vita (Colico al km 55, Plesio al km 133 e Cernobbio al km 192) e della dislocazione dei ristori, la cui rete è stata ampliata (ora sono quindici) e che sono stati avvicinati tra di loro nel settore finale dell’itinerario di gara, quando gli atleti avranno già duecento chilometri nelle gambe.
Nell’edizione d’esordio è stata ampia la partecipazione e la disponibilità del territorio e delle istituzioni locali, che nel 2023 ritornano in prima fila come protagonisti e parte attiva dell’evento. L’anno prossimo gli abitanti del territorio interessato alla prova potranno godersi la gara che passa sopra le loro case, lungo rete di sentieri che tocca una quarantina di comuni e cinque Comunità Montane delle province di Lecco, Sondrio e Como, in rigoroso ordine di apparizione... sotto le suole delle calzature da trail dei concorrenti. Confermato anche il supporto di Acel Energie (o meglio del gruppo aCinque nel quale Acel Energie è confluita), Banca BCC e Autorità di bacino, già presenti appunto nell’edizione del debutto.
Link iscrizioni: https://join.endu.net/entry?edition=75542
Per approfondimento e per la traccia del percorso: https://www.utlactrail.com/utlac250-2023/
Per info: info@utlactrail.com oppure chiamare al numero 3479772552
Pagina web ufficiale: www.utlactrail.com
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La storia di UTLAC ha radici antiche. Nel 1995 ebbe inizio una delle prime competizioni di corsa in montagna in Italia, il Trofeo Kima in Val Masino. A quel tempo un sogno ardito e adatto a pochi. “Fare del Sentiero Roma una gara? Sogno o follia?” Ma il sogno si tramutò in realtà. Un gruppo di entusiasti atleti lariani che si trovava al nastro di partenza del Trofeo Kima in quel 1995 ipotizzò di alzare l’asticella di un altro step: “Perché non una gara attorno al nostro lago?”. Ma l’idea di organizzare un evento che interessasse quaranta Comuni, tre Province e che si svolgesse su 250 chilometri era di ben più difficile realizzazione rispetto a quella di che attraversare un solo comune ed una sola provincia lungo un itinerario di un cinquantina di chilometri. A quel tempo gli endurance trail non esistevano ancora. Qualche gara da cento miglia iniziava a farsi strada oltreoceano fin dagli anni Ottanta, ma in Europa non c’era nessun metro di paragone. Un sogno per quando i tempi sarebbero maturati… UTLAC nasce quindi da un sogno. Un sogno da appassionati pionieri della corsa in montagna, che attendeva i tempi giusti per nascere.
© Vittorio Benvenuti
Nel corso del tempo sono nate le prime “Ultra Trail” anche i Europa. Nel 2003 nasce quella che oggi è la gara più rinomata del pianeta - l’Ultra Trail del Mont Blanc - e nel 2008 nasce al suo interno uno dei primi endurance trail del mondo: la PTL (Petite Trotte à Léon). Nel 2010 nasce la prima Endurance Trail italiana: il Tor des Géants in Valle d’Aosta. Gare (e distanze) con tempi di incubazione lunghi, ma che dopo anni di “rodaggio” sono diventate l’incubo viabilistico di ogni Comune interessato, a causa delle centinaia di tifosi, appassionati e curiosi che si riversano sui sentieri e nei paesi per seguire ed applaudire gli ultramaratoneti. Nel 2019 (a quasi un quarto di secolo da quel fatidico 1995) i membri di Larius hanno infine raccolto la sfida. Gli eventi legati al Covid hanno ovviamente rimandato il lancio. Un lancio che però è finalmente avvenuto nel 2022: dall’11 al 15 Maggio. L’Endurance Trail del Lago di Como è oggi una realtà ed è a tutti gli effetti il “giro montano del Lago di Como”. Gli atleti vivranno un’esperienza unica percorrendo il Sentiero del Viandante, La via dei Monti Lariani, lunghi tratti dell’Alta Via del Lario e i sentieri del Triangolo Lariano. Attraversando valli, passi e antichi confini, paesini, borghi e frazioni isolate, antichi luoghi di guerra, laghetti alpini, gande e dorsali. Quello che accomuna tutte queste entità eterogenee è proprio il lago: da praticamente ogni punto lungo il percorso sono visibili le acque del Lago di Como. Un vero e proprio regalo per atleti, residenti dei luoghi attraversati ed appassionati: quello di un paesaggio mozzafiato e - nel suo genere - unico al mondo.
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