Tris d'assi per la presentazione del primo libro di Marino Giacometti al fstival del cinema di montagna di Cervinia e Valtournenche
di Stefano GattiMartedì 1. agosto Marino Giacometti, l’inventore dello skyrunning presenta il suo nuovo libro “A ognuno il suo Everest”, al Cervino CineMountain di Cervinia e Valtournenche, festival del cinema di montagna in programma da sabato 29 luglio a sabato 5 agosto a Cervinia e Valtournenche. A cinquant’anni dalla prima salita italiana sulla vetta più alta del pianeta, Giacometti racconta l’Everest stesso e il Cervino insieme ad un tris di personaggi che hanno fatto la storia delle due vette: Kilian Jornet, Rinaldo Carrel e Bruno Brunod.
© Ian Corless
Da bambino, per lui correre in montagna era vita quotidiana. Poi ha deciso di alzare l’asticella e la quotidianità è diventata agonismo, fino a quando Marino Giacometti - di lui stiamo parlando - non ha capito che affrontare le vette in velocità poteva da pratica virtuosa poteva diventare una vera e propria disciplina sportiva: lo skyrunning, appunto, che festeggia quest’anno il trentesimo anniversario della sua organizzazione in un circuito vero e proprio e il venticinquesimo dal primo Mondiale, ospitato proprio a Cervinia. Martedì 1. agosto Cervino CineMountain - festival del cinema di montagna - celebrerà questo anniversario con la presentazione del libro di Giacometti “A ognuno il suo Everest”, edito da Mondadori (aprile 2023).
© Cervino CineMountain Press Office
Dall’Himalaya fino al Cervino, per raccontare storie di corsa e di alpinismo saliranno con l’autore sul palcoscenico di Cervinia anche Kilian Jornet i Burgada (uno degli atleti di montagna più forti al mondo) Bruno Brunod, primo campione del mondo di skyrunning e Rinaldo Carrel, storica guida alpina del Cervino, nonché primo italiano ad aver raggiunto la vetta dell’Everest - esattamente mezzo secolo fa – con la spedizione nazionale del 1973. Ad accomunare questo poker d’assi sono i tanti primati che quest’anno festeggiano cifre tonde, e anche lo stesso Cervino, teatro di alcune delle loro imprese e cornice del festival che si prepara a mettere in scena la sua ventiseiesima rappresentazione.
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Interpretando liberamente (e interpretando) il titolo del libro, “A ognuno il suo Everest… e il suo Cervino” è il titolo della serata che il festival del cinema di montagna dedica alle due vette mitiche che hanno visto realizzarsi sogni e conquiste, ma anche delusioni e fallimenti. Protagonista della serata sarà naturalmente lo stesso Giacometti, che di cime ne ha raggiunte molte e che nel - suo primo libro - ricorre all’Everest come obiettivo simbolico, stimolo a dare il meglio di sé - nella vita quotidiana come nell’attività sportiva - in base alle proprie aspirazioni e capacità.
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Quella che Marino racconta è la storia dell’eterno confronto tra montagna e vita, con lo sguardo sempre rivolto alla prossima vetta da raggiungere, un chiodo fisso per il padre dello skyrunning, per il quale la corsa verso l’alto è sempre stata una necessità. Nato a Corteno Golgi, un piccolo centro della Valcamonica (e al tempo stesso una delle patrie dello skyrunnig con la Skymarathon Sentiero 4 luglio), Giacometti nel 1995 ha fondato la FSA (Federation for Sport at Altitude), divenuta poi ISF (International Skyrunning Federation), della quale è da sempre presidente, anzi presidentissimo.
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Vette come l’Everest e il Cervino sono miti nell’immaginario di chi fa della montagna una questione di vita e di sport. Tre uomini, tre grandi atleti, racconteranno le due vette, tra conquiste e sconfitte. Come quelle di Kilian Jornet, atleta che ha lungamente dominato la scena di skyrunning, trail running e scialpinismo. La carriera dell’atleta catalano è stata segnata da due record legati proprio alle due grandi montagne al centro della serata.
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Dieci anni fa (21 agosto 2013), ad appena 25 anni di età, Kilian ha firmato il record di salita e discesa in velocità sul Cervino, bloccando il cronometro sul tempo di due re, 52 minuti e due secondi che fa ancora oggi da riferimento agli atleti che mettono nel mirino il tentativo di fare meglio di King Kilian. Sulla montagna più alta del mondo invece, poco meno di quattro anni più tardi (maggio 2017), Jornet salì due volte in sette giorni dal versante tibetano: la prima partendo dal Monastero di Rongbuk e la seconda dal campo base avanzato fino alla vetta, impiegando diciassette ore, molto vicino quindi alle imprese di Hans Kammerlander nel 1996 (sedici ore e 45 minuti) e di Christian Stangl nel 2006 (sedici ore e 42 minuti).
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Da parte sua, il valdostano Bruno Brunod, “il corridore del cielo” per eccellenza, è stato il primo campione del mondo della disciplina nel 1998 proprio a Cervinia, ma anche il primo a tentare l’ascesa di corsa all’Everest, costretto a rinunciare dopo sedici ore (quando aveva raggiunto quota 8200 metri) a causa del gelo e del forte vento. Idolo di gioventù ed esempio di sport e di vita per lo stesso Kilian Jornet (la leggenda narra che da ragazzino il catalano tenesse il suo poster in camera da letto), Brunod completò nel 1995 la salita e discesa del Cervino in tre ore, 14 minuti e 44 secondi, primato battuto solo diciotto anni da Kilian, grazie anche ai suoi consigli e alla sua guida.
© FFGM/Archivio FAI, Milano
Ricorrenza importante anche quella che lega Rinaldo Carrel (una delle più note Guide del Cervino), all’Himalaya: cinquant’anni della conquista italiana dell’Everest, a distanza di poco meno di venti dalla prima salita assoluta firmata da Edmund Hillay e Tenzing Norgay. Era il 5 maggio del 1973 quando Carrel fu il primo della spedizione tricolore a mettere piede sulla cima della montagna più alta del mondo insieme a Mirko Minuzzo e agli sherpa Shambu Tatang e Lhakpa Tenzing. È passato mezzo secolo da quella che è stata una delle voci più importanti nel palmarès della guida valdostana, oggi settantunenne.
© FFGM/Archivio FAI, Milano
La serata di Cervinia sarà in definitiva l’occasione per ripercorrere e mettere a confronto la storia dell’himalayismo: dalle prime spedizioni moderne che avevano però ancora un substrato di romanticismo e in particolare il senso della conquista (come quelle di Carrel), alle imprese “fast&light” di Brunod e Jornet. Dalle mastodontiche spedizioni nazionali con centinaia di portatori, bombole d’ossigeno e barili e barili di materiale, alle performances individuali in velocità tra i seracchi più insidiose e le creste più aeree ed affilate.
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Tutte le info su: www.cervinocinemountain.com