Grandi numeri per un progetto che va oltre l'evento sportivo per sconfinare nell'avventura, nel segno della sostenibilità.
di Stefano Gatti© UTLAC
Duecentocinquanta chilometri... abbondanti, novanta ore precise! Sono questi, in estrema sintesi, i conti che devono far quadrare i partecipanti all'edizione del debutto di UTLAC 250K Lake Como Endurance Trail, prova "monstre" presentata a Lecco, sede di partenza e d'arrivo di un anello che si sviluppa a mezzacosta intorno al Lago di Como, appunto. Più che una prima edizione, quello in programma tra mercoledì 11 e domenica 15 maggio è un vero e proprio "numero zero", volutamente limitato dagli organizzatori di Larius ad una trentina di specialisti dell'ultradistanza, allo scopo di verificare sul campo procedure, meccanismi, tempi e modi di un evento che punta a diventare un classico della specialità.
Tra i prescelti ci sono top runners come gli altoatesini Peter Kienzl e Alexander Rabensteiner, Marina Plavan, Alessandro Bonesi, Luca Guerini e Vittorio Benvenuti. Atleti esperti delle ultradistanze, abituati a macinare chilometri all'infinito o quasi e quindi test runners ideali (meglio: altamente qualificati) di un itinerario molto impegnativo, da sottoporre ad un collaudo "racing" più che approfondito - tra mercoledì 11 e domenica 15 maggio - prima di proporlo ad una platea più vasta. Anche se solo per modo di dire, visto che quella dell'endurance trail è una "pratica" che - andando ben oltre l'attività sportiva e spingendosi fino ai confini dell'avventura - resta riservata ad una sorta di élite!
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A margine della conferenza stampa nella Sala Consiliare del Municipio di Lecco, città che è il cuore dell'evento nonché sede della sua cabina di regia, abbiamo scambiato quattro chiacchiere con Andrea Gaddi, in questa occasione portavoce e "frontman" del team organizzatore:
"Avevamo ricevuto un numero maggiore di adesioni rispetto alla starting list definitiva ma, dopo aver approfondito le singole richieste, abbiamo scelto di restringere per quest'anno il campo ad una trentina di atleti che hanno già nel loro curriculum distanze come quella di UTLAC, di fatto trasformando questa prima edizione in un 'numero zero', una prova generale in vista del prossimo anno. Vogliamo fare le cose per bene, prendere in un certo senso le misure alla gara, al suo contesto, al suo itinerario: sotto ogni punto di vista. È fondamentale non commettere errori o sottovalutare alcunché: è davvero troppo importante. Perché questa per noi è la realizzazione di un sogno che... è nato molto prima di noi. Non pretendiamo insomma di rivendicarne la paternità, ma puntiamo a dare compiutamente realizzazione all'idea originaria".
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Fin dal 2016, i soci di quella che è oggi la società sportiva Larius avevano infatti in animo un progetto complesso, sognato da molti fin dal 1994, quando tra i protagonisti della prima edizione dell’immortale Trofeo Kima della Val Masino si fece strada la possibilità di proporre un altro giro. Certamente meno tenico e molto meno "alpinistico" rispetto ai 52 chilometri della Grande Corsa sul Sentiero Roma, però decisamente più lungo ed ugualmente scenografico: il giro del Lago di Como! Con poco meno di 260 chilometri e 15500 metri di dislivello positivo, UTLAC 250 porta il “giro alpino del Lago di Como” dalla dimensione del sogno alla realtà di tutti i giorni, anzi di questi giorni di metà maggio.
La partenza è fissata per le venti di mercoledì 11 maggio da Piazza Cappuccini, nel centro storico di Lecco. L'itinerario si svolge per tre quarti del proprio sviluppo su sentiero, solo il venticinque per cento su asfalto. La quota minima è di 200 metri sul livello del mare, quella massima di duemilacento, al GPM del Monte Bregagno. Lungo l'itinerario, i magnifici trenta di UTLAC 2022 potranno contare su una ventina di punti di ristoro ma soprattutto su tre basi vita (Colico, Plesio e Cernobbio) dove fare una rigenerante doccia, dormire qualche ora prima di riprendere il cammino e consumare un meritatissimo pasto caldo. Novanta come anticipato le ore a disposizione per portare a termine la prova. Visto che la partenza è fissata per le venti di mercoledì 11 maggio, la deadline per l'ultimo candidato finisher è quella delle due del pomeriggio di domenica 15.
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Con un teatro di gara altamente scenografico e tecnicamente abbordabile, Larius ha ritenuto necessario conferire a UTLAC 250 delle caratteristiche uniche, nel rispetto del territorio e della wilderness che lo caratterizza. Un vero e proprio manifesto che ruota intorno ad alcune parole-chiave:
AUTONAVIGAZIONE
UTLAC 250 sarà una delle prime Endurance Trail italiane in totale navigazione. I capiscuola di questo stile sono atleti ed organizzatori francesi e americani, Paesi nei quali si sta assistendo una conversione graduale e sistematica delle gare Ultra ed Endurance esistenti. Grazie alla rete sentieristica che sfrutta ed all’orografia del territorio attraversato, UTLAC 250 si presta particolarmente bene a questo stile, che impone di dotarsi di dispositivi gps e quindi vivere un’esperienza unica, lo specchio delle acque del Lago di Como come compagno di “navigazione”. I sentieri non saranno pertanto "balisati" (vale a dire contrassegnati da bandierine o fettucce), riducendo così in modo significativo l'impatto della prova sull'ambiente.
PACER
Vista la conformazione del territorio sul quale si svolge la gara, UTLAC 250 è molto affine alle prove ultra del Nordamerica, note per svolgersi in grandi spazi, con dislivelli abbordabili e con lunghi tratti corribili. Questo mix di caratteristiche ha convinto il comitato organizzatore a permettere agli atleti che ne facciano richiesta il ricorso al Pacer, un accompagnatore personale che potrà entrare in azione a partire dalla seconda delle tre basi vita: quella di Plesio, nel tratto comasco dell'itinerario, al 130esimo chilometro di gara, praticamente appena oltre la boa" di metà distanza. La scelta del pacer è libera per tutti gli atleti. Per coloro che decideranno di avvalersene si tratta di un'opportunità in grado di offrire maggiore sicurezza nella condotta della propria prova.
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GREEN AL 100%
Sono molte le gare in Italia e nel mondo che combattono per un mondo plastic free, sono schierate contro gli sprechi, curano la pulizia dei sentieri dai propri rifiuti ed utilizzano auto elettriche perla logistica: trasporti, collegamenti e rifornimenti. Un impegno verso l’ecosostenibiltà che UTLAC 250 sposa con convinzione. Con una differenza importante, legata principalmente ad un’orografia in un certo senso "amica". UTLAC 250 sarà infatti una prova cento per cento green, a differenza di quanto accade per gli eventi che si svolgono lungo itinerari tecnici e si spingono in alta quota, che giocoforza non possono prescindere dall'utilizzo dell'elicottero per i trasporti in quota di materiale, personale e rifornimenti (oltre che per eventuali missioni di soccorso).
IL TERRITORIO
Il Lago di Como è circondato da montagne conosciute in tutto il mondo, percorse da sentieri di ogni genere e difficoltà: dai sentieri più tranquilli in mezzo ai boschi fino alle ripide pietraie tipiche del gruppo montuoso delle Grigne. Il percorso di UTLAC 250 è molto eterogeneo e - lasciata la città di Lecco - affronta nel suo primo terzo di gara il Sentiero del Viandante (con una breve variante per raggiungere il Manavello, sopra Mandello del Lario e Abbadia Lariana), per arrivare fino a Colico, sede della prima base vita. Attraversando il fiume Adda a ridosso del Pian di Spagna, alle porte della Valtellina, si entra nel tratto centrale dell'itinerario: quello che si svolge lungo la Via del Monti Lariani (anche qui percorrendo alcune brevi varianti per evitare le sezioni dalla vegetazione più fitta) fino al paese di Garzeno, dal quale ha inizio il sentiero che sale al GPM del Monte Bregagno, il punto più alto toccato dal tracciato. Percorrendo il suo lungo crinale verso sud si scende - passando per il Rifugio Menaggio fino al paese di Plesio, dove si trova la base vita numero due. Con un passaggio attraverso Grandola e Uniti si sale al Monte Crocione, montagna segnata dai resti delle strade belliche della guerra partigiana. Proseguendo per il crinale si scende poi verso la bella Val D’Intelvi.
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Si raggiunge così Cernobbio, sede della terza (ed ultima) base vita. Passando sul lungolago di Como e poi da Brunate, si raggiungono i sentieri del Triangolo Lariano (siamo ormai entrati nella parta finale dell'itinerario), fino al panoramico Monte San Primo e poi alle porte di Bellagio. Qui ha inizio l’ultimo tratto della gara: raggiunto il Ghisallo si segue il sentiero che - passando sugli ampi crinali delle montagne che sovrastano i paesi di Onno e Valbrona, affronta un traverso sotto i Corni di Canzo ed infine si abbassa sul lungolago di Malgrate fino al ponte Kennedy, porta d'ingresso di Lecco per chi viene dalla pianura. Nei giorni di sabato 14 e domenica 15 maggio, Piazza Garibaldi ospiterà il Village dedicato alle aziende del mondo della montagna, agli operatori turistici del territorio ed allo street food focalizzato sulla cucina locale.
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Emanuele Torri, Assessore allo Sport del Comune di Lecco:
“UTLC offre l’occasione di valorizzare una nuova esperienza outdoor. Sostenere la promozione di nuove gare nel nostro territorio ci consente di avvicinare sempre più persone, alla nostra città ed alle nostre montagne, anche sfruttando itinerari in natura alla portata di tutti come il Sentiero del Viandante che - lo suggeriscono i dati Infopoint - sta avendo in questo periodo una crescita esponenziale in termini di richieste di informazioni”.
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Per un evento che ha dimensioni, caratteristiche ed ambizioni di un’impresa - sia per quanto riguarda gli atleti in gara che per quanto riguarda l'organizzazione - il sostegno di veri e propri compagni di viaggio è indispensabile. Ad affianncareLarius nel progetto UTLAC sono in primis Acel Energie ed Acsm-Agam, il cui Presidente Marco Canzi dichiara:
“Abbiamo seguito da vicino, fin dai suoi inizi, lo sviluppo di UTLAC, di cui condividiamo gli obiettivi, ad iniziare dalla valorizzazione del patrimonio di bellezze naturali e paesaggistiche del nostro lago e delle nostre montagne. D'altra parte Acsm-Agam fa proprio della promozione delle risorse di questo territorio uno dei punti qualificanti del proprio impegno, in un’ottica di sostenibilità a tutto campo. Questo nuovo evento costituisce un’ulteriore tappa di crescita del progetto, con uno sguardo proiettato al prossimo futuro, a cominciare dalle Olimpiadi Invernali Milano-Cortina 2026, che consentiranno ad atleti e turisti di tutto il mondo di scoprire il nostro territorio e restare conquistati dalle sue bellezze”.
A Marco Canzi fa eco il presidente di Acel Energie Giuseppe Borgonovo:
“Con i nostri brand - Acel Energie, Aevv Energie ed Enerxenia - diamo ogni giorno energia ai nostri territori. Lo facciamo con la stessa passione e lo stesso impegno che animano lo spirito degli atleti che si cimentano in prove così impegnative, dove l’uomo si misura con se stesso in un contesto di rara bellezza ed in piena sintonia con la natura. Valorizzare questo territorio è il nostro obiettivo, in un’ottica di vicinanza alla comunità locale e di promozione delle sue risorse”.
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Tra i sostenitori del progetto ci sono anche l’Autorità di Bacino del presidente Luigi Lusardi, Banca BCC del presidente Giovanni Combi, uniti dal fascino del territorio del Lario, della montagna e dello spirito "green" di UTLAC 250.
Per info e approfondimenti: