Nella GTC30 d'ingresso vincono il biellese Francesco Nicola e la sudafricana di Chamonix Meg Mackenzie
di Stefano Gatti© Gran Trail Courmayeur PH Roberto Roux/ZZAM Agency
Gare tiratissime, scenari di massima suggestione, colpi di scena e nuovi primati: è stata un’edizione del Gran Trail Courmayeur da ricordare quella andata in scena ai piedi del Monte Bianco nel secondo weekend di luglio, con il centro di Courmayeur animato da migliaia di atleti, accompagnatori, curiosi ed appassionati accorsi nella capitale mondiale del trail per le partenze e gli arrivi delle tre gare del sistema GTC: in ordine d’importanza - anzi di portata dell’impegno - GTC100, GTC55 e GTC30.
GTC100: Simone Corsini e Marta Wenta signori della gara regina
Nella prova-clou dell’evento Gran Trail - cento chilometri e 7900 metri di dislivello positivo - a tagliare per primo il traguardo è stato Simone Corsini (Team Hoka/Mud&Snow) che - dopo il quinto posto al TOR330-Tor des Géants® ed il secondo posto nella GTC55 dell’anno scorso - sale ancora di livello e conquista la GTC100 con il tempo di quindici ore, 10 minuti e quattro secondi. Alle sue spalle Massimo Paladin (staccato di 28 minuti tondi) e terzo gradino del podio per Edoardo Curreri (Atletica Galliate), con il finishing time di sedici ore, 29 minuti e 41 secondi.
© Gran Trail Courmayeur PH Alessandro Zambianchi/ZZAM Agency
La gara ha vissuto fin dal suo inizio della fuga in avanti di un quartetto formato dai tre atleti del podio e dall’inossidabile Dino Melzani (SSD Bagolino-Acqua Maniva). Il gruppo di testa si è poi sfilacciato con il passare dei (tanti!) chilometri. Curreri il primo a staccacarsi (in avvicinamento al Rifugio Elisabetta), subito dopo a perdere terreno è stato Melzani, che ha abbandonato al Rifugio Maison Vieille. Il reggiano Corsini ha poi incrementato il suo vantaggio dopo il Pavillon di Skyway Monte Bianco, fino ad attraversare in solitaria la linea d’arrivo, per poi commentare così il suo exploit: “Una gara dura, con dislivelli importanti, sono contento però di aver vinto anche in ottica TOR330 a settembre”.
© Gran Trail Courmayeur PH Roberto Roux/ZZAM Agency
Sostanzialmente diverso lo svolgimento della GTC100 femminile. Marta Wenta - quest’anno vincitrice della Dolomite Extreme Trail da 103 chilometri - è subito partita fortissimo, incrementando progressivamente il suo vantaggio sulle inseguitrici. Alla fine l’atleta polacca, residente in Germania, di professione biologa e... in gara con un outfit molto particolare (gonnellino floreale portafortuna Made in Poland che fa molto... tarahumara!) ha chiuso la sua performance in diciassette ore, 17 minuti e 36 secondi, con un margine abissale sulle altre donne sul podio ed un impressionante ottavo posto nella classifica generale.
© Gran Trail Courmayeur PH Roberto Roux/ZZAM Agency
Secondo gradino del podio per Marta Viganò in forza a Runaway Milano ASD (terza alla GTC55 dell’anno scorso), staccata di un’ora, 41 minuti e tredici secondi. Terza piazza finale - in piena rimonta - per la campionessa local Lisa Borzani (Bergamo Stars), al traguardo in diciannove ore, 21 minuti e 32 secondi.
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GTC55: per Moreno Sala vittoria con giallo, Melissa Paganelli la spunta in rimonta
Vittoria con giallo, come il colore del pettorale, nella GTC55 uomini (con 3800 metri di dislivello positivo). Il primo a tagliare il traguardo è stato Fabio Congiu (ASD Resina Valtellina/Team Scott) con un dozzina di secondi di vantaggio su Moreno Sala ma - a causa di un errore sul percorso sotto il Rifugio Elisabetta, - Fabio viene penalizzato e deve ceder la vittoria a Sala. Per l’atleta del team lombardo GSA Cometa finishing time di sei ore, 29 minuti e quattro secondi, davanti ad Antoine Kauffmann (Colmar Trail Aventures), staccato di dodici minuti e 24 secondi. Deve accontentarsi del terzo gradino del podio il già citato Congiu: sei ore, 49 minuti e quattri secondi il suo tempo corretto.
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L’errore commesso da Congiu è stato replicato da diversi atleti, circostanza che ha spinto la Direzione di Gara a comminare una penalità di venti minuti agli uomini e di venticinque alle donne, stimando il tempo che avrebbero impiegato per percorrere il tratto di gara. Cambia quindi, rispetto all’effettivo pasaggio sotto l’arco del traguardo anche il podio femminile. A vincere in rimonta è stata Melissa Paganelli - habituée delle gare di VDA Trailers, tra le quali spicca il suo secondo posto l’anno scorso al TOR330-Tor des Géants® - in sette ore, 49 minuti e 50 secondi, superando con un irresistibile forcing negli ultimi chilometri di gara Susanne Zahlauer (Procursu Team), al traguardo due minuti e undici secondi dopo la campionessa bergamasca in forza ad E-Rock Team/Team Scott. Ecco le sue prime parole all’arrivo, quindicesima della classifica generale: “Mi sono iscritta all’ultimo momento, perché ho fatto una 100 chilometri la scorsa settimana e ne avrò una la prossima, quindi mi sembrava un buon allenamento. I paesaggi sono incredibili, impossibile non attardarsi a scattare qualche fotografia. Ho cercato di tenere il mio passo, Susanne Zahlauer ne aveva di più in salita ma man mano ho recuperato lo svantaggio e l’ho superata dopo l’ultimo ristoro”. Terza sulla linea, Ilaria Lo Prete (TRM) paga lo scotto dell’errore di percorso… di cui sopra e deve cedere il terzo gradino del podio a Natalie White (ASD Climb Runners,otto ore, 10 minuti e 28 secondi)
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GTC30: Francesco Nicola fa segnare il nuovo record, Meg Mackenzie ha la meglio su Margherita De Giuli
Incredibile la prova di Francesco Nicola nella GTC30 (2000 metri D+), in controllo fin dai primi chilometri. Recentemente secondo al Trail Oasi Zegna, il 26enne atleta di ASD Climb Runners ha fatto registrare il nuovo record della corsa, abbassandolo di quasi cinque minuti rispetto al primato 2021 di Davide Cheraz. Nicola ha bloccato il cronometro due ore, 52 minuti e sei secondi dopo il via, con oltre dieci minuti di vantaggio sul belga Ben Bauters (KAAG, tre ore, sei minuti e quattro secondi) quasi il doppio sul terzo classificato Mattia Reggidori (Leopodistica, tre ore, 11 minuti e 37 secondi). Ed ecco le prime impressioni del vincitore, che non dimentica di rendere onore dell’ex detentore del primato sulla distanza: “Non mi aspettavo di realizzare questo tempo, anche perché sapevo che il record era di Davide Cheraz, non propriamente uno lento… Non capita spesso di correre con un panorama ed una giornata così, è stato molto bello l’ingresso in paese in mezzo a tanta gente”.
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Emozionante il finale della GTC30 donne. Meg Mackenzie l’ha spuntata quasi in volata su Margherita De Giuli (ASD Climb Runners, dodici soli secondi di differenza) e con un margine più comodo sulla finlandese Elisa Sihvola (poco meno di undici minuti). Per l’atleta sudafricana residente a Chamonix (all’altro capo del… tunnel del Monte Bianco) finish time di tre ore, 30 minuti e 21 secondi che oltretutto le vale un piazzamento (undicesima) alle soglie della top ten assoluta della prova d’ingresso dell’evento GTC ed una rivelazione a caldo sul finale di gara: “Mi sono resa conto dell’arrivo ravvicinato della seconda appena dopo aver tagliato il traguardo. È la prima volta che provo questa gara ed è stupenda, anche se molto dura. Sicuramente tornerò”.