Il toprunner rossocrociato è uno dei favoriti delle Golden Trail Word Series che scattano in Giappone
di Stefano Gatti© @GoldenTrailSeries/@JustinGalant
Tra i protagonisti più attesi di Golden Trail Wolrld Series c’è senza ombra di dubbio Roberto Delorenzi che punta alla top five (e forse anche più su) nelle Golden Trail Series, il circuito internazionale by Salomon che scatta con una doppia trasferta eastbound in Asia. Prima tappa l’imminente Kobe Trail in Giappone (sabato 20 aprile), seguito a sette giorni di distanza dal Four Sisters Mountain Trail in Cina. Per l’elvetico Delorenzi la missione 2024 è doppia: il forte atleta dei Brooks Trail Runners punta senza mezzi termini a vincere il circuito parallelo Skyrunner Word Series (del quale si è già aggiudicato due tappe), ma soprattutto a migliorare il sesto posto finale nelle GTWS 2023. Per farlo, Roberto deve innalzare il livello del suo gioco nella regular season ma soprattutto nel finale di stagione e specificatamente … nella Grand Final. Gli viene incontro in questo senso la possibilità di sfruttare il fattore-casa, visto che l’evento conclusivo di Golden Trail World Series fa quest’anno ritorno sull’arco alpino e nel suo Canton Ticino: per la precisione nella regione di Ascona e Locarno, come recentemente rivelato dalla cabina di regia del circuito. Una chance in più della quale Delorenzi ci aveva parlato… sottovoce già un paio di mesi fa in occasione del workshop di tutto il team internazionale Brooks in occasione della Mezza Maratona di Barcellona, alla quale lui stesso aveva preso parte con lusinghieri risultati, nell’ambito di un cammino di preparazione del quale Roberto ha parlato nell’intervista che segue, per la quale ringraziamo Mickael Mussard e il press office di Golden Trail Series by Salomon.
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GTWS: Roberto, vieni da un 2023 a tratti molto buono e comunque molto promettente. Con quale spirito e soprattutto con quali ambizioni affronti le Golden Trail World Series al via da Giappone e Cina?
RD: Il 2023 è stato un anno piuttosto buono per me. È iniziato molto bene con il secondo posto nella Dolomyths Skyrace di Canazei. Avevo saltato le prime due tappe perché erano troppo lunghe per me, ma avevo svolto una buona preparazione invernale ed ero in ottima forma. Non mi aspettavo di salire sul podio. Quindi sì, è andata molto bene e a quel punto mi sono detto: ok, secondo. Quest’anno si può fare molto bene. Poi sono andato alla Pike’s Peak e ho fatto sesto ma molto vicino alla top five, con un finale allo sprint con Joe Gray. Direi che ho fatto molti miglioramenti dall’anno precedente e sono davvero felice della scorsa stagione, al di fuori magari del suo epilogo. Alla viglia della finale eravamo in cinque tutti molto vicini, era facile perdere posizioni. Resto molto orgoglioso della mia stagione, solo deluso della sua conclusione. Dopo il prologo della finale mi sentivo stanco dalla luna stagione. Ma sono molto felice di tutto quello che ho fatto fin lì.
GTWS: Cos’hai imparato dalla scorsa stagione e come pensi di poter migliorare quest’anno?
RD: Ho imparato che, se sono in buona forma, posso giocarmela alla pari con i più forti del circuito ma anche che devo lavorare di più sulla velocità. L’ho fatto ad inizio anno e credo di aver innalzato molto il mio livello. Ho avuto modo di rendermene conto nelle due skyraces che ho fatto. Sono in gran forma ed è proprio grazie al lavoro che ho fatto ad inizio anno.
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GTWS: Hai vinto appunto le prime due tappe delle Skyrunner World Series, ma qual è la tua priorità tra quel circuito e le Golden Trail Series?
RD: Voglio puntare ad entrambi. Ho appunto corso e vinto le prime due tappe delle World Series e mi trovo quindi in una posizione molto buona: mi basta correrne altre due prove per qualificarmi direttamente per la finale che sarà il prossimo mese di novembre. Ho deciso di programmarle entrambe a breve termine - entro il mese di maggio - in modo da potermi poi concentrare sul circuito Golden Trail nei mesi estivi. Voglio provare a vincere le Skyrunner World Series perché le ho chiuse ai piedi del podio l’anno scorso senza nemmeno averle davvero seguite con continuità. Per quanto riguarda GTWS, so che sarà difficile vincerle ma ho finito sesto nel 2023 e so di aver fatto dei passi in avanti, anche se so perfettamente che il livello cresce anno dopo anno. Diciamo che sogno la top five, anzi è un buon obiettivo. Ne saprò di più dopo la prima gara e magari - se andrò bene in Giappone - potrei alzare le mie ambizioni e magari puntare al podio finale!
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GTWS: Come ti prepari per questa stagione? Hai cambiato qualcosa rispetto al passato?
RD: Sì, ho fatto molta corsa su strada, ma in fondo era stato così anche negli ultimi tre anni. Diciamo che ho aumentato i chilometri e l’intensità, senza incorrere in infortuni...
GTWS: Come ti vedi in rapporto al livello generale delle Golden Trail Series?
RD: Alcuni dei suoi protagonisti li ho già incontrati quest’anno nelle Skyrunner World Series e mi sono sentito molto forte: ho sempre vinto con molto vantaggio sul secondo. Sono ad un livello molto alto ma non conosco quello attuale dei keniani e quello di Rémi Bonnet che oltretutto entrerà nel circuito più avanti. Io darò il mio meglio in Giappone, inizierò a tutta e se qualcuno andrà troppo forte per me, continuerò con il mio passo e farò la mia gara.
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GTWS: Sei comunque considerato uno dei favoriti dell’imminente Kobe Trail, soprattutto per via del terreno di gara molto tecnico. Confermi?
RD: Di sicuro è un terreno adatto a me. Mi piace molto. È molto tecnico, con una buona alternanza di salite e discese ma non mi sento di dire che sono il favorito. È un ruolo che lascio ad Elhousine Elazzaoui, che non ha mai smesso di correre fortissimo dalla finale dello scorso autunno. Abbiamo corso un diecimila recentemente e lui era velocissimo! Quindi, non so… Anche i keniani sono temibili ma il Kobe Trail è forse un po’ troppo tecnico per loro. Darò il massimo fin dal via, e poi vedremo. Se sarò in giornata e vedrò gli altri in difficoltà nei settori più tecnici, spingerò per creare un gap e se la fuga andrà a buon fine, sarò davvero super felice!