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1:59 INEOS

Eliud Kipchoge è nella storia, il keniano sotto le 2 ore in maratona: 1h 59' 40"

Impresa strepitosa al Prater di Vienna: abbattuto il Muro sui 42,195 km

12 Ott 2019 - 14:39

Eliud Kipchoge ha scritto una pagina indelebile di storia, non solo dell'atletica leggera. L'atleta keniano, l'uomo scelto dalla Ineos per abbattere il Muro delle 2 ore in maratona, ce l'ha fatta: al Prater di Vienna, su un circuito appositamente studiato per l'occasione, ha corso i 42,195 km in 1h 59' 40"! Un'impresa strepitosa (resa possibile anche grazie alla preziosa collaborazione di 36 lepri che lo hanno scortato e assistito assiduamente) che se anche non verrà omologata dalla Iaaf come nuove record del mondo abbatte un limite considerato sino a pochi anni fa invalicabile e segna così l'ingresso in una nuova era della specialità. Tutto questo grazie al più grande maratoneta di sempre: Eliud Kipchoge!

Una cavalcata perfetta, sempre in linea con l'obiettivo. Anzi, sempre ben al di sotto delle tempo limite delle 2 ore. Un passo elegante e armonico. Forza, tenacia, concentrazione. E semplicità. Straordinaria semplicità nel gesto. Il tutto in una giornata, 12 ottobre 2019, in cui - scusate l'iperbole - l'uomo scopre un'altra volta un Nuovo Mondo: da oggi sappiamo infatti che è possibile correre la distanza della maratona in meno di due ore! Strepitoso, pazzesco.

Kipchoge abbatte il Muro delle 2 ore in maratona: le foto dell'impresa

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Ognuno faccia i paragoni che meglio crede. Il miglio di Bannister, il record sui cento metri di Bolt. Addirittura, esulando dal mondo dell'atletica, l'allunaggio di Armstrong. Ma comunque la si veda, oggi è storia. Per sempre!

Giornata perfetta, clima perfetto (anche se qualche goccia di pioggia fine fine è caduta), organizzazione perfetta. E perfetti i passaggi in gara: ritmo costante con frazioni di 5 km in 14' 14", più veloce la prima di qualche secondo, in linea le successive. Chilometri sempre sui 2' 50" (sopra i 21 km/h per intenderci) tranne qualche rara eccezione con un paio di sforamenti sopra i 2' 52", fino al rush finale quando i pacemakers che lo hanno accompagnato, alternandosi ogni 5 km, hanno lasciato spazio a Kipchoge che ha sprintato come stesse correndo un 1500 in pista e non gli ultimi 200 metri di una fatica immane. E il crono finale, fino al 41esimo km proiettato verso un successo di 9/10 secondi, ulteriormente migliorato: 1h 59' 40", semplicemente immenso. Semplicemente, grazie Eliud! 

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