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GTWS Grand Final: la straordinaria... NNormalità di Elazzaoui, Njeru "made in Saluzzo"

Finalissima da fuochi d'artificio in Svizzera per il circuito internazionale "targato" Salomon

di Stefano Gatti
21 Ott 2024 - 17:33
 © @GoldenTrailSeries/@GrandFinal/@RisingStory-JustinGalant

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Pronostici rispettati fino in fondo sulle montagne del Canton Ticino che hanno ospitato la Grand Final di Golden Trail World Series. Lungo i sentieri resi celebri dallo Scenic Trail i miglior atleti del mondo (e quelli delle varie franchigie nazionali del sistema Golden Trail-le "Nationals") si sono sfidati per la gloria. Trionfo finale per la African Wave (sempre più in voga anche nella corsa in quota e in natura) sia tra gli uomini che tra le donne. Vincendo anche la finale in terra elvetica, il marocchino Elousine Elazzaoui (maturato tantissimo nelle fila del team NNormal) ha respinto gli ultimi attacchi della concorrenza. Tra le donne, un terzo posto... da brivido è comunque bastato alla fortissima Joyce Muthoni Njeru, keniana in forza alla formazione italiana di Atletica Saluzzo, per mettersi in testa la corona femminile. Sia Elhousine che Joyce avevano fatto le "prove generali" vincendo il bruciante prologo da sette chilometri e 400 metri D+ all'inizio del weekend.

© @GoldenTrailSeries/@GrandFinal/@RisingStory-JustinGalant

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Incorniciando con il successo nella Grand Final un quadro impreziosito da tre "pennellate" vincenti nella regular season, il fortissimo marocchino che durante la stagione agonistica fa base proprio nel Canton Ticino ha conquistato il titolo GTWS tagliando per primo il traguardo anche nella sfida decisiva (tempo finale di un'ora, 50 minuti e 19 secondi), al capolinea di una bella sfida con l’idolo locale (e non solo!) Rémi Bonnet. Il toprunner elvetico del Team Salomon/Red Bull le ha provate tutte per chiudere in bellezza davanti al suo pubblico una stagione così così (era il campione uscente), attaccando anche sulla prima grande discesa del tracciato da 23 chilometri e mezzo (1400 metri D+) nonostante lui sia principalmente uno specialista delle salite. Tuttavia, il rosso… rossocrociato ha dovuto arrendersi all’elusivo (per i suoi avversari) Elhousine nella picchiata finale verso il traguardo, raggiunto con 39 secondi di ritardo sulla... tabella di marcia del vincitore. Terzo gradino del podio per Patrick Kipngeno (Run2gether/On AG), che era arrivato all’appuntamento conclusivo del circuito Salomon con le migliori intenzioni di togliere la corona GTWS dalla testa di Elazzaoui ma ha chiuso appunto terzo a tre soli secondi da Bonnet! Il senso di un’intera stagione nelle prime battute a caldo dei tre grandi protagonisti.

© @GoldenTrailSeries/@GrandFinal/@RisingStory-ColinOlivero

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“Sono felicissimo, questo è il mio sogno che si avvera! Erano cinque anni che volevo vincere le Golden Trail Series.Quest'anno avevo detto che l'avrei fatto davvero, quindi ero un po' sotto pressione, ma pronto! In discesa avevo fiducia in me stesso e sapevo di poter puntare alla vittoria. Grazie a tutti gli spettatori che mi hanno spinto e dato il loro immancabile sostegno”. (Elhousine Elazzaoui)

“Ho dato il massimo oggi! Mi sono attenuto alla mia strategia, che consisteva nel complicare le cose ai miei avversari nella discesa più lunga, in modo da costringerli ad attaccare, prima di spingere ancora di più sulla salita. Ha funzionato perché i keniani sono saltati, ma Elhousine era troppo forte. Sono molto contento per lui, perché è un amico e sognava da tempo di vincere le GTWS”. (Rémi Bonnet)

© @GoldenTrailSeries/@GrandFinal/@RisingStory-ColinOlivero

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“È stata una gara molto dura e veloce. Ho lottato il più possibile e siamo stati testa a testa con Rémi, ma oggi era più forte di me. Ma non sono deluso: sono arrivato secondo nelle Golden Trail Series! È solo il mio secondo anno nel circuito e sento di aver fatto progressi quest'anno!” (Patrick Kipngeno)

© @GoldenTrailSeries/@GrandFinal/@RisingStory-ColinOlivero

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Top five finale per altri due keniani: Timothy Kibett (Milimani Runners) e Philempon Ombogo Kiriago, compagno di squadra di Kipngeno.Da parte sua, Robert Pkemoi porta a cinque il numero degli atleti africani nelle prime sei caselle dell'ordine d'arrivo. Poi (con l'eccezione virtuosa del già citato Bonnet) tocca agli atleti europei: settima posizione per il nostro Daniel Pattis, protagonista di una bella stagione per i Brooks Trailrunners, davanti allo statunitense di Nike Trail Christian Allen e all'altro portacolori Brooks Roberto Delorenzi che sui sentieri del suo Canton Ticino puntava sicuramente più in alto. A sigillare la top ten lo spagnolo del Team Salomon Alain Santamaria Blanco

Elohousine Elazzaoui si aggiudica il circuito con mille punti tondi tondi. Volata finale per il secondo posto vinta da Kipngeno su Bonnet (940 punti a 896). Ombogo Kiriago rimane a piedi del podio a quota 854, mentre l’altoatesino Pattis sigilla con 776 la top five davanti al compagno di squadra Delorenzi (758). Il polacco del Team Salomon Bart Przedwojewski è settimo con un bottino di 719 punti, seguito da due compagni di colori: l'elvetico Joey Hadorn (698) e lo spagnolo Santamaria Blanco con 675 punti, solo uno in più dello statunitense "griffato" Nike Trail Christian Allen che chiude la top ten.

Nei primi trenta del circuito altri due atleti italiani: l'inossidabile Cesare Maestri (lui pure Nike Trail, dodicesimo) e l'altro specialista di corsa in montagna Marco Filosi (Salomon, diciannovesimo).

Iscritto nella categoria U23, lo spagnolo Fabian Venero (GTNS ESP/POR) si aggiudica la vittoria nelle Golden Trail National Series. Alle sue spalle il finlandese Juho Ylinen (GTNS NORDICS) e l'italiano Mattia Tanara (GTNS ITA). Venero ha ovviamente trionfato nella categoria U23, davanti all'olandese Pablo Van Hoorn (GTNS UK/NL) e all'altro italiano Simone Giolitti (ITA - GTNS ITALIA).

Con un vantaggio di cinque minuti, gli atleti del circuito GTNS NORDICS hanno vinto la classifica a squadre davanti ai colleghi di GTNS MEXICO e a GTNS ESP/POR. La classifica è stata stilata sommando i tempi del miglior atleta uomo, della miglior atleta donna e dei due migliori U23 di entrambi i generi di ogni squadra (prologo e gara finale). 

© @GoldenTrailSeries/@GrandFinal/@RisingStory-ColinOlivero

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L'attesissimo duello tra Joyline Chepngeno (Milimani Runners) e Joyce Muthoni Njeru (Atletica Saluzzo) è terminato quando quest'ultima si è slogata una caviglia. Senza più rivali dirette e in forma smagliante, la quasi sconosciuta Chepngeno (esplosa la scorsa estate con la vittoria-shock alla Sierre-Zinal) è volata verso la vittoria di questa Grand Final. Due ore, otto minuti e 40 secondi il suo tempo finale. A corto di energie e in difficoltà nella discesa verso il traguardo, Joyce è stata preceduta sulla linea d'arrivo anche dalla statunitense Lauren Gregory, che ha dimostrato un’agilità impressionante nell'ultimo tratto tecnico in discesa. La portacolori di Nike Trail ha messo la freccia all'ultimo chilometro, chiudendo la sua prova con un ritardo di quattro minuti e 21 secondi da Chepngeno. Con un ritardo di soli trenta secondi da Gregory, Njeru è riuscita a salvare il terzo posto con un vantaggio quasi altrettanto consistente (ventisette secondi) dal rush finale di Judith Wyder, mettendo sotto chiave la vittoria assoluta nelle Golden Trail World Series. Ecco il primo commento a caldo delle tre atlete del podio, ad iniziare da quello della vincitrice del circuito. 

“Sono davvero felice di aver vinto il circuito! È un grande risultato per la mia carriera, ma anche per la persona che sto diventando. Non sono delusa di non aver vinto la finale: tutto stava andando bene ma mi sono slogata la caviglia a metà gara e da lì in avanti è stato tutto molto complicato. Ma ormai non importa più, sono solo molto felice”. (Joyce Njeru)

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“Non mi aspettavo di vincere perché ho avuto un problema al ginocchio per diverse settimane, ma sono riuscita a tornare in tempo per la finale. Sono molto contenta perché a Sierre-Zinal avevo mostrato ciò di cui ero capace, ma in seguito non ero riuscita a confermarmi e ora invece ho vinto la finale. Spero davvero di poter disputare l'intero circuito l'anno prossimo!” (Joyline Chepngeno)

“Mi è piaciuta molto la gara, soprattutto le sezioni più tecniche. Mi piace questo tipo di discese. Sono riuscita a raggiungere Joyce nell'ultimo anello e a lottare con lei per il secondo posto. Tornerò sicuramente alle Golden Trail Series nel 2025. Sceglierò con attenzione le gare più tecniche, anche se ho già spuntato la Sierre-Zinal 2025 sul mio calendario”. (Lauren Gregory)

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Ai piedi del podio è rimasta come detto sopra la beniamina di casa Judith Wyder (Team HOKA/Red Bull), mentre è stata la spagnola Sara Alonso (Team ASICS) a sigillare la top five. Nella seconda pagina della top ten in quest’ordine le due atlete del Team Salomon Sophia Laukli (USA, campionessa uscente) e Naomi Lang (Gran Bretagna), la elvetica Oria Liaci di CABV Martigy, la spagnola Malen Osa (che ha portato a tre le presenze Salomon nelle prime dieci caselle della classifica) e la statunitense Rachel Tomajczyk del Team Merrell.

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Nella classifica generale del circuito Joyce Muthoni Njeru la spunta dall’alto dei suoi 964 punti. Sul secondo e sul terzo gradino del podio overall salgono Judith Wyder (814) e Malen Osa (769). Alle loro spalle la cinese Miao Yao (Team Salomon, 730 punti) e la statunitense Anna Gibson dei Brooks Trailrunners (726). Sesto posto per una delusissima Madalina Florea (Salomon, 706), grande protagonista della regular season ma crollata propria nell’appuntamento-clou. Alle sue spalle la statunitense Lauren Gregory (702), brillante terza invece ad Ascona/Locarno. Ottava e nona decima posizione per le due elvetiche Oria Liaci (700) e Theres Leboeuf (Compressport, 765), mentre a chiudere la top ten del ranking è la la spagnola Sara Alonso (641).

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Solo tredicesima la campionessa uscente Sophia Laukli (alle prese con una stagione complicatissima causa infortunio). Solo due le atlete italiane tra le migliori trenta del circuito: si tratta di Caterina Stenta del Team Salomon (25esima) e di Alice Minetti (Boves Run), 28esima.

Nella Golden Trail National Series, la messicana Jael Morales Osegura (GTNS MEXICO) ha vinto la Gran Finale. Alle due spalle due atlete dell’Europa dell’Est: la slovacca Silvia Schwaiger (GTNS DACH Germania, Austria, Svizzera) e la polacca Weronika Matuszczak (GTNS CZE/SVK/POL). Da parte sua, la svedese Agnes Josefsson (GTNS NORDICS) ha conquistato il titolo U23 davanti alla britannica Betty Bergstrand (GTNS UK/NL) e alla mesicana Miriam Morales Hernandez (GTNS MEXICO). Nella classifica finale per nazioni (o meglio per aree geografiche nazionali e sovranazionali) GTNS NORDICS si aggiudica il primo posto davanti ai due circuiti overseas (e americani) GTNS MEXICO e GTNS USA/CAN.

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