Il circuito internazionale targato Salomon ha preso il via in Estremo Oriente con due vincitori largamente inattesi e altrettanto meritevoli
di Stefano Gatti© @GoldenTrailSeries/@KobeTrail/@ColinOlivero
Lui era ritenuto un atleta troppo... scorrevole per fare la differenza su terreno tecnico, lei era al rientro da un infortunio. Eppure Patrick Kipngeno e Maude Mathys (di loro stiamo parlando) hanno fatto la differenza lungo i ventuno chilometri e i 2100 metri di dislivello positivo del Kobe Trail che ha dato il via in Giappone alle Golden Trail World Series. Kipngeno e Mathys non potranno più contare sul fattore sorpresa nella imminente seconda tappa del circuito Salomon, la cui regular season è scattata appunto con il primo episodio di una trasferta overeseas che dopo il Giappone si sposta in Cina per il Four Sisters Mountain Trail di sabato 27 aprile nella regione del Sichuan.
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GARA-UOMINI
Nei pronostici pre-gara, Patrick Kipngeno non figurava nelle primissime posizioni. Agli occhi degli osservatori più attenti, il percorso nel formato "flower race" a più "petali" (anelli da ripetere) sembrava un po' troppo tecnico per l’atleta keniano della corazzata Run2gether. Patrick ha invece smentito tutti, tagliando per primo il traguardo del Kobe Trail che ha aperto il calendario di Golden Trail World Series 2024. La sua prima vittoria nel circuito GTWS by Salomon è stata tanto inaspettata quanto spettacolare.
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“Oggi si avvertiva davvero tanta competizione e la gara è stata molto dura, quindi sono veramente felice di aver vinto. Solo all’altezza del sedicesimo chilometro ho capito che la vittoria era possibile, perché le discese erano molto impegnative e tutti andavano davvero forte. Io ho seguito la mia strategia e… ha funzionato”.
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A lungo in testa nella fase centrale della prova, l’elvetico Joey Hadorn (Team Salomon) alla fine ha dovuto arrendersi al vincitore degli altipiani ma il secondo posto nella prova d’esordio del circuito è per lui una gran bella soddisfazione e magari premessa di una stagione ad alto livello per questo atleta ancora relativamente poco conosciuto a livello internazionale.
“La mia strategia era di non farmi prendere dal panico e di fare il punto della situazione dopo la discesa del secondo giro. Credo che a quel punto fossi quinto o sesto, poi all'improvviso mi sono ritrovato in testa alla salita. Mi sono chiesto se gli altri avessero avuto qualche problema,ma ho preferito concentrarmi solo su me stesso e mantenere la calma. Non mi aspettavo di arrivare secondo oggi, quindi posso ritenermi molto soddisfatto”.
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A sigillare il podio giapponese è stato Elhousine Elazzaoui, lui sì era uno dei grandi favoriti della vigilia. Non tutto però è filato per il verso giusto nella prova offerta dal forte marocchino del team NNormal, sotto forma specifica di una brutta caduta nel corso del terzo giro. Nonostante ciò, Elhousine si è rialzato e si è battuto fino al traguardo, mettendo appunto piede sul gradino d'ingresso del podio.
“Nei primi due giri stavo andando molto bene e tutto era sotto controllo, ma nel terzo sono scivolato e sono caduto sulla schiena. Mi sono fatto male e ho capito subito che c'era qualcosa che non andava perché le gambe non rispondevano affatto… Mi sono fermato e poi sono ripartito. Ho tenuto duro per il podio. Sono comunque felice, anche se ho l'impressione che senza quella caduta le cose sarebbero andate diversamente”.
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Per quanto riguarda i nostri colori in gara, ottima performance di Daniel Pattis. L'altoatesino in forza ai Brooks Trail Runners ha chiuso la top five maschile, piazzandosi alle spalle del polacco Bart Przedwojewski e davanti al connazionale (e come lui portacolori del Team Salomon) Marcin Kubica. Da segnalare anche il settimo posto del ticinese Roberto Delorenzi (Brooks Trail Runners come Pattis) che probabilmente sperava in qualcosa di più e il nono del trentino Cesare Maestri di Nike Trail.
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GARA-DONNE
Nemmeno lei sapeva come sarebbe andata in Giappone dopo l'operazione al tendine d'Achille… Ancora infastidita da piccoli dolori muscolari, Maude Mathys aveva annunciato prima della gara che si sarebbe potuta accontentare di un piazzamento nella top five della prima prova di GTWS 2024. La campionessa elvetica di Team ASICS - vincitrice del circuito targato Salomon nel 2020 e nel 2021 - ha siglato invece un ritorno trionfale nella prima prova della stagione.
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“Puntavo ad una gara in progressione per non bruciarmi troppo in fretta e aumentare gradualmente il ritmo nelle salite, cercando di limitare i danni in discesa. Mi considero infatti un pessima discesista. Poi ho messo nel mirino Joyce Muthoni nel terzo giro: l'ho raggiunta e staccata abbastanza rapidamente. A quel punto ho cercato di rimanere concentrata fino al traguardo e sono felicissima di questa vittoria”.
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Anche Sara Alonso, compagna di squadra della vincitrice, aveva bisogno di dimostrare a se stessa di essere tornata al top della forma. La toprunner spagnola ha rafforzato la sua autostima al Kobe Trail arrivando seconda.
“Sono così felice! Sapevo di essere in ottima forma ma onestamente, quando ho guardato l'elenco degli iscritti, ho pensato che per me sarebbe stato già un ottimo risultato arrivare nelle prime cinque. Poi Sophia Laukli si è ritirata e ho iniziato a sognare il podio. Il secondo posto però davvero era fuori dai miei sogni”.
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Terzo gradino del podio per un’altra atleta rossocrociata: Theres Leboeuf del Team Compressport, che si conferma molto performante nella prova d’esordio del circuito.
“Sono felicissima di questo podio perché la moglie di mio fratello è giapponese e sua madre è arrivata qui da Tokyo per vedermi, quindi avevo un buon seguito di tifosi. Amo questo format di gara con l'alternanza di salite e discese. Sono riuscita a sfruttarla al meglio e, anche se il secondo posto non era così distante, sono soddisfatta di essere salita sul terzo gradino del podio”.
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Nessuna atleta italiana purtroppo nella top ten femminile del Kobe Trail. La valtellinese Alice Gaggi ha però messo in campo la sua vasta esperienza in campo internazionale, portando a termine la prova in tredicesima posizione per i colori dei Brooks Trail Runners. Nelle prime venti (diciottesima) anche Caterina Stenta del Team Salomon. Ventitreesima invece Alice Minetti di Boves Run.
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CLASSIFICA GARA-UOMINI
1 - Patrick Kipngeno (KEN – Run2gether): 02:22:17 (+200 punti)
2 - Joey Hadorn (CHE – Salomon): 02:23:26 (+188 punti)
3 - Elhousine Elazzaoui (MAR – Nnormal): 02:28:43 (+176 punti)
4 - Bart Przedwojewski (POL – Salomon): 02:28:49 (+166 punti)
5 - Daniel Pattis (ITA – Brooks): 02:30:45 (+156 punti)
6 - Marcin Kubica (POL – Salomon): 02:31:05 (+150 punti)
7 - Roberto Delorenzi (CHE – Brooks): 02:32:41 (+144 punti)
8 - Bogdan Damian (ROM – Datacor Running Team): 02:32:45 (+140 punti)
9 - Cesare Maestri (ITA – Nike Trail): 02:33:40 (+136 punti)
10 - Alex Garcia Carrillo (ESP – Brooks): 02:34:56 (+133 punti)
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CLASSIFICA GARA-DONNE
1 - Maude Mathys (CHE – Asics): 02:52:08 (+200 punti)
2 - Sara Alonso (ESP – Asics): 02:58:34 (+188 punti)
3 - Theres Leboeuf (FRA – TeamLeBoeuf/Compressport): 02:58:38 (+176 punti)
4 - Joyce Muthoni Njeru (KEN – Atletica Saluzzo): 02:59:41 (+166 punti)
5 - Malen Osa Ansa (ESP – Salomon): 03:00:01 (+156 punti)
6 - Daniela Oemus (DEU – Nike Trail): 03:00:35 (+150 punti)
7 - Marta Martinez Abellan (ESP – La Sportiva): 03:03:05 (+144 punti)
8 - Rosa Lara Feliu (ESP – Compressport): 03:04:29 (+140 punti)
9 - Takako Takamura (JAP – Salomon): 03:05:15 (+136 punti)
10 - Julia Font Gomez (ESP – Brooks): 03:06:21 (+133 punti)
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