Il francese e l'americana trionfano nella gara più prestigiosa al mondo
Come Wimbledon, la Nba o la Champions. Il top, insomma. L'Ultra Trail del Monte Bianco è questo, la massima espressione del trail running europeo e mondiale. Non è la corsa più datata, non è la più dura, per qualcuno forse non sarà neppure quella paesaggisticamente più bella (de gustibus...) ma è la più ambita, la più prestigiosa, la più ricercata. Non a caso a Chamonix, dove l'UTMB è nato e parte, campeggia ovunque la scritta "le sommet mondial du trail": forse un poco c'entra la grandeur francese, ma più che altro è la semplice realtà. Perché oltretutto in Francia il trail running è uno sport tremendamente seguito, amato e praticato e questa è una manifestazione che riunisce intorno al Bianco decine di migliaia di appassionati.
Immaginate allore il tripudio quando a raccogliere il suo quarto successo nella distanza regina sulla Place du triangle de l'amitié è arrivato François d´Haene, il campionissimo di casa: 171 km e 10mila metri di dislivello positivo coperti in 20h e 45 minuti. Un cavalcata trionfale che ha sfiancato via via gli avversari, con l'americano Jim Walmsley ultimo a cedere sulla salita del Grand Col Ferret e costretto al ritiro: imprendibile D'Haene, anche per i due connazionali Aurelien Dunand-Pallaz e Mathieu Blanchard che hanno completato il podio maschile.
Strepitosa la gara maschile, non certo da meno quella femminile grazie alla disarmante grandezza di Courtney Dauwalter. Impressionante la facilità con cui l'americana ha trionfato per la seconda volta a Chamonix, chiudendo in 22h 30 minuti e soprattutto finendo settima nella classifica generale.
La campionessa del Colorado ha migliorato di quasi due ore il tempo con cui aveva vinto del 2019. Dietro all'americana, la francese Camille Bruyas e l'ironwoman svedese Mimmi Kotka arrivata stremata e sanguinante a Chamonix, testimonianza visiva di cosa siano la passione, la forza, l'abnegazione e pure quel pizzico di sana follia che animano e guidano i campioni del trailrunning. Una disciplina unica per la sua durezza e inarrivabile per il suo fascino.