L’illustratore milanese completa la sua trilogia dedicata al tradizionale appuntamento "ultra" di fine estate
di Stefano Gatti© Stefano Jeantet
Il TORX® si vede dal… Bongiorni! Mancano ancora poco più di sei mesi al Tor des Gèants 2023 ma la tredicesima edizione della ormai mitica prova endurance sulle Alte Vie della Valle d’Aosta ha già… un finisher, o magari addirittura un vincitore: si tratta di Francesco Bongiorni, per la terza volta (consecutiva!) autore del manifesto del TORX® 2023 che attende i suoi sfidanti alla fine della prossima estate: tra venerdì 8 e domenica 17 settembre. Per il trentanovenne illustratore milanese un exploit artistico altamente significativo, che lo mette in un certo senso alla pari con Franco Collé, il tre volte vincitore della prova.
© TORX®
Siamo in buona sostanza a metà strada tra la dodicesima e la tredicesima edizione dell'evento TORX® che catalizza l'attenzione e la passione a fine estate. Se per gli atleti che saranno al via del Tor des Géants da 330 chilometri e del Tor del Glaciers (la sua versione ancora più lunga - 450 chilometri - estrema e "alta") il cammino della preparazione è nella fase iniziale, il lavoro di Bongiorni ha invece raggiunto il traguardo e lo ha fatto ancora una volta... in bellezza: è proprio il caso di dirlo.
Il TORX® è un viaggio, un sogno, un viaggio da sogno e il sogno di un viaggio. Ti fa toccare il cielo con un dito, ti fa vivere paesaggi emozionanti, monti innevati e cieli stellati. C’è questo e molto altro nel manifesto 2023 del Tor des Géants.
© Roberto Roux
“Se nel manifesto del 2021 ho rappresentato un atleta nel pieno della gara e in quello del 2022 mi sono concentrato sugli attimi precedenti la partenza, ho pensato che dovevo per forza di cose chiudere il cerchio e concentrarmi sul momento finale della gara. Nell’illustrazione di quest’anno il protagonista ha terminato la sua gara e si sta concedendo un momento di riposo. L’immagine è una metafora visuale del traguardo. Ho disegnato questo Gigante che, una volta raggiunta la vetta della montagna, non si accontenta ma decide di proseguire, salendo fino alla luna. L’illustrazione vuole quindi rendere omaggio alla determinazione e alla caparbietà di tutti gli atleti che ogni anno si danno appuntamento in Valle d’Aosta per realizzare queste competizioni massacranti ma che possono farti toccare il cielo”. (Francesco Bongiorni)
La collaborazione tra VDA Trailers e Bongiorni si rinnova dunque, grazie alla condivisione dei valori che alimentano il TORX® e alla conoscenza profonda della Valle d'Aosta, terra alla quale d’altra parte Francesco è legato sin dall'infanzia.
© TORX®
Francesco Bongiorni (Milano 1984) è un illustratore che vive e lavora tra Milano e Madrid. Il suo linguaggio è sintetico e diretto, frutto della sua formazione eterogenea che include studi di Incisione, serigrafia, fumetto e pittura presso la Accademia di Belle arti N.A.B.A. di Milano, la Universidad de Bellas Artes di Salamanca e lo IED di Milano. Francesco collabora regolarmente con: The New York Times, Football Club Inter Milano, Air France, The Guardian, Washington Post, The Wall Street Journal, e la Johns Hopkins University. I suoi lavori vengono presentati nei più importanti annuali di illustrazione come: Communication Arts, Society of Illustrators of New York e American Illustration. Nel 2017 Bongiorni lavora ad una serie di cartoline e francobolli per il Vaticano sul tema dell’anno del turismo sostenibile. Nel 2018 l’illustrazione “Un milione di passi” dedicata ad una campagna di Medici Senza Frontiere, vince la medaglia d’argento nella categoria Institutional presso la Society of Illustrators di New York. Nel 2019 Bongiorni realizza una serie di tre illustrazioni per San Marino in occasione del centenario dell’ANA: L’Associazione Nazionale Alpini. Nel 2021 partecipa al progetto “SpaceArt” di Toucan Space e il suo lavoro “Space Jam” viene portato a bordo dello Space Shuttle Falcon 9 per un volo suborbitale diretto alla stazione spaziale internazionale. Attualmente e fino al 25 marzo è in corso una sua mostra personale a Milano intitolata “Forme per contemplare l’inenarrabile”.