I due fenomeni mondiali del trailrunning scettici sull'opportunità dell'ingresso della corsa in natura nel programma olimpico
di Stefano Gatti© @GoldenTrailSeries/@ColinOlivero
Uno ha già vinto la Sierre-Zinal nove volte (tra il 2009 e il 2021) e ne detiene il record sulla distanza, l'altro insegue ancora la prima affermazione. Stiamo parlando rispettivamente di Kilian Jornet e di Rémi Bonnet. Il fenomeno catalano - oggi anche imprenditore con il brand NNormal - punta alla "decima" nella "Corsa dei Cinque Quattromila" del Canton Vallese elvetico, il rosso atleta... rossocrociato del Team Salomon/Red Bull è al pari di Kilian (anzi di più!) un "man on a mission" nella prova da 31 chilometri e 2200 metri di dislivello, tra le poche... majors del trailrunning delle quali non si trova traccia in un palmarès sterminato. L'attesa è ormai di breve durata: la cinquantunesima edizione è in programma sabato 10 agosto. I candidati alla vittoria sono tanti (abbiamo esaminato la shortlist maschile e femminile nei giorni scorsi, da tenere d'occhio soprattutto gli atleti africani che hanno già brillato nel 2023) ma la sfida Kilian Vs. Rémi è di gran lunga la più affascinante che si possa immaginare. Li abbiamo quindi fatti accomodare insieme per una intervista incrociata, con la collaborazione dell'Ufficio Stampa di Golden Trail Series, il circuito internazionale by Salomon del quale Sierre-Zinal 2024 è quinta delle otto tappe di una regular season qualificante per la finalissima del prossimo mese di ottobre nelle città gemelle di Ascona e Locarno (o meglio sulle loro montagne) nel Canton Ticino. Da sottolineare, nel corso dell'intervista, l'interessante deviazione sul tema "Il trailrunning alle Olimpiadi", a proposito del quale quale Rémi è strettamente... protezionista, laddove Kilian è più possibilista ma con qualche riserva, anzi tante...
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SPORTMEDIASET: Kilian, Rèmi, ormai ci siamo. Qual è stato l'allenamento più folle che avete fatto per arrivare pronti alla Sierre-Zinal?
Kilian Jornet: Penso che si tratti più che altro di essere costanti. Settimana dopo settimana... dopo settimana... dopo settimana. Per preparare la Sierre-Zinal, io spesso alterno una sola salita ad alcune sezioni pianeggianti. Niente di straordinario, normali sessione di allenamento, però per molte settimane di fila, una dopo l'altra. Se fai delle sessioni di allenamento folli... ne puoi gestire al massimo una e finisce lì. Va bene per Strava e per i social, ma non è un vero allenamento.
Rémi Bonnet: Posso confermare quello che dice Kilian, perché una volta ho provato a fare una sessione del genere, tipo un chilometro verticale e poi via sul piano. È successo a La Fully e dopo mi sono sentito finito per due settimane...! È stato un errore. Penso anch'io che la chiave sia la continuità, tenere lo stesso livello per molte settimane e prima della gara rilassarsi un po', senza fare nulla di folle.
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SPORTMEDIASET: Perché Sierre-Zinal è così importante per voi?
Rémi Bonnet: Perché sono svizzero, principalmente. Voglio vincere almeno una volta, magari proprio quest'anno. Per riuscirci però devo battere tutti i migliori al mondo, ma sono contento che sia così, perché c'è più gusto. Non ci sarebbe la stessa soddisfazione se mancassero grandi avversari...
Kilian Jornet: È importante soprattutto perché è una delle gare più ricche di storia e di tradizione: siamo ormai arrivati alla cinquantunesima edizione. Tutti i migliori corridori di ogni generazione sono stati qui, esattamente sullo stesso percorso che noi affrontiamo oggi. Significa che c'è un confronto diretto trasversale alle diverse epoche: qualcosa di unico. Oltretutto corriamo in un ambiente straordinario. Anche se non ci possiamo guardare intorno mentre corriamo, quando sei qui ti rendi conto che questa è una delle valli più belle delle Alpi.
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SPORTMEDIASET: Cosa apporta Golden Trail Series al trailrunning?
Rémi Bonnet: Direi un po' più di visibilità per il nostro sport. Non nel caso della Sierre-Zinal in particolare, perché che qui c'è sempre stato un alto livello, anche prima di Golden Trail Series. Per le altre gare invece la validità per questo circuito offre grandi opportunità e più sostanza, basta vedere come migliorano i tempi anno dopo anno. È importante per riunire al via tutti i migliori corridori nello stesso posto.
Kilian Jornet: Sono d'accordo. Il valore aggiunto è la possibilità per le gare del circuito di crescere. Nel trailrunning in particolare c'è sempre stata attenzione da parte dei media sulle lunghe distanze e sulle prove ultra. Ciò che Golden Trail Series ha fatto è stato spostare parte di quell'attenzione su gare più brevi, ma più competitive e interessanti in termini di contenuto. Ha puntato i riflettori sul trailrunning veloce, tecnico e divertente e non più solo sull'ultradistanza.
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SPORTMEDIASET: Secondo voi, qual è il futuro di questo sport?
Kilian Jornet: Penso che possa evolvere in molti modi diversi, e credo che sia una cosa positiva. Con l'allargamento della base, ci sarà più spazio per atleti che amano le gare un po' di nicchia e per altri che preferiscono grandi eventi con migliaia di partecipanti, sia su brevi che su lunghe distanze. Si discute anche della possibilità di vedere il trailrunning alle Olimpiadi e diventare più standard e regolamentato. Io spero solo che ci sia sempre spazio per tutti, che siano salvaguardate le gare che garantiscono la componente wild della corsa in natura, quelle che mantengono al loro centro l'esplorazione e la scoperta. Naturalmente accanto a gare più mirate alla performance, pur mantenendo uno stretto legame con la natura.
Rémi Bonnet: Sì, anch'io mi auguro che non ci siano grandi cambiamenti. Lo abbiamo visto con lo sci alpinismo alle Olimpiadi: per me è una cavolata. Spero che non succeda con il trailrunning. Amiamo quello che facciamo: addentrarci nella natura, scalare le montagne, raggiungere la vetta, non solo rimanere confinati in una pista a fondovalle. Spero che tutto rimanga così com'è ora.
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SPORTMEDIASET: A patto che fossero conservate le caratteristiche attuali di questo sport, lo vedreste bene alle Olimpiadi?
Rémi Bonnet: Personalmente dico no alle Olimpiadi, per salvaguardare il mio sport.
Kilian Jornet: Se il trailrunning andasse alle Olimpiadi mantenendo le regole attuali, i suoi format e lo stesso spirito, allora ok. Purtroppo ci sono esempi negativi in proposito, come lo sci alpinismo o la mountain bike. Servirebbe un netto cambiamento di rotta all'interno del Comitato Olimpico per credere che il trailrunning alle Olimpiadi possa essere un buon affare per tutti.
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SPORTMEDIASET: Domanda finale a bruciapelo. Chi vince la Sierre-Zinal quest'anno?
Kilian Jornet: Pensando a tutti quelli che si mettono alla prova qui, penso che tutti debbano essere considerati vincitori, qualsiasi sia il loro livello di performance. L'anno scorso guardavo la gara e mi sentivo come se stessi vincendo per il semplice fatto di essere qui, a godermi l'atmosfera di questa grande la festa che è Sierre-Zinal. In fin dei conti tutto si riduce a questo: divertirsi.
Rémi Bonnet: Preferisco non rispondere, perché potrei mettermi troppa pressione addosso da solo e finirei per saltare!
A questo link la videointervista integrale:
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