L’inverno è alle porte ma se avete ancora “fame” di trail, la tappa conclusiva del circuito MaXi-Race è un'occasione imperdibile e Madeira la vostra prossima … isola del tesoro.
La stagione della corsa in montagna (più precisamente quella di sky e trailrunning) dura ormai quasi tutto l’anno ma conosce proprio in queste settimane una specie di piccolo intervallo. Opportuno... oppure fastidioso: dipende dalla qualità della vostra programmazione piuttosto che dall'urgenza della vostra “fame”… In ogni caso, giusto il tempo di fare il cambio di guardaroba e rispolverare l’outfit da gare invernali. Se però proprio non ce la fate, se lo scialpinismo vi cattura ma vi lascia ugualmente qualche giornata libera, se soprattutto il freddo non fa al caso vostro, beh… le opportunità trail non mancano nemmeno a dicembre e durante le festività: si tratta solo di fare un po’ di strada in più, approfittandone magari per organizzare una piccola vacanza (il periodo dell’anno si presta, appunto…). Una prima proposta ve la lanciamo qui sotto, anzi ve la lancia Tatiana Bertera Manzoni, che ospitiamo per presentarvi la sua prossima meta tra sport, avventura e conoscenza.
Il prossimo fine settimana, tradizionale partenza delle festività di fine anno, nell’arcipelago di Madeira, dove è nato Cristiano Ronaldo, va in scena la seconda edizione della Madeira MaXi-Race. A cinquecento chilometri dalla costa africana ed a quasi il doppio da Lisbona, mi lascerò per qualche giorno alle spalle il tardo autunno italiano per rincorrere - letteralmente - il tepore della primavera. E poi il verde delle foreste. Perché a nord dell’isola di Madeira si trova la foresta di laurisilva più vasta del mondo, dichiarata già vent’anni fa dall’UNESCO Patrimonio dell'Umanità. I toni di colore della vegetazione e quelli dell’Oceano Atlantico qui si toccano e subito dopo si mescolano in un ambiente unico al mondo nel suo genere. E per questo meta di turisti alla ricerca di paesaggi largamente incontaminati. Sarà forse per questo che lo scorso anno l’isola è stata scelta come nuova tappa del circuito MaXi-Race World e che quest’anno ne costituisce il round finale, dopo Sudafrica, Francia, Ecuador, Cina e Italia (Sicilia).
Quella del 2018 era stata una sorta di edizione-zero, una prova generale per valutare se Madeira, i suoi paesaggi ed i suoi itinerari fossero all’altezza del circuito. Prova superata visto che, quest’anno, i percorsi a disposizione dei trailrunners sono passati da tre a quattro ed è aumentato anche il numero dei partecipanti. Avrò anch’io la possibilità di prendere il via e così, oltre all’ambiente naturale che attraverseremo di corsa, conoscere meglio (e magari con più calma!) anche i costumi, le tradizioni, insomma il lifestyle di quest’isola portoghese che - così narra la leggenda - faceva parte del mitico regno perduto di Atlantide.
Fondatore dell’intero circuito MaXi-Race è il francese Cyril Cointre. Nemmeno quarantenne, Cyril, eppure già tante imprese, idee e iniziative al suo attivo. Tra le quali appunto la paternità del circuito, i cui inizi risalgono al 2015 con la prima gara ad Annecy. Presi parte a quell’evento l’anno seguente e si trattò del mio esordio sulla distanza della maratona. Di quella giornata ricordo la pioggia, il fango e la felicità di vedere mio padre all’arrivo, che brillantemente andava a sostituire un fidanzato mai arrivato ad Annecy per vedermi tagliare il traguardo. Un’esperienza che, se volete, potete leggere qui.
Cyril Cointre è fondamentalmente un runner ma prima di tutto un amante dell’avventura. Non è un caso che il motto del circuito sia Time To Explore (hashtag #timetoexplore). Nel suo palmarès ci sono in ordine sparso un quinto posto all'UTMB 2010, un quarto posto ed una vittoria ai Campionati mondiali di Raid Multisports in Francia nel 2012, un secondo nella TDS 2015 ed un quinto nell'Ultra-Trail World Tour ugualmente del 2015. Cyril è anche un viaggiatore. Dal 2005 ad 2007, con il suo progetto "I tetti del mondo in bici", ha attraversato ventidue Paesi in due anni, scalando di ognuno di essi la cima più alta. Monte Bianco, Kilimanjaro, Aconcagua e … l’Everest, da dove ha persino tentato un decollo in parapendio con Clément Latour … Tanto per dare un’idea del personaggio al quale, il prossimo fine settimana, tutti noi iscritti alla Madeira MaXi-Race affidiamo la speranza di vivere la nostra gara ma soprattutto la nostra piccola grande avventura.
Sì perché il pettorale – come spesso accade - finisce per diventare una sorta di lasciapassare per il viaggio, dentro l’avventura, verso la conoscenza. Concetti nei quali mi ritrovo. In questo mi ritrovo, tantissimo. Un claim, quello del #timetoexplore, che condivido da anni e chi frequenta il mio blog probabilmente lo sa. Non corro semplicemente per correre: corro per vedere posti nuovi. E da sempre scelgo le gare per il “dove”, non in base al “come “ ed al “cosa”, al percorso ed alle sue caratteristiche più o meno tecniche. Per il dove, invece. Dove si corrono: l’ambiente, il paesaggio e poi più in profondità chi ci vive (le persone), cosa ambiente e paesaggio hanno contribuito a generare (la cultura, le tradizioni). E per finire … anche per provare a me stessa qualcosa, anche se in fondo credo di non aver ancora capito cosa. Forse lo scoprirò questa volta, questo sabato, sette dicembre, strada facendo. Una lunga strada: sessanta chilometri e quattromila metri di dislivello positivo. Oppure no, ancora no: non lo scoprirò. Mi farò semplicemente bastare quello che ho sempre fatto: partire, vivere, arrivare. Madeira: forse, l’isola del tesoro. O forse no.
Questo è il sito della gara, se volete approfondire: http://www.maxiracemadeira.com/
E questo il link al mio profilo Instagram, sul quale conto di fare stories e aggiornamenti da Madeira: https://www.instagram.com/tia_mountain_lover/?hl=it