Nella finale spagnola Confederazione Elvetica e Russia sul podio alto di un circuito che fa molto discutere
di Stefano Gatti© Merrell Skyrunner World Series Press Office
Parla italiano ma batte bandiera rossocrociata la classifica finale di Merrell Skyrunner World Series 2024. Ad imporsi tra gli uomini nella classifica finale del circuito grazie alla sua quinta vittoria stagionale nella finale in Spagna è stato l’elvetico Roberto Delorenzi. Il top runner del Canton Ticino ha prevalso sull’italiano Luca Del Pero al capolinea di una stagione lunghissima che - per via o meglio a causa del suo regolamento e del suo calendario - ha fatto parecchio discutere. Troppe gare (ventuno), indistintamente grandi classiche come il Trofeo Kima e la Maga Skymarathon (per quanto riguarda l’Italia) sullo stesso piano di prove sconosciute per non dire non all’altezza del compito, oltre ad un regolamento sportivo che ha mortificato gli scontri diretti tra i migliori atleti, alcuni dei quali addirittura non si sono mai incrociati sullo stesso sentiero, se non negli SkyMasters del weekend centrale di novembre (che assegnava un punteggio maggiorato rispetto alle prove della reugular season) della Marató dels Dements di Eslida, solo una quarantina di chilometri dalla martoriata Valencia. Sul podio alto di fine stagione il fortissimo Delorenzi, portacolori della corazzata Brooks Trailrunners, è stato raggiunto dalla outsider russa Anastasia Rubtsova che ha fatto la differenza tra le donne, lei pure al pari di “Delo” onorando con la vittoria scratch la finalissima spagnola. Gli atleti che si sono classificati nella top ten della classifica generale (maschili e femminile) si sono divisi un ricco montepremi dal valore complessivo che ha sfiorato i centomila euro.
© Merrell Skyrunner World Series Press Office
Il percorso da 42 chilometri e 3800 metri D+ della resa dei conti valenciana aveva come quartier generale la cittadina di Eslida e teatro d’operazioni la Serra d'Espadà, nella provincia di Castellón. La Marató dels Dements è stata il culmine di una grande stagione formata da un totale di ventuno prove in tutto il mondo. Europa ma non solo: Spagna e Portogallo, Francia e Italia, Svizzera, Austria e Turchia si sono alternate con le "flyaways" nelle Americhe (Canada, Perù e Messico) e nel sempre più gettonato Sudest Asiatico: Corea, Thailandia e Malesia. Anche se, come anticipato sopra, quantità e globalità non si sono sempre allineate con la necessaria qualità organizzativa e partecipativa. Una discrepanza che nel nostro Paese è stata per primo sottolineata da sportdimontagna.com e dal suo direttore responsabile Maurizio Torri.
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Nelle prime fasi della gara maschile il top runner giapponese Ruy Ueda (Red Bull, vincitore delle World Series nel 2019) ha preso il comando con un ritmo sostenuto fino alla boa di metà gara di Aín (km 21), seguito dal francese Frederic Tranchand (Scott Running) e Roberto Delorenzi, staccati di meno di due minuti. Nella parte finale della gara Delorenzi è riuscito a staccare gli avversari, inseguito dal brianzolo Luca Del Pero (Team SCARPA) e dal beniamino di casa Manuel Merillas (New Balance). Nonostante il forcing di Del Pero Delorenzi ha tenuto duro, portando a casa la quinta vittoria stagionale con un nuovo tempo record di quattro ore, 45 minuti e 48 secondi, seguito a solo un minuto da Del Pero. Merillas ha chiuso il podio, a 27 secondi di distanza. L’altro italiano Lorenzo Beltrami (Team SCARPA) e il francese Tranchand hanno completato la top five.
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La classifica finale ricalca per le prime quattro posizioni l’ordine d’arrivo della Marató, con lo spagnolo Antonio Martinez Perez (ASICS) quinto davanti a Tranchand. Settima piazza nel ranking per un altro italiano: il pinerolese Gianluca Ghiano (Brooks Trailrunners). I nostri nella top ten sono addirittura quattro, perché a Del Pero, Beltrami e Ghiano si aggiunge l’esperto Daniel Antonioli (Team SCARPA), nono dietro al peruviano José Manuel Quispe e davanti al giapponese Ueda. Da non dimenticare la 13esima posizione di Nadir Maguet, vincitore di MAGA Skymarathon davanti a Cristian Minoggio (24esimo del ranking) nella "manita" tricolore completata in quella occasione da Ghiano, Antonioli e da Mattia Tanara, 40esimo della generale poco dietro a Danilo Brambilla (37esimo).
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Altrettanto movimentato lo svolgimento di gara-donne. La skyrunner indipendente Anastasia Rubtsova e la spagnola Oihana Kortazar (Team Salomon) hanno fatto inizialmente gara di testa, alternandosi regolarmente al comando, con l'atleta locale Julia Font (Brooks Trailrunners) al loro inseguimento. Poco dopo la boa di metà distanza Rubtsova ha cambiato passo, staccando le sue rivali nella corsa al gradino più alto del podio.
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Sesta vittoria stagionale nel circuito per Anastasia che - come Delorenzi tra gli uomini - ha vinto con un nuovo record del percorso: nel suo caso cinque ore, 38 minuti e 53 secondi. La favorita locale Font ha spinto forte nel finale, mettendo sotto chiave il secondo posto di giornata e il terzo nella classifica generale. Il momento più emozionante della giornata è stato senza dubbio l'arrivo in volata tra Kortazar e la statunitense Hillary Gerardi (Team SCARPA/Black Diamond) per il gradino finale del podio. A spuntarla al fotofinish è stata Kortazar, la canadese Emma Cook-Clarke (Arc'Teryx) ha invece sigillato la top five.
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Nel ranking finale donne Rubtsova precede Gerardi (vincitrice a fine agosto del suo terzo Kima di fila!) e le due spagnole Font e Kortazar, con Cooke-Clarke quinta come nella finalissima. Dalla sesta alla decima casella della generale in quest’ordine la transalpina Lucille Germain di Team Sidas Matryx, la basca Lide Urrestarazu, la carismatica toprunner messicana Karina Carsolio (Black Diamond/Buff) e due altre forti atlete francesi: Iris Pessey di Scott Running e Olivia Magnone (Esclops d’Azun). Nessuna skyrunner italiana purtroppo nella top ten, anzi nella top thirty: la migliore delle nostre è Giulia Pol (34esima), seguita da Daniela Rota (37esima) e Martina Cumerlato (40esima), che ovviamente hanno fatto solo sporadiche apparizioni nel circuito "targato" Merrell.
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“Mi sento benissimo, anche se ora sono distrutto! Una vittoria qui la sognavo dall'inizio dell'anno. Vincere gara e circuito insieme è incredibile. La gara è andata come volevo e conoscere il percorso in anticipo mi ha aiutato molto, soprattutto su una distanza come questa. Anche se il mio calendario agonistico del prossimo anno è ancora in via di definizione, ho intenzione di tornare a correre le Skyrunner World Series 2025 per difendere il mio titolo”. (Roberto Delorenzi)
“È stata una gara molto lunga. Sono molto stanca. La seconda parte stata molto tecnica, con molti saliscendi. Non vedo l'ora di tornare dalle mie figlie e dalla mia famiglia”. (Anastasia Rubtsova)
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Parallelamente agli SkyMasters, la cittadina di Aín ha ospitato la finale dell'edizione inaugurale del Trofeo U23 dedicata a Esteban Olivero, giovane skyrunner tragicamente scomparso lo scorso dicembre in un incidente sugli sci. Il percorso di 22 chilometri e mezzo con 2000 metri di dislivello positivo si snoda in gran parte lungo il percorso della seconda parte della Marató dels Dements, con salite all'Espadán, al Cerro Gordo e alla vetta di Penyablanca. As imporsi sono stati i catalani Jan Torella (Team Salomon) e Laia Montoya (Team La Sportiva).
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Gli organizzatori di Merrell Skyrunner World Series tirano intanto un primo bilancio dal loro punto di vista di piena soddisfazione, anche se tra atleti, sponsor e osservatori questo scenario non è esattamente condiviso:
“Questa gara è stata il modo perfetto per concludere la stagione. È stata una finale incredibile, con tantissimi spettatori sul percorso e molto imprevedibile… Abbiamo anche visto uno sprint sul traguardo in gara-donne (quello tra Kortzar e Gerardi per il terzo posto in gara-donne, ndr), che è poi quello che ogni tifoso e spettatore vuole. L'organizzazione è stata incredibile, gli atleti sono molto contenti e siamo felici di poter incoronare i meritevoli campioni di questa stagione”. (Seana Forbes - Head of Operation Merrell Skyrunner World Series)
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