L'azzurro El Mazoury e la fondista Isonni si aggiudicano la distanza breve dell'evento che ricorda la tragedia della diga del Gleno
di Stefano Gatti© DR Fotografia
Ha sfiorato quota quattrocento la starting list della prima edizione di MUST Memorial Ultra Scalve Trail che sotto un sole a tratti accecante e con temperature elevate è andata in scena sabato 24 giugno sui sentieri della Val di Scalve, nelle Orobie Orientali Bergamasche. Ad imporsi nell’impegnativa distanza regina da 47 chilometri e 3600 metri di dislivello positivo sono stati Luca Arrigoni e Giulia Saggin, con le due corazzate ASD Team Pegarun e Team Scott a pareggiare nella prova marathon (e oltre) un intenso derby, segnando… un gol a testa.
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Memoria storica declinata nella modalità dello sport, dello spirito di sacrificio e della fatica. Non solo un evento sportivo e una festa. Ad iniziare dalla sua denominazione, Memorial Ultra Scalve Trail è nato per fare appunto memoria di un luttuoso e ormai centenario evento di cronaca: la tragedia della diga del Gleno, di quasi quarant'anni precedente (e anche per questo molto meno noto) e dalle diverse circostanze rispetto al disastro del Vajont. A causa di un cedimento strutturale, alla prime luci dell'alba del 1. dicembre del 1923 sei milioni di metri cubi d'acqua, fango e detriti si riversarono sulla vallata sottostante (e fino al Lago d'Iseo) sei milioni di metri cubi d'acqua, fango e detriti: un'onda di piena che fece più di trecentocinquanta vittime "ufficiali" (la cifra esatta non è mai stata precisata). Segnando in modo indelebile territorio, storia e coscienze della Valle di Scalve e della sua popolazione.
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Lo squarcio al centro della diga, i cui resti sono ancora in piedi e a loro modo maestosi ed ammonitori, è una sorta di "stargate", una porta del tempo e della memoria che - incorniciata dall'altrettanto imponente (anzi, di più ancora) parete della Presolana, attraverso la quale sono passati - non solo idealmente - passione, impegno e per certo anche pensieri ed emozioni di top runners e amatori. Per una volta insomma non solo un corsa contro il tempo e il cronometro: piuttosto una corsa nel tempo, un viaggio dentro un passato tragico e amaro. Da questo punto di vista, è emblematica la sostanziale corrispondenza tra il numero dei finisher delle due gare in programma e quello delle vittime della tragedia di novantanove anni e mezzo fa. Come se queste ultime fossero sabato scorso tornate a camminare sui loro sentieri di casa.
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Fatta questa doverosa premessa e necessariamente inquadrato un evento imprescindibile dal suo contesto, veniamo all'aspetto agonistico e più attuale di MUST Memorial Ultra Scalve Trail. Reduce dai Mondiali di Innsbruck, Arrigoni non si è tirato indietro fin dal via dal paese di Dezzo di Scalve, spendendosi a tutta e dettando il ritmo fin dalla prima salita davanti all’emergente veronese Mattia Tanara (Team Scott) e all’esperto Luca Carrara del Team Salomon. Già dopo una quindicina di chilometri - all’altezza di Schilpario - Arrigoni e Tanara erano separati tra loro da un paio di minuti di distanza, “forbice” che si è allargata lungo la salita al Rifugio Tagliaferri, doppiato dall'aquila giallorosa con un vantaggio che sfiorava il quarto d’ora.
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Nei chilometri successivi chilometri Tanara ha abbandonato la sfida, dando di fatto definitivamente via libera ad Arrigoni che d’altra parte aveva ormai scavato un solco con la concorrenza, piombando in splendida solitudine sulla linea d’arrivo, attraversata con un gran balzo che è già... un must (anzi un MUST!) nel tempo finale di cinque ore, 32 minuti e 18 secondi, primo e impegnativo punto di riferimento per gli anni a venire. Secondo gradino del podio per Carrara, con un ritardo di 37 minuti e 45 secondi che rende idea e proporzioni della performance del vincitore. Alessandro Rizzetto Chini (T8-US Malonno) ha poi chiuso i giochi del podio, bloccando la fotocellula sul tempo di sei ore, 17 minuti e 51 secondi. Quarta piazza per Nicolas Belingheri, figlio dell’ideatore della gara e membro dell’organizzazione, sulla linea del traguardo di Colere, sulla quale convergevano entrambe le prove in programma (quella breve partiva però da Schilpario).
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Tra le donne, la “lunga” di MUST ha messo in scena la rivincita della sfida “Giulia Vs. Giulia” del recente Trail Del Centenario Lovato di Foppolo tra Giulia Lamberti e Giulia Saggin. Inizialmente “ingaggiata” con la rivale di Clusone (che l’aveva battuta in Val Brembana), la statuaria Saggin ha tirato fuori le unghie fin dal via di Schilpario, facendo valere la sua maggiore esperienza nelle prove long distance. Atleta Scott e azzurra FISky, Saggin può vantare nel suo curriculum agonistico gare molto lunghe e impegnative, compreso il Tor des Géants che l’ha vista raggiungere alla top ten cinque anni fa.
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Giulia S. si è presentata al traguardo di Colere sei ore, 53 minuti e 46 secondi dopo il via, agganciando la top ten della classifica assoluta (decima, appunto). Al suo esordio su questa distanza, una provata ma soddisfatta Giulia Lamberti (La Recastello Radici Group) ha chiuso la sua prova con un ritardo di dieci minuti e 39 secondi dalla vincitrice (e undicesima della generale). Terzo gradino del podio per una “fedelissima” degli appuntamento del calendario Fly-Up: stiamo parlando di Martina Tognin (da pochissimo tempo tra l’altro residente proprio in Val di Scalve), al traguardo in sette ore, 25 minuti e 15 secondi e ventesima assoluta di 134 finishers.
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Sulla distanza più corta, da 23 chilometri e 1100 metri D+, l’azzurro della corsa su strada nelle medie distanze Ahmed El Mazoury ha regalato un altro passaggio sul gradino più alto del podio al Team Scott, mettendo tutti in fila chiudendo la missione-vittoria in un’ora, 47 minuti e 17 secondi. Alle sue spalle Marco Camorani di Angolo Mountain Running e Simone Rota, portacolori di La Recastello Radici Group. Quest’ultimo ha tagliato il traguardo insieme a Cristian Terzi (Pegarun), dopo aver affrontato con lui buona parte della gara. Niente sprint finale tra Simone e Cristian, che hanno scelto di lasciare il responso… alla tecnologia!
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Tra le donne a sorprendere è stata la local e campionessa di sci di fondo Lucia Isonni, alla sua prima gara trail e new entry in Recastello: due ore, 20 minuti e 48 secondi il suo crono, che le vale la ventunesima posizione di un classifica assoluta da 169 finisher. Secondo gradino per Nicole Ruggeri del team Gaaren BEaHERO (staccata di cinque minuti e 50 secondi, trentunesima) e terzo per l’esperta Ivonne Buzzoni (Carvico Skyrunning, trentaduesima), al traguardo di Colere due ore, 27 minuti e 59 secondi dopo il via.
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Tanta soddisfazione a fine giornata da parte del team di Fly-Up e del comitato organizzatore, che vede nel successo di questa prova d’orchestra un buon punto di partenza per puntare alla replica di MUST el 2024.
“Una giornata stupenda sotto ogni punto di vista, che ripaga dei tanti sforzi profusi. La valle ha accolto con entusiasmo la sfida e si è data da fare perché fosse un successo. Questa gara non è solo un grande evento sportivo ma ha anche un grandissimo valore simbolico. (Mario Poletti-presidente Fly-Up Sport)
“Entrambe le partenze, precedute dalla sirena e da una voce di sottofondo che raccontava brevemente la triste vicenda che un secolo fa coinvolse l’intera vallata mietendo un gran numero di vittime, sono state di grande commozione. Un momento di silenzio per ricordare tutte le vittime e poi via, verso i sentieri che amiamo e che vogliamo far conoscere”. (Leandro Belingheri-ideatore e organizzatore).
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MUST è una gara voluta dalla Comunità Montana e dalla Pro Loco Colere insieme ai comuni di Colere, Azzone, Schilpario e Vilminore di Scalve per celebrare il centenario della tragedia della diga del Gleno, avvenuto all’alba del primo giorno di dicembre del 1913. Insieme aFly-Up, che ha organizzato l’evento, un centinaio di volontari che si sono occupati della preparazione e della tracciatura del percorso, dei ristori e di tutti i servizi correlati. Le due distanze, 47 e 23 chilometri con partenza rispettivamente da Dezzo di Scalve e da Schilpario, hanno toccato alcuni punti e località significative per la Val di Scalve e per i suoi abitanti, la cui storia è segnata dalla tragedia del Gleno. La gara da 47 chilometri è stata, inoltre, banco di prova per gli atleti che andranno ai Campionati Europei di Sky Ultra FISky a metà luglio in Montenegro.
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Main sponsor: EffeDi Meccanotek
Sponsor tecnici: Scott, DF Sport Specialist, Garmin(che mette in palio due orologi: il premio del Traguardo Volante alla Diga del Gleno ed a estrazione un altro tra tutti gli partecipanti della gara lunga), ElleErre, Tornado Sport Nutrition, Moreschi, Finiscol, Impresa Duci, Elvas, Belingheri Cristoforo, Quantis, F.lli Piantoni srl, MP, Belingheri Ivo e Ubaldo
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