Un gesto così semplice e naturale ma per nulla scontato: impariamo la respirazione che meglio si addice alla corsa
Qual è il modo più corretto ed efficiente di respirare durante la corsa? Questo è un dubbio che nessuno di noi si dovrebbe porre. La respirazione dovrebbe essere, infatti, qualcosa di assolutamente naturale per gli esseri umani, così come naturale dovrebbe essere l’adattamento del nostro ritmo respiratorio ai diversi stimoli e alle attività fisiche svolte. Molti di noi hanno però perso l’abitudine e la capacità di incamerare ossigeno in modo naturale perché lo stile di vita moderno cui siamo sottoposti giorno dopo giorno ci porta ad assumere abitudini e posizioni che inevitabilmente modificano in negativo il nostro modo di respirare.
Respirare è un atto naturale e, fino a un certo punto, involontario. Iniziamo a compierlo dal momento in cui veniamo al mondo e, almeno fino all’età adulta, difficilmente ci chiediamo se il modo in cui immettiamo aria nel nostro organismo sia corretto o no. In termini pratici è davvero difficile, se non impossibile, sviluppare una corretta respirazione, sfruttando appieno ad esempio il diaframma (il principale muscolo adibito alla respirazione) se passiamo la maggior parte del nostro tempo seduti, piegati su nostri pc o sul volante di un’auto, in posizioni innaturali a cui il corpo però si abitua col tempo. Il nostro organismo infatti è una macchina altamente adattabile e, col passare del tempo, è costretto a trovare strategie alternative per respirare, preferendo quindi respiri più corti e rapidi, limitando l’ingresso dell’aria nella sola parte alta dei polmoni e, di conseguenza, diminuendo l’efficienza complessiva della respirazione.
Nell’essere umano, come nella maggior parte dei mammiferi, l’organo principale predisposto all’immissione e all’espulsione dell’aria (quindi di ossigeno e anidride carbonica) è il naso: esso rappresenta il nostro limitatore naturale e la sua funzione, oltre a quella di filtrare l’aria che immettiamo, riscaldarla e purificarla, è anche quella di permetterci di inserirne la corretta quantità nei nostri polmoni. Sarebbe impossibile fare questo respirando con la bocca. La respirazione dovrebbe essere facile, non faticosa, dovrebbe essere un atto semplice e silenzioso. Purtroppo oggi è comune trovare persone dalla respirazione pesante, a volte quasi ansimante, anche in situazioni di riposo o addirittura durante il sonno.
Queste caratteristiche valgono anche mentre si corre? La risposta è sì, entro certi limiti. Se stiamo correndo per il benessere, è importante seguire allenamenti e metodologie che ci permettano di esercitare una respirazione naturale anche durante il movimento. Una espirazione nasale è infatti il modo più efficiente per ottimizzare l’ossigenazione del sangue e, dunque, per garantirci uno stato di equilibrio generale e una buona produzione di energia. Per questo motivo soprattutto i principianti dovrebbero investire molto tempo e molti chilometri nella pratica della corsa rigenerante e della corsa-camminata. Questi due tipi di sedute sono infatti fondamentali per costruire la base aerobica necessaria a una pratica costante, efficiente e performante della corsa. In questo modo il corpo impara a lavorare in modo efficiente, l’uso del diaframma è stimolato e le sensazioni di spossatezza o fatica eccessiva che spesso accompagnano la corsa diventano solo un ricordo, venendo presto sostituite da una ritrovata energia e dalla sensazione di terminare la corsa sentendosi meglio di quando si è partiti.