Parte venerdì sera la seconda edizione con al via trecentocinquanta atleti
Trecentocinquanta atleti (tra gara individuale e staffette) sono pronti a lanciarsi nella VUT, la Valmalenco Ultradistance Trail che promette spettacolo ed emozioni lungo i novanta chilometri ed i seimila metri di dislivello positivo di un itinerario affascinante, da completare nel tempo massimo di un doppio giro … quasi completo di orologio (ventitre ore). I top runners chiuderanno però la prova nella metà del tempo o poco più per poi attendere le premiazioni inserite nella ricca scaletta del “terzo tempo”, un vero party serale studiato per attendere e festeggiare i ritardatari, nello spirito di una specialità che riconosce i meriti dei più forti ma non dimentica il coraggio di chi, prima ancora che avversari e cronometro, sfida se stesso correndo incontro ai propri limiti. Tra i favoriti dell’individuale il valdostano Giulio Ornati (che spera di succedere al corregionale Franco Collè nell’albo d’oro) e la bresciana Graziana Pè. Da seguire con curiosità la VUT dell’alpinista himalayano Mario Panzeri, che nel 2012 ha completato la sua collezione dei quattordici “ottomila” della Terra. Le prime difficoltà da affrontare sono rappresentate dalle ore iniziali di gara, nel buio della notte (il via è fissato alle 23 di venerdì 20 luglio) e poi su fino alla bocchetta di Passo Ventina, 2675 metri di quota.
Lasciato alle spalle il Monte Disgrazia ed il primo cancello orario (Chiareggio, 33 chilometri di gara, primo cambio staffette, da raggiungere entro le sette del mattino, pena l’esclusione dalla corsa) gli atleti “traverseranno” con diversi saliscendi fino al Rifugio Musella (secondo cancello, mezzogiorno, 53 chilometri) che può essere considerato “ombelico” della corsa e porta d’ingresso al suo cuore pulsante: la temutissima Valle di Scerscen che solo i più forti riusciranno a risalire nelle fresche ore del primo mattino. La “pancia” del gruppo lo farà invece in pieno giorno. Per ogni evenienza proprio qui (ed è una novità assoluta in questo genere di gare) sarà posizionato un bivacco mobile donato agli organizzatori da un imprenditore locale, con funzioni di punto di primo intervento per chi dovesse trovarsi in difficoltà, come capitato a molti nella prima edizione in questo tratto caratterizzato da un ambiente severo e di una bellezza da togliere il fiato. Dal Rifugio Marinelli (base di partenza per le ascensioni al Piz Bernina dal versante italiano) fino all’ennesimo GPM di Forcella di Fellaria (m. 2819) la VUT si mantiene inesorabilmente al di sopra dei 2500 metri di quota, prima della picchiata fino a Campo Moro, sede dell’ultimo cambio staffette e del terzo cancello orario (ore diciotto, 75 chilometri di gara), rampa di lancio verso le ultime salite sovrastate dalla piramide del Pizzo Scalino, il simbolo stesso della Valmalenco, e l’interminabile traverso nella foresta fino al traguardo di Caspoggio, dove approderanno gli atleti capaci di passare più o meno indenne tra cancelli orari, nevai e morene, correndo “sopra” la fatica e la sofferenza. Ricordando anche che nella prima edizione 92 dei 164 atleti al via nell’individuale hanno raggiunto il traguardo: una percentuale di poco superiore al cinquanta per cento!