Conto alla rovescia per il classico appuntamento lecchese che assegna gli scudetti tricolori Skyrace FISky
di Stefano Gatti© Clara Rusconi Fotoclub G. Anghileri Valmadrera
Per gli skyrunners più determinati e competitivi (praticamente tutti!) Il Primo Maggio non è solo la importantissima Festa dei Lavoratori, ma anche il gran giorno del Trofeo Dario e Willy che quest'anno celebra la sua diciannovesima edizione con un riconoscimento significativo da parte di FISky. La Federazione Italiana Skyrunning del presidente Fabio Meraldi ha infatti assegnato a Valmadrera e alla super impegnativa sky lecchese la validità per il Campionato Italiano Skyrace assoluto e di categoria. Un segnale di apprezzamento "federale" per il lavoro svolto in questi lunghi anni dal team organizzatore di ASD OSA Valmadrera.
© Romy Fotoclub G. Anghileri Valmadrera
A poco più di un mese dal via, l'attesa cresce. Il percorso del Trofeo Dario e Willy resta invariato da ben dieci anni. Si corre sulla distanza di 25 chilometri in alcuni tratti davvero a fil di cielo e… a strapiombo sul ramo lecchese del Lario, affrontando un dislivello positivo/negativo di 2020 metri, distribuito su tre salite e altrettante discese. I corridori passeranno da luoghi chiave come il Rifugio SEV Pianezzo (1255 mslm), il Rifugio Terz'Alpe (795 mslm), il Monte Prasanto (1195 mslm), il Monte Rai (1259 mslm), il Rifugio di San Tomaso (584 mslm, gestito dai soci volontari dell'OSA Valmadrera) e il famigerato intaglio roccioso con tanto di torcida motivazionale dello “Zucon” (859 mslm). Finale in picchiata sul lungolago di Valmadrera con traguardo posto nel “pratone” adiacente al lungolago della Baia di Parè, campo base dell’evento. Il tempo massimo per entrare nella classifica finisher è fissato in sei ore.
Al di là (e a completamento) della prova tricolore, l'evento lecchese prevede iniziative legate alla promozione dello skyrunning tra i più giovani legate e alla tutela dei sentieri. Come ogni anno, in vista del Trofeo D&W verranno effettuati interventi di pulizia lungo i sentieri interessati dalla competizione, garantendo così un percorso in condizioni ottimali per gli atleti. A margine della gara principale, è inoltre in programma una competizione promozionale dedicata ai più giovani, riservata a ragazzi dai sei ai diciassette anni, con partenza e arrivo sulla riva del lago, nella località di Parè.
© Laura Donghi Fotoclub G. Anghileri Valmadrera
Il sold-out per la skyrace è fissato a quattrocento pettorali. La campagna iscrizioni è aperta in modalità online sul portale www.kronoman.net. Il pezzo forte del pacco gara è un gilet running by DF Sport Specialist, insieme al buono per il pasta party che si terrà al coperto, presso la tensostruttura del Tennis Club 88 in via Rio Torto, vecchio campo base del Trofeo e a pochi (a quel punto ormai “innocui”, per avrà completato la missione-finisher) minuti di cammino da quello attuale di Parè.
© Daniela Rusconi Fotoclub G. Anghileri Valmadrera
Il Trofeo Dario e Willy gode del patrocinio di Regione Lombardia, unitamente a quelli di Provincia di Lecco, Città di Valmadrera e Comunità Montana Lario Orientale Valle San Martino.
La pagina web ufficiale della manifestazione (in costante aggiornamento con i dettagli dell’evento) è https://trofeodarioewilly.com
IL TROFEO DARIO E WILLY 2024 E I RECORD DI GARA
Volgendo lo sguardo alla passata edizione, gara-uomini aveva visto nel 2024 la vittoria del lariano Lorenzo Beltrami (Sky Lario Runners ASD) in due ore, 23 minuti e 54 secondi, seguito al traguardo e poi sul podio da Danilo Brambilla (ASD Falchi Lecco) e da Sergio Bonaldi (Lab4You). Al femminile il successo era andato alla beniamina di casa Elisa Pallini (ASD Pegarun) con il tempo finale di tre ore e cinque minuti esatti davanti alla valtellinese Alice Testini (ASD Castelraider) e all’altra “aquila” Pegarun valdostana Roberta Jacquin.
© Laura Donghi Fotoclub G. Anghileri Valmadrera
Per quanto riguarda i record della gara, tra gli uomini il primato da battere è quello da due ore, 17 minuti e 59 secondi fissato nel “lontano” 2022 da Luca Del Pero. Resiste addirittura dal doppio del tempo il primato femminile che la torinese Camilla Magliano ha messo nero su bianco nel 2019 in due ore, 49 minuti e 13 secondi.
© Trofeo Dartio e Willy Ufficio Stampa
LA STORIA DEL TROFEO DARIO E WILLY
Il Trofeo Dario e Willy nasce nel 2001 con il nome di Trofeo OSA, in occasione del 50° anniversario della fondazione di ASD OSA Valmadrera. Nel 2005 la gara viene intitolata a Dario Longhi e William Viola, due giovani atleti della società scomparsi tragicamente a Livigno. Da quel momento, l'evento assume un significato speciale per il gruppo sportivo. Nel 2014, in occasione del decimo anniversario della nuova denominazione, il tracciato subisce una modifica significativa per rientrare nei parametri richiesti dalla FISky per l'assegnazione del Campionato italiano Skyrace (Junior e Master). Il percorso viene allungato di circa nove chilometri e il traguardo viene spostato sul lungolago di Valmadrera, dove tuttora si conclude la gara.
© Romy Fotoclub G. Anghileri Valmadrera
DOVE SEGUIRE LA GARA
Gli spettatori che desiderano partecipare alla competizione da vicino possono scegliere diversi punti lungo il tracciato. Alcuni offrono una visuale privilegiata e permettono di sostenere gli atleti nei passaggi più impegnativi.
Uno dei primi è il Rifugio SEV Pianezzo, raggiunto dopo un dislivello positivo di 1000 metri. Qui è posizionato il primo cancello orario (1h55'00”) e vengono assegnati premi agli atleti - sia uomini che donne - che transitano per primi, grazie al contributo della società SEV Valmadrera.
Il Rifugio Terz'Alpe, situato in Val Ravella nel comune di Canzo, è un'altra area di riferimento, con un punto di rifornimento utile sia per i concorrenti che per chi segue la gara. Il Monte Rai rappresenta il passaggio più alto del percorso, il cosiddetto GPM-gara, un tratto particolarmente impegnativo per gli atleti.
Un altro luogo di grande affluenza è il ristoro di San Tomaso, situato al chilometro 18, dove si trova il secondo cancello orario (3h50'00”). L'area dell'Alpe di San Tomaso, abitualmente frequentata, è ideale per chi vuole incitare i concorrenti prima dell'ultimo tratto di gara.
© Rodolfo Corsano Fotoclub G. Anghileri Valmadrera
L'ultima asperità di giornata è rappresentata dal temutissimo Zucon: non un valico vero e proprio: piuttosto uno strappo breve (circa 150 metri di dislivello positivo) e uno stretto camino tra le rocce lungo la parte sud del Moregallo ma molto intenso, soprattutto perché arriva a pochi (ma interminabili) chilometri dal traguardo. Quando tutti - top runners compresi - hanno la lancetta della "benzina" in piena zona rossa e a precipizio come il camino ancora da percorrere per tornare a livello-lago!
© Rodolfo Corsano Fotoclub G. Anghileri Valmadrera
Ad attendere il passaggio dei concorrenti allo Zucon ci sarà una vera e propria "torcida" con i sostenitori più giovani che, come da tradizione, scalderanno l'atmosfera spronando gli atleti in ogni modo (anche tirandoli su a forra di braccia), in tenuta mefistofelico-carnevalesca. Senza dimenticare lo scollinamento nei pressi di un caratteristico masso alla cui altezza i meglio piazzati dovranno resistere al richiamo di una birra freschissima e tentatrice appoggiata lì sopra, i "midfielders" non ne potranno fare a meno e i ritardatari dovranno accontentarsi di "inebriarsi" con il suo penetrante aroma ancora nell'aria, ma ormai solo quello... In bocca al lupo! Anzi, alla salute!