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MARATONE

Un 2020 per soli atleti élite? Il futuro incerto delle grandi maratone mondiali

Le grandi Majors e la pandemia: per gli amatori non c'è ancora chiarezza sul futuro

26 Apr 2020 - 11:16

Un 2020 solo per i professionisti, per gli atleti élite della maratona? L'immediato futuro potrebbe essere proprio questo perché mentre alcuni tour operator (le agenzie che si occupano di assicurare i pettorali ai tanti amatori) hanno riaperto con tutte le cautele e le "assicurazioni"del caso le iscrizioni per le grandi Majors primaverili posticipate in autunno, la stato dell'arte per quanto riguarda le 42 km di tutto il mondo resta in realtà alquanto nebuloso. Oggi, per esempio, si sarebbe dovuta disputare la London Marathon spostata però causa pandemia al 4 ottobre: la possibilità però che in autunno si riversino sulle strade londinesi i tradizionali 40mila (e oltre) runner resta remota visto che gli stessi organizzatori hanno annunciato che molto probabilmente la gara sarà aperta ai soli maratoneti professionisti. Esattamente come successo con la maratona di Tokyo lo scorso 1° marzo.

Delle altre grandi Majors, con Berlino "cancellata" (il governo tedesco ha vietato le manifestazioni con più di 5000 partecipanti sino a fine ottobre, cosa che di fatto ha messo fuori gioco la maratona dei record, e gli organizzatori stanno al momento decidendo cosa fare, se seguire l'esempio di Tokyo o meno) restano in programma le tre grandi prove statunitensi: Boston, riprogrammata per il 14 settembre, Chicago, in calendario l'11 ottobre, e New York la cui 50esima edizione è prevista il 1° di novembre. Un appuntamento, quest'ultimo, che aveva fatto registrare il sold out già alla fine del 2019 ma che ha riaperto le iscrizioni proprio per le molte rinunce successive allo scoppio della pandemia: per il momento, dunque, è ancora possibile programmare la trasferta statunitense (anche se i pettorali disponibili non sono molti) ma la certezza che la maratona si potrà tenere "normalmente" ancora non c'è. Meglio quindi sottoscrivere, se ci state pensando, una buona assicurazione. A meno che non siate atleti élite. Ma questo è un altro discorso.

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