Tutti i campioni della disciplina più classica della corsa in natura ai nastri di partenza della classica bresciana
di Stefano Gatti© Marco Gulberti
Il mese di settembre scatta letteralmente al via con un’edizione del Trofeo Nasego (e della sua altrettanto prestigiosa anteprima Vertical) dal livello stellare, quasi una finale mondiale anticipata. I top runners italiani Maestri, Chevrier, Rostan, Aymonod, Bonzi, Belotti, Gaggi pronti a sfidare a viso aperto i campioni del mondo Andrea Mayr e Patrick Kipngeno, i dominatori della cinquantesima (e recente) Sierre-Zinal Philemon Ombogo Kiriago e Joyce Muthoni. Valsir Mountain Running World Cup 2023 ai appresta insomma a vivere in Val Sabbia un weekend esplosivo ma soprattutto decisivo! Un lungo filo conduttore, una matassa che si dipana legando Europa, Stati Uniti e Africa dopo un avvio di stagione per molti versi inedito. In primis per il Mondiale di Innsbruck-Stubai di fine primavera, con la Coppa del Mondo che ne è stata la naturale prosecuzione e che trova ora nel primo weekend di settembre nel Vertical e nel Trofeo Nasego di Casto (in provincia di Brescia) il momento della resa dei conti. Contenuti tecnici elevatissimi, resi ancor più interessanti dalla presenza di atleti che corrono forte anche al di fuori dei sentieri di montagna. Un concetto attualissimo, alla luce della vittoria nella prova di Maratona dei recenti Mondiali di Budapest da parte di Victor Kiplangat, il mezzofondista ugandese nel cui palmarès figura la medaglia d’oro dei Mondiali di corsa in montagna del 2017 a Premana, sui sentieri del Giir di Mont.
© Marco Gulberti
Tra medaglie mondiali della montagna e importanti personali in pista, quella di Casto-Valle Sabbia "rischia" davvero di diventare la vera finale di Valsir Mountain Running World Cup 2023. Una due giorni per palati fini, per appassionati veri che potranno assistere a scontri diretti e a performances di atleti di rilevanza mondiale. A dirlo non sono gli strilloni a sensazione social ma piuttosto le medaglie, le Coppe del mondo ed i titoli in bacheca, con i personal best e la freddezza oggettiva dei cronometri sullo sfondo. Chi punta ad alzare la coppa dovrà dimostrare di meritarsela mettemdo in cascina i punti decisivi sulle alture del Savallese, tra le Fucine, i Piani di Alone, i Pannelli e il Rifugio Nasego.
Comunque la si giri, il segnale che alla Nasego 2023 si farà veramente sul serio è certificato dal fatto che al via ci saranno tutti i protagonisti delle tre principali graduatorie di riferimento, Ranking/classifica degli ultimi mondiali/generale di Valsir World Cup. Se si guarda agli attuali Ranking Mondiali (che tengoo conto delle prestazioni sui 365 giorni precedenti) si nota che alla Nasego saranno presenti sei dei primi dieci atleti ia a livello maschile che femmimile, incluse le prime due teste di serie di entrambi i generi.
Scorrendo le classifiche dei mondiali di Innsbruck 2023 per le gare classic up&down e vertical uphill si scopre poi che nel Vertical Nasego saranno al via le due medaglie d’oro uphill (maschile e femminile) e la medaglia d’argento femminile, mentre nel Trofeo Nasego ci saranno in gara anche l’argento maschile ed il bronzo femminile, oltre a gran parte delle top 20 mondiali della rassegna tirolese.
Infine, la generale di Coppa del Mondo. In questo tipo di circuito, avere una densità di confronti diretti tra chi punta al titolo finale è sempre molto difficile, ma in casa Nasego si è cercato di fare tutto il possibile per dare un significato profondo alla serie iridata griffata VALSIR e WMRA. Delle due attuali classifiche generali di Coppa, maschile e femminile, vedremo in gara al Vertical e Trofeo Nasego dieci delle prime undici atlete del ranking femminile e nove dei primi quindici atleti del ranking maschile.
VERTICAL NASEGO
Patrick Kipngeno (33 minuti e 47 secondi) e Andrea Mayr (38 minuti e 39 secondi) sono i due campioni da battere: attuali Campioni del Mondo della specialità uphill, dominatori delle gare di Innsbruck e, nel caso di Kipngeno, titolare del bis, dopo il titolo mondiale conseguito anche nel 2022 in Thailandia. Patrick e Andrea sono anche i detentori del titolo del Vertical Nasego dello scorso anno: quando il sentiero guarda solo all’insù sono gli atleti da battere su scala globale.
GARA UOMINI
Nella gara maschile si corre in buona sostanza per il secondo posto. Kipngeno ha continuato a macinare vittorie su vittorie nelle gare di sola salita. Il trionfatore dell’ultima Valsir World Cup ha polverizzato il record del PizTri un mese fa, ha di nuovo vinto la Montée du Nid d’Aigle e poi nella battaglia di Zinal ha comunque comandato la prima parte, scollinando per primo a Ponchette dopo la durissima e ben nota salita iniziale. I fastidi fisici a ginocchio destro e caviglie lo limitano quando il chilometraggio si allunga e quando il sentiero punta verso il basso ma oggi come oggi – nel format only up - Patrick appare inavvicinabile. Solo le non perfette condizioni fisiche dello straordiario campione keniano possono in qualche modo rimescolare le carte ed in questa evenienza il primo osservato speciale è il suo delfino (lui stesso ormai una stella di prima grandezza della disciplina) Philemon Kiriago, dominatore di questa edizione di Coppa del Mondo, vincitore di FlettaTrail e Sierre Zinal e argento mondiale in carica. Philemon punta al Trofeo ma ha dimostrato di poter primeggiare anche nelle “sparate” di sola salita. La muta degli sfidanti è forte (nel vero senso della parola) del gotha del vertical running azzurro: Andrea Rostan, Henri Aymonod, Tiziano Moia, Andrea Elia, Luciano Rota, Micheal Galassi, lo skialper Matteo Eydallin, il rientrante Luca Cagnati, Isacco Costa. Non è finita: da oltreconfine si candidano il britannico Joe Steward, rivelazione della stagione, top ten a Innsbruck e poi sul podio anche al PizTri. Con lui lo scozzese Jacob Adkin, in carriera un Oro Europeo di salita a Zermatt nel 2019 e più di recente il titolo al KV Chiavenna-Lagunc nel 2022, l’irlandese Zak Hanna, che al Vertical Nasego firmò un super secondo posto lo scorso anno, lo sloveno Timotej Beçan, il canadese Remi Leroux, il britannico Chris Richards, lo spagnolo Alejandro Garcia Carrillo, bronzo mondiale 2022 nell’uphill di Chiang Mai, e il giovane francesino Alric Petit.
© Marco Gulberti
GARA DONNE
Anche qui un’extraterrestre e una lotta per poter condividere un podio che entrerà nella storia. Andrea Mayr viene da due trionfi consecutivi al Vertical Nasego, 2021 e 2022, ma il record della gara lo ha siglato già nel 2019. Nessuna oltre a lei ha mai saputo correre sotto i quaranta minuti da queste parti qui: lei ha pensato di andare anche sotto i 39’. Stato di forma stellare, entusiasmo alle stelle dopo il settimo trionfo iridato, Andrea ha già fatto capire ampiamente come può andare a finire. La vittoria al K2 Valtellina Vertical Extreme di Talamona e soprattutto il nuoov record del PizTri candidano la leggenda austriaca a una nuova impresa anche sulla Corna di Savallo. Alle sue spalle ci sarà battaglia: Valentina Belotti, anche lei già tre volte regina del Vertical Nasego, Camilla Magliano, Dimitra Teocharis ed Elisa Compagnoni sono una degna guardia d’onore per rappresentare l’Italia ma la concorrenza è davvero stellare: la rumena Madalina Florea ha chiuso seconda nel 2022 e due settimane fa ha messo a ferro e fuoco Sierre-Zinal nella prima parte di gara, la kenyana Philaries Kisang è stata argento ad Innsbruck e poi seconda anche al PizTri, è lei l’unica che sa rimanere sulle tracce della Mayr in salita. Tra le più attese ci sono la spagnola Julia Font (che ha corso da protagonista la Dolomyths di Canazei) e la scozzese Scout Adkin che in World Cup ha già siglato podio al PizTri e vittoria a Montemuro, oltre a classificarsi nella top ten il mondiale uphill. Sempre in coppa è arrivato anche l’acuto, nella tappa di Broken Arrow, dell’americana Anne Gibson, vincitrice del VK a Squaw Valley e pochi giorni dopo autrice di una grande performance sui 1500 ai campionati nazionali USA di Eugene. Attenzione anche ad Alice Goodall, che scende (si fa per dire) in campo nel vertical ma è pronta alla doppietta nel Trofeo. La scozzese è stata lo scorso luglio campionessa europea U23 sui 10000 metri, distanza sulla quanle vanta un personale di 2 minuti e 29 secondi. Da tenere d’occhio pire : le britanniche Philipa Williams, Sarah Willhoit ed Holly Page, la finlandese Susanna Saapunki e naturalmente Joyce Muthoni e Lucy Murigi. Come Goodall, le due pantere kenyane sono le vedettes della gara di domenica, ma il motore di entrambe vale una topten anche nella prova di sola salita.
TROFEO NASEGO
Giunta alla sua ventiduesima edizione, la “Classica del Savallese” è definitivamente tra le grandi della corsa in montagna. Sfide leggendarie hanno elevato una storia che negli ultimi sette anni ha visto nascere stelle e campioni che ben presto hanno calcato il palcoscenico mondiale. Da qui è passato l’ugandese Isaac Kiprop nel 2015, si sono ammirate le sfide tra Xavier Chevrier, Cesare Maestri e Petro Mamu, con i due azzurri capaci di batterlo nel 2016, in una delle sue migliori versioni (fu l’unica sconfitta di Petro quell’anno) per poi subire la vendetta del folletto eritreo nel 2021 (vittoria e record). Da qui è partito Alessandro Rambaldini, campione tra la sua gente nel 2018 in una Nasego rocambolesca e indimenticabile. Prima di andare a vincere due volte il mondiale Lunghe Distanze qui hanno vinto Douglas e Cachard, dopo battaglie memorabili con Puppi, Rancon, Surum, i Dematteis ed Elazzaoui. Non fa difetto la storia della gara al femminile: le imprese di Alice Gaggi e Sara Bottarelli, i trionfi di Sarah McCormack e Lucy Murigi, il record devastante di Grayson Murphy ed il sigillo, anche sulla 21k, di Andrea Mayr.
GARA UOMINI
Fletta, Zinal, argento mondiale: Phil Kiriago è l’uomo del momento, viaggia spedito verso la Coppa, solo Kipngeno, titolare del record del percorso di Nasego, sembra titolato a poter stare con lui. Poi però bisogna correre, e sognare, e tra Comero e Famea la passione dei tifosi locali sogna più di tutto un’impresa epica che possa riportare il Trofeo Nasego a colorarsi di tricolore italiano. Ci sono Xavier Chevrier e Cesare Maestri, i due campioni di punta della corsa in montagna azzurra. Ambedue nella top ten del mondiale di Innsbruck, insieme nella top 10 di Sierre Zinal, da ormai un decennio anni dominano il campionato italiano. Il Fenicottero di Nus ed il tasso di Bolbeno: due fuoriclasse che qui hanno già vinto ed entusiasmato. Non saranno soli, tanti italiani doppiano, in primis Henri Aymonod ed Andrea Rostan, che stanno lottando per le posizioni di vertice nella Valsir World Cup. Le sfide iridate si riapriranno feroci anche con lo spagnolo Alex Garcia Carrillo, capace di battere i nostri ad Innsbruck con uno stellare sesto posto: il migliore atleta non africano del mondiale 2023. Poi Andrew Douglas (vincitore dell’edizione 2019) il golden boy Jacob Adkin, il masai Lengen Lolkurraru, recente trionfatore alla 3rifugi di Collina con una discesa superlativa, di nuovo l’inglese Joe Steward, lo sloveno Timotej Becan, il ceko Ondrej Fejfar, il canadese Scott Maguire, l’italiano Luciano Rota, il britannico Chris Richards e la new entry Chris Allen, statunitense atleta di eccezionale talento, capace di vincere la SpeedGoat 2023 by UTMB da 50 chilometri.
GARA DONNE
Joyce Muthoni torna per la terza volta al Nasego. Dopo due coppe del mondo consecutive, la medaglia di bronzo mondiale, il recentissimo secondo posto di Zinal (dove ha incantato), il FlettaTrail rivinto d’autorità, le manca davvero il sigillo di una gara che fino ad ora le è sfuggita (quarta nel 2021, secoda un anno fa). Mayr l’ha punita nell’edizione 2022, ma la rivincita è giunta nel FlettaTrail di quest’anno. La sfida tra le due si rinnova e sullo sfondo nuove avversarie si candidano per l’exploit. A Zinal per un’ora e mezza è stato spettacolo: Monica Madalina Florea torna in Val Sabbia per provare a fare l’impresa: quarta lo scorso anno (e seconda nel VK) in questa stagione è stata da top ten anche nel mondiale up&down di Innsbruck. Nelle super favorite vanno d‘obbligo anche Philaries Kisang, Lucy Murigi e Scout Adkin, con la scozzese che è attualmente terza in World Cup e giocherà il tutto per tutto. Per rientrare nelle posizioni di vertice serve una grande giornata anche a Camilla Magliano, la migliore azzurra in coppa, a Susanna Saapunki e ad Anna Gibson. Lo spettacolo non finisce: Vivien Bonzi, il talento azzurro più in ascesa, insieme con Beatrice Bianchi e le più esperte Alice Gaggi e Sara Bottarelli. Poi Sarah Willhoit, Holly Page, Kirsty Dickson, Naomi Lang, Julia Font e soprattutto Philipa Williams, argento mondiale nel 2019. Sempre dall’isola britannica, al via nel trofeo, anche Alice Goodall, che raddoppia e che è certamente molto attesa dagli osservatori sulla veloce parte iniziale, dove può fare esplodere la gara.