Reazioni contrastanti alle novità di format e percorso introdotte dal comitato organizzatore in vista dell'evento di fine luglio
di Stefano Gatti© Valmalenco Ultradistance Trail
Il conto alla rovescia in direzione di VUT Valmalenco Ultradistance Trail 2023 è sceso sotto i quattro mesi ma la sesta edizione della prova sull'Alta Via della Valmalenco è già molto "calda" negli ambienti della corsa ad alta quota e in quelli delle ultradistanze in particolare. A scatenare la discussione ed animare il dibattito nei circoli e - come si dice oggi - nei blog specializzati e soprattutto sui social, è una delle due grandi novità introdotte da VUT 2023: quella di "allargare" i cancelli orari e concedere un'ora in più di tempo per chiudere l'anello della prova più lunga, vale a dire quella da novanta chilometri e seimila metri di dislivello positivo.
© Roberto Ganassa
Facendo tesoro dei consigli degli atleti e mettendoli in pratica, il comitato organizzatore malenco ha prima di tutto deciso di allargare i cancelli orari della prova-clou da 90 chilometri (6000 metri D+), così da permettere ad un maggiore numero di concorrenti di tagliare il traguardo di Caspoggio e potersi mettere al collo l’ambitissima medaglia finisher.
© Valmalenco Ultradistance Trail
A questa prima novità, relativa al format di gara della 90K, se ne aggiunge una seconda molto meno... controversa e ben accolta da tutti indistintamente, riguardante la "traccia" della prova da 35 chilometri e 2700 metri di dislivello positivo, che è davvero molto limitativo definire “d’ingresso”. Nell’ottica di regalare esperienze da ricordare anche a coloro che non hanno nelle gambe le ultradistanze, i tracciatori della VUT hanno completamente ridisegnato il tratto iniziale della gara. Al posto della dura vertical che portava subito (si fa per dire) ai 2200 metri del Rifugio Motta, si è optato per una salita più graduale, panoramica e soprattutto corribile verso la conca del Lago Palù, passando dalle baite di Albareda.
© Roberto Ganassa
Indubbiamente però il tema scottante e di maggiore interesse riguardare l'ammorbidimento (relativo, certo) dei cancelli orari della prova che fin dalla sua prima edizione rappresenta il "gioiello dela corona" VUT. Consapevole che la prova “long distance” all’ombra del Pizzo Bernina (quindici rifugi toccati, quattro scollinamenti oltre quota 2600) non sarà mai gara da grandi numeri, lo staff malenco ha quindi scelto di anticipare di un’ora la partenza (dalle 23.00 alle 22.00), allungando i tempi di percorrenza ai cancelli di Chiareggio, Alpe Musella e Campomoro/Rifugio Zoia), portando contestualmente a venticinque ore (una in più rispetto al passato) il tempo massimo per chiudere l’intero anello che ripercorre buona parte dell’Alta Via della Valmalenco, offrendo quindi ad un maggior numero di atleti la possibilità di essere finisher dell'evento.
© Roberto Ganassa
Senza peraltro dimenticare che portare a termine una prova di questa caratura (e prima ancora scegliere di affrontarla) continua a richiedere doti non comuni, resistenza fisica e psicologica e un allenamento adeguato: anche in questo caso sia a livello di preparazione atletica che di approccio mentale. Per certo una decisione destinata (come sta già avvenendo) a scatenare un dibattito tra sostenitori dell’ultradistanza come pratica (virtuosa) ristretta a pochi eletti o specialisti e chi invece - tanto a livello di praticanti quanto di osservatori - accoglie di buon grado la possibilità di allargare le maglie della disciplina. In fondo, non esistono criteri precisi (ci mancherebbe) e se qualcuno li ha stabiliti, lo ha fatto arbitrariamente e non può accampare pretese di infallibilità. In ogni caso, entrambi i campi hanno sicuramente validissime opinioni da sostenere.
© Roberto Ganassa
Saranno probabilmente lo svolgimento della VUT 2023, il nuovo feedback di atleti e critica, nonché le reazioni di altre prove ed altri comitati organizzatori a dare qualche indicazione in più su opportunità e validità dell'iniziativa degli organizzatori malenchi e sul seguito che essa potrebbe generare. Intanto l'iniziativa di Fabio Cometti e dei suoi compagni d'avventura ha acceso il dibattito e soprattutto calamitato molta attenzione su un evento che, consolidata da tempo la sua posizione, deve ora obbligatoriamente rinnovarsi (dopo una quinta edizione un po' sottotono) e farlo provando a differenziare la propria proposta. Come d'altra parte - nel contesto di un'offerta che ormai supera la domanda - tutti gli eventi similari devono obbligatoriamente fare ritorno su livelli pre-covid, molto in bilico tra boom e rischi di impasse di un movimento cresciuto molto rapidamente ma anche un po' indiscriminatamente, senza riuscire a darsi le necessarie regole.
© Valmalenco Ultradistance Trail
Immutati rispetto al 2022 restano collocazione in calendario (l’ultimo weekend di luglio e più precisamente venerdì 29 e sabato 30), cosiccome passione organizzativa, scenari mozzafiato, tifo da stadio e valenza sociale dell’evento. Anche quest’anno infatti verranno coinvolte alcune associazioni no profit che operano su territorio. A completare il programma delle due prove agonistiche da 90 (individuale e a staffetta) e 35 chilometri sarà la Mini-VUT, una camminata non competitiva dedicata a bambini e ragazzi, disegnata sui sentieri che uniscono l'abitato di fondovalle di Lanzada con quello soprastante di Caspoggio, adagiato su un balcone di origine glaciale.
Per maggiori informazioni e per la campagna-iscrizioni: www.ultravalmalenco.com
© Giacomo Meneghello