Focus sicurezza in vista della ventiquattresima edizione della storica competizione scialpinistica
di Stefano Gatti© Ufficio Stampa Trofeo Mezzalama
Dopo la presentazione ufficiale del Trofeo Mezzalama, avvenuta all’inizio dello scorso mese di dicembre ad Aosta, venerdì 31 gennaio l’apertura delle iscrizioni in vista della venticinquesima edizione della “Maratona dei Ghiacciai” ha segnato un passaggio-chiave nella road map per una delle grandi classiche dello scialpinismo classico long distance, in programma sabato 26 aprile sul versante italiano del Monte Rosa e nuovamente tappa de La Grande Course, il circuito biennale che riunisce le grandi classiche dello scialpinismo dell'arco alpino e della catena pirenaica.
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Il Mezzalama 2025 segna un cambiamento epocale nella storia della competizione scialpinistica nata nel 1933 che collega Breuil-Cervinia a Gressoney-La-Trinité. Dal tradizionale format delle squadre formata da tre elementi, si passa a quello più efficiente e al passo dei tempi per squadre da due alpinisti.
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Ce ne spiega le ragioni François Cazzanelli, che insieme al collega Emrik Favre (sono entrambi Guide Alpine, oltre che alpinisti di classe mondiale) forma il binomio dei più stretti collaboratori dello storico Direttore Tecnico Adriano Favre, da tempo… immemore uomo-faro nella cabina di regia della manifestazione:
“La decisione di portare da tre a due il numero dei componenti delle squadre al via è stata presa insieme al direttore tecnico Adriano Favre per rendere la cordata più snella e sicura. La gestione della corda, soprattutto nelle parti più tecniche come la parete Ovest del Castore e la stessa cresta del Castore, sarà più semplice abbasserà notevolmente il pericolo di commettere errori. Dai con correnti che si iscriveranno ci aspettiamo un buon livello tecnico. Il Trofeo Mezzalama ha sicuramente una componente atletica ma l’aspetto alpinistico e in particolare la capacità di muoversi in un ambiente di alta montagna è quello che più ci interessa. Sarà importante effettuare agevolmente le manovre con i moschettoni e le tecniche di assicurazione nei tratti critici dell’itinerario”.
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Da parte sua Emrik Favre sottolinea l’importanza del corretto uso della piccozza e dei chiodi da ghiaccio, in ottica sicurezza nell’eventualità di un incidente:
“Oltre al materiale richiesto nelle gare di scialpinismo, tutti i concorrenti del Mezzalama dovranno avere una piccozza, un chiodo da ghiaccio e chiaramente - come team - una corda da venti metri. La piccozza serve a rallentare e a fermare una caduta sul pendio ghiacciato, mentre il chiodo da ghiaccio si renderà indispensabile in caso di caduta in un crepaccio”.
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Le condizioni del ghiacciaio in queste prime settimane dell’anno sono buone. Le nevicate dello scorso autunno e le precipitazioni nevose più recenti hanno dato al teatro d’alta quota (e in particolare all’itinerario del “Mezzalama”) un aspetto propriamente invernale, colmando i crepacci e coprendo il ghiaccio vivo che in queste ultime stagioni era affiorato, a tratti anche in modo importante.
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Per quanto riguarda il materiale tecnico da portare con sé, la parola torna a Cazzanelli. Il trentacinquenne alpinista di Cervinia fa un’ulteriore precisazione della massima importanza, alla quale i candidati devono prestare la massima attenzione:
“I ramponi che hanno puntale e talloniera collegati con il cordino non saranno ammessi. Dovranno essere utilizzati i ramponi con il collegamento in metallo. Mancano ancora alcuni mesi al via ma la situazione in alta quota ci fa ben sperare che sabato 26 aprile (data di eventuale recupero domenica 27 aprile, ndr) possa andare in scena un Trofeo Mezzalama d’altissimo livello”.
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Dalla “situation room” del Mezzalama insomma Adriano Favre e i suoi due più stretti collaboratori (giovani ma già molto esperti e avveduti) stanno apparecchiando agli scialpinisti più preparati e ambiziosi una ventiquattresima edizione dello storico Trofeo letteralmente con i fiocchi. Il nuovo formato a coppie promette spettacolo ma prima ancora un’accuratezza a livello logistico e di sicurezza che punta ad assicurare lunga vita alla manifestazione valdostana.
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Ad imporsi due anni fa nella ventitreesima e più recente edizione sul traguardo di Gressoney-La-Trinité erano state - sia tra gli uomini che tra le donne - le squadre del Centro Sportivo Esercito. Successo del dream team formato da Davide Magnini, Matteo Eydallin e Robert Antonioli tra gli uomini, imitati in gara-donne da Alba De Silvestro, Giulia Murada e Giulia Compagnoni che avevano tra l'altro sfiorato la top della classifica assoluta (dodicesime). I sei campioni del CS Esercito (lo si sarebbe però scoperto solo un anno e mezzo dopo!) sono così passati alla storia come gli ultimi vincitori del Trofeo nel suo formato per squadre da tre elementi.
Per presentare le domande d’iscrizione e leggere il regolamento la pagina web di riferimento è www.trofeomezzalama.it
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