Nella classifica femminile della ventunesima edizione della classica valdostana la spuntano le cugine francesi Léna e Lorna Bonnel
di Stefano Gatti© Stefano Jeantet
Quest’anno sembra proprio non esserci non storia: che si corra sul versante italiano o francese del Monte Bianco, in Valle d’Aosta oppure in Savoia, in una tappa della Grande Course oppure in un evento che (quest’anno) non fa parte del circuito internazionale LGC, a salire sul gradino più alto del podio sono sempre Xavier Gachet e William Bon Mardion. A otto soli giorni di distanza dalla vittoria casalinga nella trentottesima edizione della Pierra Menta di Arêches-Beaufort, il fortissimo binomio transalpino ha concesso il bis nell’altrettanto storico (anzi di più) Tour du Rutor Extrême che fa campo base ad Arvier ma spazia con la sua traccia-gara fino a La Thuile, la selvaggia Valgrisenche con il suo suggestivo borgo di Planaval e sul Ghiacciaio del Rutor che dà il nome all’evento valdostano griffato Millet che - a differenza della prova francese - si corre su base biennale ed è giunto quest’anno alla sua ventunesima edizione.
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Al termine di tre tappe in altrettante giornate di gara rese ancora più impegnative da condizioni meteo di volta in volta diverse e a tratti… estreme (in linea con il nome della gara!), Gachet e Bon Mardion hanno preceduto in gara uomini il team “transfrontaliero” di Robert Antonioli e Mathéo Jacquemoud.
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Dopo il secondo posto della Pierra, un altro risultato di prestigio per il valtellinese Antonioli, questa volta orfano di Davide Magnini che lo scorso weekend ha fatto coppia con Michele Boscacci, conquistando il secondo posto dietro all'altoatesino Alex Oberbacher e al belga Maximilien Drion nella Sella Ronda Skimarathon di Canazei vinta tra le donne da Alba De Silvestro e Giulia Murada, seconde ad Arêches-Beaufort alle spalle delle irraggiungibili Axelle Mollaret e Emily Harrop. Tornando al TDR valdostano, in gara-donne le cugine Léna (quarta alla Pierra con la sorella Candice) e Lorna Bonnel (seconda in patria con Célia Perillat-Pessey), hanno fatto la differenza sulle loro avversarie, vincendo tutte e tre le tappe.
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Nonostante condizioni meteo sempre diverse, che hanno costretto agli straordinari i tracciatori (coordinati dalle Guide Alpine Marco Camandona -organizzatore del TDR e Roger Bovard, Direttore di percorso) nelle giornate di sabato (bufera) e di domenica (vento forte), la superclassica valdostana disegnata sulle montagne che fanno da cornice a Thuile, Valgrisenche (Planaval) e Arvier è stato un vero e proprio successo organizzativo. Sotto tutti i punti di vista: quello sportivo naturalmente, ma anche quello identitario, inclusivo e solidale, fino all’eccellente feedback pervenuto dall’evento collaterale “Team 85” che ha visto circa centocinquanta amatori salire in quota alle prime luci dell’alba di domenica 24 marzo per seguire le fasi salienti della gara e poi godersi una super discesa in neve fresca.
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Vincitori di due delle tre tappe (la seconda e la terza) l’azzurro Robert Antonioli e il transalpino Mathéo Jacquemoud solo sul traguardo finale hanno alzato bandiera bianca. Ad alzare al cielo l’ambitissimo trofeo in legno riservato ai vincitori con un vantaggio di un paio di secondi superiore al minuto è stato il dream team di Xavier Gachet e William Bon Mardion che avevano messo in chiaro le loro intenzioni vincendo la prima tappa, andata in scena con condizioni meteo spettacolari, prima che il tempo volgesse al brutto. Tempo finale di cinque ore, 17 minuti e 12 secondi per i vincitori. A sigillare il podio per i colori dello Sci Club Corrado Gex di Arvier il valdostano (di Torgnon) Nadir Maguet e il bergamasco William Boffelli, staccati di 16 minuti e otto secondi dalla vetta. Nella top five finale del TDR anche Julien Acay-Julien Bernaz e i Carabinieri Andrea Prandi-Matteo Sostizzo.
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In gara-donne, Lorna e Lena Bonnel hanno stravinto con il tempo finale di sei ore, 42 minuti e 26 secondi, scalando fino alla trentesima casella una classifica assoluta da 158 finishers (137 uomini, 21 donne). Seconda piazza per le giovani italiane Claudia Boffelli (sorella di William) e Lisa Moreschini, staccate di 12 minuti e sei secondi. A completare il podio le due nazionali polacche Anna Tybor e Iwona Januszyk che hanno chiuso la prova con un ritardo di 35 minuti e 56 secondi dalle vincitrici. Top five in quest’ordine per il team franco-americano di Anne Lisa Desjacques- Kelly Wolf e per quello local composto da Gloriana Pellissier e da sua figlia Noemi Junod, beniamin del pubblico valdostano.
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In gara al Tour du Rutor Extrême anche le promesse del settore giovanile che - nel format individuale - hanno gareggiato su un tracciato alpinistico che in gran parte ricalcava quello assoluto. Tra gli under 20 Hermann Debertolis si è imposto su Vincenzo Leonardo Taufer e Erik Canovi. Al femminile primo posto per l’azzurrina di casa Clizia Vallet. Per quanto riguarda l’Under 18, da segnalare il sigillo di Melissa Bertolina su Vanessa Marca e Martina Scola. Tra i loro pari età maschi dopo due giorni di gara la spunta Enrico Pellegrini su Rafael Bonnaudet e Umberto Ferrazza. Nella Under 16 vittoria di Teresa Schivalocchi davanti a Veronica Bandiera e a Sofia Bortolotti, in gara uomini invece tutti dietro a Gioele Migliorati che apre un podio completato da Luca Bazzani e Matteo Blangero.
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Archiviati in rapida sequenza Pierra Menta e Tour du Rutor Extrême, lo scialpinismo delle grandi classiche si concede una breve pausa, permettendo ai suoi campioni di riprendere fiato e di affilare... le lamine in vista del secondo appuntamento 2024 del circuito biennale La Grande Course, in programma nella settimana centrale del mese di aprile: da lunedì 15 a domenica 21: la famosissima Patrouille des Glaciers una vera e propria cavalcata alpina tra Zermatt e Verbier sulle Alpi della Confederazione Elvetica.
© Francesco Bergamaschi