Le due sorelle dicono basta insieme: "Troppi infortuni, ma anche tante emozioni"
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Le due sorelle dello sci italiano, Nadia ed Elena Fanchini, hanno annunciato il proprio ritiro. Nadia, diventata mamma di Alessandro nello scorso mese di dicembre, ha conquistato due vittorie in carriera in Coppa del mondo e due medaglie mondiali, mentre Elena, che ha vinto una dura battaglia con il cancro, ha nel palmares 2 succssi in Cdm e un argento mondiale. "Abbiamo subito troppi infortuni, ma anche vissuto tante emozioni".
"Vivo questa nuova fase della mia vita in modo particolare per quanto sta succedendo in Italia e nel mondo - racconta Nadia al sito della Fisi - Ho cominciato a gareggiare con Elena e insieme finiamo. Il momento del ritiro dalle competizioni è comunque difficile, da atlete sappiamo che prima o poi arriva, però quando hai vissuto così tanti anni la attività che ami, ti rimane un po' di tristezza nel cuore. E' stata una carriera ostacolata da troppi infortuni, che mi hanno impedito di raggiungere i traguardi che mi ero prefissata, dobbiamo accettare ciò che il destino ci ha dato. Adesso stiamo entrambe bene e ci riteniamo fortunate. Qualsiasi gara mi ha regalato qualcosa di diverso, ogni podio mi ha lasciato emozioni particolari, è chiaro che quando raggiungi una medaglia in un Mondiale rimani colpita. Diciamo che la mia attività è stata costellata comunque da tante belle giornate, così come quando sono tornata fra le migliori sette nel gigante di Coppa del mondo. Fortunatamente nel mio cuore conservo tanti bei ricordi. Sicuramente mi lascia l'amaro in bocca il quarto posto nel gigante olimpico di Sochi, e l'ultima gara disputata a Soldeu nel 2019 conclusa al quarto posto. Ma in quella giornata c'era scritto il mio destino: indossai il pettorale numero 17, lo stesso giorno in cui è nato mio figlio Alessandro. Credo sia stato un segnale del destino. Del mio ambiente mi mancherà tutto: l'adrenalina, le compagne di squadra, lo staff, gli allenatori e tutto l'ambiente federale che ringrazio, sono stata veramente bene con tutti. Il mio prossimo futuro è fare la mamma, rimarrò nel Gruppo Sciatori Fiamme Gialle, mi piacerebbe molto rimanere nel mondo dello sci".
La minore delle sorelle ha davvero un conto aperto con la cattiva sorte, che ne ha frenato senza dubbio la carriera: nel 2006 trauma cranico e rottura polso a Val d'Isère, nel 2007 aritmia cardiaca e rottura del legamento crociato del ginocchio destro, nel 2010 rottura del legamento crociato anteriore, posteriore e collaterale di entrambe le ginocchia a St. Moritz, nel gennaio 2011 a Cortina rottura del legamento crociato anteriore del ginocchio sinistro, nel gennaio 2017 frattura omero braccio destro.
C'è grande commozione anche nelle parole di Elena, anche lei falcidiata dagli infortuni: nel 2004 lesione al legamento crociato del ginocchio destro, nel 2008 rottura del legamento crociato e frattura piatto tibiale laterale del ginocchio sinistro, nel 2018 frattura della testa perone e frattura piatto tibiale. "Cominciai la carriera nel 2005 con quei bellissimi Mondiali di Bormio nel 2005 in cui vinsi un po' a sorpresa l'argento in discesa, sembra lontano ma in realtà è passato tutto con grande velocità - racconta - Rimane tanto rammarico per non avere chiuso la mia vita agonistica in pista, è stata una scelta sofferta, ma non ho potuto fare altrimenti, perché ho dovuto concentrarmi sulla mia salute. Non riuscirò più a tornare ad alto livello, non dimenticherò mai niente di tutto ciò che ho vissuto, rifarei tutto mille volte, errori compresi. Ho gioito, ho sofferto, tutte emozioni che porterò sempre dentro di me, così come porterò questa sacra fiamma che mi tiene viva. I controlli relativi alla mia salute stanno andando bene, gli ultimi due anni sono stati difficili, spero di continuare a vivere una vita normale, sicuramente rimarrò nelle Fiame Gialle e nel nostro mondo. Il giorno della medaglia iridata è stata la più bella della mia vita, se ripenso alla mia carriera ci sono stati infortuni, il rammarico più grande è quello di non essere mai riuscita a fare una stagione intera senza incidenti, però la gioia di rientrare in pista ha sempre avuto la meglio".