L'italiano super con il pettorale numero 69, Hirscher e Kristoffersen escono nella seconda manche. Prima gioia per Yule
A Madonna di Campiglio riecco Giuliano Razzoli. Sulla 3Tre una grande prova per l'azzurro che, con il pettorale numero 69, ha chiuso lo slalom al quinto posto con due grandi manche. Alle sue spalle un ottimo Manfred Moelgg. A vincere, a sorpresa, è stato lo svizzero Daniel Yule alla prima gioia in carriera che ha approfittato degli errori di Hirscher e Kristoffersen nella seconda manche. Sul podio anche gli austriaci Schwarz e Matt.
È tornato il Razzo Razzoli. Grande impresa a Madonna di Campiglio per il campione olimpico di Vancouver 2010 che con il pettorale 69 è arrivato nella top five. Strepitosa prima manche chiusa al decimo posto, ottima seconda dove ha amministrato e non ha sbagliato dove gli altri lo hanno fatto. Poi il viso commosso, quasi in lacrime: "Sono stati tre anni difficili. Ormai ci credevano in pochi, ma ho dato tutto per tornare ed eccomi qua. Un'emozione fortissima, mi godo questo risultato". Sembrava impossibile, ma l'emiliano si è anche tolto qualche sassolino dallo scarpone: "Di campioni olimpici non ce ne sono poi tanti, quando dovrò ritirarmi lo deciderò io e non gli altri".
Per l'Italia buonissimo sesto posto anche per Manfred Moelgg, undicesimo a metà gara: in pratica i due azzurri sono scesi a braccetto. Gli anni passano, ma sono sempre loro i migliori. Il futuro, però, sarà di Alex Vinatzer che dopo l'ottavo posto della prima manche è saltato nella seconda. Il potenziale c'è, i risultati arriveranno e sulla 3Tre c'è stato un assaggio.
Gara vinta a sorpresa da Daniel Yule alla sua prima vittoria in carriera in Coppa del mondo. Discese pulite per lo svizzero che ha fatto saltare il banco dopo il quarto posto a metà gara. Hanno fallito Kristoffersen e Hirscher che, invece di giocarsi il primo gradino del podio nella seconda manche, sono saltati uno dietro l'altro. Prima il norvegese ha inforcato alla secondo palo, poi Hirscher al quinto tra l'incredulità generale. Anche l'austriaco è umano e a salvare l'Austria ci hanno pensato Marco Schwarz e Michael Matt. Da segnalare anche l'incredibile rimonta dell'inglese Ryding che dal ventisettesimo posto a metà gara ha chiuso ai piedi del podio.