Il trentino e la veneto...valtellinese brillano in una delle grandi classiche nazionali dello skialp old style
di Stefano Gatti© Maurizio Torri
All'inverno andata e ritorno! Alba De Silvestro e Davide Magnini si aggiudicano con pieno merito il tricolore skialp nella specialità Individual. A decretare gli scialpinisti italiani più forti del 2025 in formato singolo appunto è stata la superclassica Valtellina Orobie che per l’occasione si è presentata nella sua veste migliore, con una buona copertura nevosa e un tracciato per veri gourmet dello sci fuoripista con partenza e arrivo nella località Campelli di Albosaggia, paese alle porte di Sondrio (sul versante orobico) che è una delle capitali italiane (e non solo) dello scialpinismo.
© Maurizio Torri
Tantissime inversioni in salita, “polvere” nei settori più in quota del percorso in direzione dei 2348 metri della vetta del Pizzo Meriggio (la montagna che sovrasta Sondrio sul versante orobico valtellinese) e la solita ultima discesa “spaccagambe” nel bosco, prima di sfociare sugli spazi aperti della zona del traguardo.
© Francesco Bergamaschi
Doverosa e meritatissima premessa, ad impreziosire la prova scudetto è stata nella gara rosa la gialloblu svedese Tove Alexandersson, prima assoluta al traguardo. Molto più gi una guest star, insomma! La dichiarazione post-gara della sempre sorridente campionessa scandinava è stata una vera e propria… dichiarazione d’amore per lo skialp “old style”, come quello da sempre proposto da ASD Polisportiva Albosaggia.
“Era da tempo che volevo correre la Valtellina Orobie e sono felice di aver trovato una giornata perfetta. Questa gara è semplicemente bellissima: una delle più tecniche alle quali abbia mai preso parte. Lungo il percorso c’è un gran tifo e il tracciato non ti lascia un attimo di respiro”.
© Francesco Bergamaschi
Il Meriggio non ha mai deluso ma in condizioni come quelle di domenica 16 gennaio, con cielo terso e ottimo innevamento, è davvero una gara top. A decretare il ranking tricolore un itinerario fatto di ben cinque salite in fuoripista (1500 metri di dislivello positivo per gli uomini e 1300 per le donne), tantissime inversioni, ma soprattutto la temutissima discesa nel bosco che porta al traguardo di località Campei. Qui l’abilità dei concorrenti più temerari ha davvero fatto la differenza.
© Maurizio Torri
Quella che viene considerata una delle competizioni in ambiente più tecniche e iconiche del panorama internazionale ha incoronato campioni italiani 2025 il trentino Davide Magnini e la veneta - ma valtellinese per amore e ormai adozione - Alba De Silvestro. Se il campione di Vermiglio ha gestito i diretti avversari con autorità, la campionessa azzurra del Centro Sportivo Esercito - non al top della condizione - ha provato a contenere la polivalente svedese Alexandersson (è anche skyrunner e specialista di orienteering), per poi per così dire togliere una marcia per gestire la seconda posizione, sufficiente a garantirle lo scudetto tricolore.
© Maurizio Torri
GARA-UOMINI
Cronometro alla mano Magnini (Brenta Team) ha messo in mostra uno stato di forma eccellente chiudendo la sua prova in un’ora, 31 minuti e 26 secondi. Con lui sul podio l’idolo di casa (e marito di Alba De Silvestro) Michele Boscacci - lui pure del CS Esercito - staccato di due minuti e 55 secondi e il suo compagno di squadra Robert Antonioli, al traguardo con un passivo di tre minuti esatti dal vincitore.
© Francesco Bergamaschi
Seguono nell’ordine uno stratosferico Matteo Eydallin - vederlo già così competitivo dopo l’incidente dello scorso anno ha lasciato tutti a bocca aperta - e il carabiniere Matteo Sostizzo che si sono incaricati di chiudere alle proprie spalle la porta della top five uomini.
© Giacomo Meneghello
GARA-DONNE
In campo femminile la ormai “local” Alba De Silvestro (lei e Miky Boscacci vivono ad Albosaggia ed hanno corso in casa nel vero senso della parola) ha dimostrato di essere ancora una volta la migliore delle italiane. In forse sino alla fine per la brutta tonsillite che l’ha costretta a diversi giorni di stop forzato, la forte atleta originaria di Padola (in provincia di Belluno) ha inizialmente ingaggiato la futura vincitrice Alexandersson.
© Maurizio Torri
Quando quest’ultima sulle inversioni della seconda salita ha preso il largo andando a vincere in un’ora, 35 minuti e 56 secondi, Alba ha giustamente rinfoderato le sue ambizioni di vittoria “scratch”, limitandosi a raggiungere il migliore risultato possibile ed a tenere dietro le connazionali, centrando il secondo posto assoluto e il titolo tricolore con un ritardo di un minuto e 43 secondi dalla rivale svedese.
© Giacomo Meneghello
A completare il podio italiano due compagne di Alba nelle fila del CS Esercito. La emergente Giulia Murada (anche lei applauditissima beniamina di casa ad Albosaggia) ha messo in pista - anzi fuori… - una grande rimonta nella discesa finale, chiudendo terza assoluta a due minuti e 32 secondi da Alexandersson. Giulia Compagnoni si è invece aggiudicata l’ultimo gradino del podio tricolore bloccando sul tempo di un’ora, 40 minuti e cinque secondi la fotocellula del cronometraggio. La carabiniera Ilaria Veronese e la finanziera Lisa Moreschini hanno poi sigillato in quest’ordine la top five femminile.
© Maurizio Torri
GLI ALTRI TITOLI TRICOLORI
Se a livello assoluto i campioni italiani sono i sopracitati Davide Magnini e Alba De Silvestro, i titoli master sono andati all’inossidabile bolognese Filippo Beccari e alla forte atleta di casa Lucia Moraschinelli. Tra gli under 23 i nuovi campioni vengono da fuori regione: si tratta della promettente valdostana Noemi Junod e dell’altrettanto emergente trentino Hermann De Bertolis.
© Giacomo Meneghello
Unica ombra in un domenica di pieno sole sulle Orobie Valtellinesi il numero di atleti al via: centododici, circa il cinquanta per cento in meno rispetto ai numeri che la Valtellina Orobie faceva registrare anni addietro. La neve che arriva sempre più tardi e le poche gare di preparazione ovviamente incidono, ma l’appello per tutti coloro che postano foto epiche con l’hashtag #savetheskimo è che se davvero si vuole salvare lo scialpinismo race in ambiente, questa è una delle gare da mettere in calendario: per la bellezza del tracciato e per la passione organizzativa degli uomini e delle donne di ASD Polisportiva Albosaggia.
(Con la collaborazione di Maurizio Torri - Direttore Responsabile di sportdimontagna.com)
© Giacomo Meneghello