In emergenza Covid-19 ha rinunciato allo stipendio a favore dei collaboratori del Napoli. Ma non è la prima volta che mostra la sua generosità
Grinta e cuore sono da sempre due caratteristiche chiave dell'uomo Rino Gattuso, che ha portato il suo Napoli alla finale di Coppa Italia. Le doti di calciatore sono note a tutti, forse meno quelle dell'uomo Rino: un percorso a tappe nelle squadre della sua carriera da allenatore può aiutare a comprendere la purezza mai persa del ragazzo di Corigliano Calabro che conosciamo come Ringhio.
Anno 2015: dà le dimissioni dal club greco Ofi - Creta, che versa in difficili condizioni economiche e preleva 50.000 euro per metterli a disposizione dei suoi ex calciatori per garantire almeno uno stipendio in occasione del Natale.
Anno 2016: Pisa sull'orlo del fallimento e Gattuso contribuisce al salario dei dipendenti.
Anno 2019: al momento di discutere la sua buonuscita rinuncia alle due annualità che gli sarebbero spettate - 2,5 milioni netti per la prossima stagione e 3 milioni netti per la stagione 2020/2021 per un risparmio del club di 11 milioni di euro lordi - allo scopo di permettere ai suoi collaboratori di ricevere l'intero stipendio fino al 2021, quindi 5 milioni di euro lordi delle 24 mensilità.
Anno 2020: il tecnico risponde all'appello della sua comunità contribuendo all'acquisto di una nuova ambulanza per il 118 del comune dove è nato e dove risiede la sua famiglia. Inoltre, si taglia lo stipendio in favore dei lavoratori in cassa integrazione.
Poche storie, giù il cappello per Gattuso!