Equilibrio, dunque. Sostantivo usato in particolare dal romanista. Equilibrio come organizzazione: l'Italia è squadra senza grandi individualità - ha detto - non ha fuoriclasse come Hazard, Ibrahimovic, Ronaldo o Pogba ma ha un livello altissimo di gruppo. Tra chi scende in campo e chi subentra non c'è insomma differenza. Ecco il vero punto di forza azzurro. Equilibrio, poi, personale. Quello raggiunto da un uomo maturo che sa sopportare le critiche e quello di un centrocampista esperto che tatticamente sa giostrare in cabina di regia, pur non essendo un Pirlo o un Iniesta, capace di fare all'occorrenza il difensore aggiunto come l'attaccante in più. Non una stella ma un giocatore forte, equilibrato appunto. E infine l'equilibrio di cui è portatore positivo Antonio Conte, il vero punto di qualità della Nazionale. Non un selezionatore ma un vero e proprio allenatore, alla guida di una squadra e non una di semplice selezione.