Il 13 novembre era in campo mentre la sorella si trovava al Bataclan, dopo la vittoria con l'Irlanda ha donato il pallone al figlio di un poliziotto ucciso
Con una doppietta ha sfatato il tabù Germania e mandato la Francia alla finale di Parigi, con 6 gol è il capocannoniere di Euro 2016, a suon di reti e assist sta avvicinando il mito di Platini, ma Antoine Griezmann in Francia non è amato solo per quello che fa in campo. Le Petit Diable è diventato il simbolo di una nazione, l'eroe di un Paese ferito dagli attacchi teroristici e spaventato, a cui i gol e i gesti di cuore del bomber dell'Atletico stanno finalmente restituendo il sorriso.
Il 13 novembre, giorno degli attacchi di Parigi, Griezmann era in campo con la sua nazionale (proprio contro la Germania) mentre sua sorella assisteva al concerto degli Eagle of death metal al Bataclan in cui hanno perso la vita circa 100 persone. Qualche ora dopo aver appreso quanto successo, l'attaccante dell'Atletico twittava: "Grazie a Dio mia sorella è potuta uscire dal Bataclan. Tutte le mie preghiere vanno alle vittime e alle loro famiglie. Viva la Francia!". Un episodio che ha avvicinato tantissimo i francesi al loro centravanti, che lo ha reso immediatamente più umano, quasi un fratello. E da buon fratello premuroso Antoine ha poi preteso che la sorella Maud, tre anni più grande di lui, passasse un mese intero a Madrid a casa sua, per occuparsi di lei, per farle sentire quanto fosse felice di poterla ancora abbracciare.
La storia di Griezmann è quella della Francia colpita che vuole rialzare la testa, che vuole smettere di avere paura, che vuole farcela nonostante le difficoltà, proprio come ha fatto il suo Piccolo Diavolo. La vita di Griezmann infatti è stata segnata da tante storie emblematiche, tali da poter formare un feuilletton, un romanzo d'appendice stile Dumas padre: da piccolo sembrava negato per il calcio, in Francia non lo voleva nessuno e per sfondare ha dovuto emigrare in Spagna, alla Real Sociedad prima e all'Atletico poi, dove Simeone lo ha trasformato in un campione. Nel 2013 fu squalificato per un anno da tutte le nazionali per essersi allontanato dal ritiro della nazionale Under 21 senza permesso, il suo futuro in Bleus sembrava compromesso ma poi Antoine è cambiato e diventato vincente, proprio come vuole tornare ad essere la Francia.
Griezmann ha già segnato sei gol in questo Europeo, ma il più bello lo ha realizzato fuori dal campo: il 30 giugno, dopo la doppietta con cui ha steso l'Irlanda e mandato la sua nazionale ai quarti, l'attaccante francese ha incontrato Hugo, il figlio di uno dei poliziotti uccisi a coltellate a Magnaville da un terrorista, e gli ha regalato il pallone della partita. Un gesto che ha commosso la Francia, che ora però vuole piangere di gioia alzando al cielo la Coppa: Parigi aspetta solo di celebrare il suo Piccolo Diavolo.