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Italia-Svezia 1-0:Eder ci qualifica

Partita difficile, decide il gol dell'interista al 43' st. Palo di Parolo al 37' st. Azzurri a 6 punti, già promossi agli ottavi di finale

18 Giu 2016 - 11:40

Italia-Svezia 1-0. Con un meraviglioso gol di Eder che al 43' st accende la festa azzurra. La rete è un prodigio e regala alla nostra Nazionale la qualificazione agli ottavi. Per il resto, non è una sfida da tramandare ai posteri. Pallida l'Italia del primo tempo, un po' meglio nella ripresa: ha saputo soffrire la fisicità svedese, ha corso pochi rischi. Tant'è. Quel che conta è l'obiettivo raggiunto.

Si comincia, secondo schemi, formazioni e vocazioni consoldiate. E annunciate. C'è Florenzi a sinistra, non Darmian e nemmeno De Sciglio uomini della staffetta nella gara contro il Belgio. Gli altri dieci, sono quelli dell'esordio. Tre i cambi del ct svedese, rispetto all'1-1 contro l'Irlanda: Guidetti accanto a Ibra è la variante -attesa- di maggior spessore. E timore, se si può dire, per i nostri.
Il fischio d'inizio è come un'onda gialla. Subito un pallone velenoso verso Buffon, Ibra è pronto al balzo, Chiellini ci mette gli artigli. La porta è salva, ma si capisce -da subito- che il pomeriggio di Tolosa non sarà tiepido e piacevole come la notte di Lione. Già. Il 4-4-2 svedese ha impeto e aggressività. La bella Italia del debutto è come intimorita, incapace di liberare estro ed energie. Si gioca in attesa, a metà campo non emerge De Rossi, non sanno tener palla Parolo e Giaccherini, né Pellé e Eder trovano pertugi fra i colossi di Svezia.
Il tiro (debole) di Florenzi al 10' sembra un segnale, ma rimane lì, casuale avvento azzurro in quel mare di giallo. Si soffre? Più che altro si mettono le barriere che Bonucci governa, come sa. Si tende a non prenderle, più che a offendere. Conte dalla panchina si agita e se la prende. Un po' con tutti,dalla metà campo in su. 
Un paio di momenti-Ibra al 18' creano stati d'ansia, ma non paure autentiche. Al 19' un traversone di Candreva da destra trova pronte le mani del portiere svedese. Ma la palla è quasi una costante nei piedi di Larsson, Ekdal e Guidetti, i palloni alti e lunghi per Ibrahimovic sono la loro fonte primaria. E le ripartenze azzurre? Niente, si spengono sul nascere: nel pressing svedese si perdono bussola e misure e capire di chi è la colpa è una bella impresa. Non demerita Florenzi, se vogliamo. Ma gli altri, al di là dei tre giganti della difesa...
Siamo come legati, nei movimenti e nel coraggio di osare. Sembra quasi un'Italia pigra, ma pigra è un insulto a livelli così alti. Diremmo un'Italia con l'ansia di sbagliare, di non sapersi ripetere, magari con le scorie dei troppi chilometri percorsi al debutto col Belgio.
La brutta Svezia dell'esordio qui trova ispirazioni ed energie, sulla trequarti azzurra giocano loro: la barriera-Juve, poi, pensa a respingere tutto e tutti. Il fischio di chiusura del primo tempo è anticipato da un'idea di Florenzi, traversone nell'area piccola; e da un volo di Ibra che però nel testa a testa con Chiellini ha vita -fatalmente- dura.

Ripresa. E qualcosa si muove, da casa-Italia. Un'altra Italia, dopo l'opaco primo tempo. C'è più corsa, dunque più coraggio. Il tiro di Pellè, palla da Eder, al 4' è il cenno d'azzurro che costringe gli svedesi a stare in guardia. E difendere. Non cose da spellarsi le mani, però il controllo del campo non è più svedese e la nostra linea d'attacco vede, finalmente, Florenzi e Candreva calibrare palloni da fondo campo.
C'è Pellè che boccheggia, non da adesso. E Conte che ha in mente la carta Zaza già da metà primo tempo. Cosicché al 15' ecco lo juventino: si provvede al cambio, l'irruenza di Zaza combinata a quella di Eder, chissà...
Gli eventi in zona-gol, come nel primo tempo, sono assoluta rarità. Il cambio di registro, meglio l'Italia ora degli svedesi, è il corredo di una sfida fatta di tante, reciproche, attenzioni. Candreva ha tre palloni da spedire in zona calda, ma tutti e tre li scarica addosso al portiere. Peccato. Non far arrivare la palla a Ibra è il pensiero fisso di Bonucci e compagni,  ovvio. E quando al 27' st Zlatan da due metri manda alto, a porta vuota, c'è un senso di smarrimento che diventa un sospiro. Ma comunque è fuorigioco.
Il tempo scorre, lo 0-0 fa poco male agli svedesi e a noialtri può anche andar bene, se non benone. Entra Thiago Motta, poco prima della mezz'ora, per De Rossi. Non è che i due cambi, fin qui, abbiamo dato una scossa decisiva al gruppo-Italia. Stanchi, a questo punto, lo sono un po' tutti. Anche il ct Hamren provvede a due cambi, sembra che lo 0-0 possa risultare gradito. In fondo, non si rischia l'osso del collo.  Poi la fiamma azzurra sale al cielo, come Parolo che di testa, al 37', coglie la traversa sull'invito di Giaccherini. Peccato. 
A questo punto, legittimiamo questo 0-0 con un sapore dolciastro. L'ultimo cambio è per Sturaro, che rileva lo stremato Florenzi. Manca pochissimo. Conte se la prende con Zaza, che non rispetta certe consegne.
Ma non se la prende certo con Eder che al 43' s'inventa un gol che nemeno Roby Baggio, o forse solo Roby Baggio ai bei tempi: fa tutto lui, l'interista, corsa, allungo, dribbling fra due-tre avversari, conversione al centro e destro fulminante dal limite che accarezza il palo e finisce in gol. Per una festa, all'improvviso, che più festa non si può. Una festa da impazzire, dopo 88 minuti un po' così e questo meraviglioso finale di partita. La firma di Eder al gol che ci qualifica agli ottavi. Extra lusso.

LE PAGELLE DEGLI AZZURRI

ITALIA-SVEZIA 1-0
ITALIA (3-5-2): Buffon 6,5; Barzagli 6, Bonucci 6,5, Chiellini 6,5; Candreva 5,5, Parolo 6,5, De Rossi 5,5 (29' st Thiago Motta 6), Giaccherini 6, Florenzi 5,5 (40' st Sturaro sv); Pellé 5 (15' st Zaza 6,5), Eder 7. A disp. Sirigu, Marchetti, Ogbonna, De Sciglio, Darmian,  El Shaarawy, Bernardeschi, Insigne, Immobile. All. Conte
SVEZIA (4-4-2): Isaksson 6,5; Lindelof 6, Johansson 6, Granqvist 5,5, Olsson 6; S. Larsson 5,5, Ekdal 6 (34' st Lewicki sv), Kallstrom 6, Forsberg 5,5 (34' st Durmaz sv); Ibrahimovic 6, Guidetti 5 (40' st Berg sv). A disp.: Olsen, Carlgren, Jansson, Augustinsson, Hiljemark, Wernbloom, Zengin, Kujovic. All. Hamren
ARBITRO: Kassai (Ung)
MARCATORI: 43' st Eder (I)
AMMONITI: De Rossi, Buffon  (I), Olsson (S)
ESPULSI: --