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Pogba ha deluso, ma ha tempo per diventare leader. Ma dove?

Bocciatura netta dei quotidiani francesi e non. E sullo sfondo l'offerta del Manchester United

11 Lug 2016 - 11:47

Lo hanno bocciato, in Francia. Lo hanno bocciato con un 4 in pagella e con un'etichetta pesante e quasi scontata: "La delusione". Paul Pogba esce con le ossa rotte non solo dalla finale, ma in generale da un Europeo che non lo ha mai visto protagonista fino in fondo. Ma le ragioni dell'impatto non devastante del centrocampista della Juve nell'economia della nazionale francese sono molteplici e vanno analizzate. A partire dal ruolo che Deschamps ha provato a cucirgli addosso, senza successo.

La posizione in campo, appunto: davanti alla difesa, nella speranza che prendesse le redini del gioco. Da regista. Non ha funzionato, principalmente perché quello non è il suo ruolo. Pogba può far male quando ha libertà, quando può attaccare in verticale, quando può aggredire con qualità. Quando, come contro la Germania, ha la facoltà di affrontare un avversario, di saltarlo, di fornire assist o tirare.

In finale non lo ha fatto. Bloccato davanti alla difesa è stato anonimo, non ha nemmeno recuperato abbastanza palloni. Tutto per permettere a Deschamps di sfruttare Sissoko e le sue sfuriate, dritte e verticali, ma senza qualità. No, il 4-2-3-1 non è il modulo per Pogba. Le pagelle dei quotidiani francesi sono pesanti: 4 sull'Equipe (peggio di lui solo Payet), 4 su France Football. Bocciato anche in Italia: 5,5 sul nostro sito, 5,5 sul Corriere dello Sport, 4,5 sulla Gazzetta dello Sport.

L'Europeo di Pogba, però, è stato storto fin dalle prime battute. La brutta partita al debutto, la questione "ciabatte", il presunto gesto dell'ombrello che denotava nervosismo, la panchina. Pogba non ha mai incantato, al di là di qualche sprazzo. Ma Pogba ha pur sempre 23 anni, ha davanti tutta una carriera per diventare il leader e trascinatore della sua squadra e addirittura della sua nazionale. Zidane ha vinto il mondiale da protagonista, in casa, in quello stadio, a 26 anni.

Ora davanti a Paul si apre un vero e proprio bivio. Restare alla Juve e prendere per mano la squadra e provarla a condurla verso la Champions League. O cedere alle sirene di Mourinho, per giocare all'ombra di Ibrahimovic e avere meno pressione sulle spalle. L'offerta, dicono dall'Inghilterra, c'è ed è monstre: 123 milioni per i bianconeri, 15 a stagione per lui. Pogba deve decidere, con un grande vantaggio a suo favore: è giovane (è il più giovane giocatore in attività con almeno 10 presenze nei grandi tornei, dato Opta): 11 a 23 anni e 3 mesi. Diamante, e il suo talento è smisurato. Ha tutto il tempo per diventare ciò che tutti si aspettano che diventi.