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Schweinsteiger e i rigori: "Ho scelto la porta dell'Italia, vi spiego perché"

Il capitano tedesco scaramantico. Rigori ad Euro 2016: peggior percentuale realizzativa di sempre

04 Lug 2016 - 16:04

Bastian Schweinsteiger, capitano tedesco (a proposito: la fascia gli è stata affidata a partita in corso, essendo partito dalla panchina), ha sorpreso tutti: quando al termine dei 120' ha vinto il sorteggio a centrocampo e ha potuto scegliere in che porta si sarebbero tirati i rigori, ha scelto quella sotto la curva dei tifosi azzurri. Anche Kassai, l'arbitro, è rimasto sorpreso. Ma dietro alla scelta di Schweini c'era una strategia precisa, quella legata alla scaramanzia.

"Ho scelto la porta sotto i tifosi italiani per l'esecuzione dei rigori e i nostri avversari erano contenti", ha spiegato il tedesco. "Ho pensato ai tiri dal dischetto del 2012, quando con il Bayern Monaco fummo sconfitti dal Chelsea nella finale di Champions proprio con i rigori calciati sotto la curva dei nostri tifosi: quel precedente non mi piaceva. Pertanto, prima del sorteggio, ho indicato all'arbitro qual era la 'mia' porta".

Nel 2012, in effetti, il Bayern crollò dal dischetto contro il Chelsea nello stadio di casa, all'Allianz Arena, proprio sotto la curva più calda del tifo bavarese. E Schweinsteiger fu proprio uno di quelli che sbagliò. Anche contro l'Italia Schweini ha fallito, un errore che però, alla fine, non ha pesato.

"Anche la Svizzera è uscita contro la Polonia dopo i rigori calciati sotto la curva dei propri sostenitori", ha proseguito il centrocampista tedesco del Manchester United. "Cercherò di migliorare la tecnica di tiro - ha concluso - e di tornare più forte". Chi non calcerà più dal dischetto è Thomas Müller, che aveva fallito già negli Ottavi contro la Slovacchia, ma anche in Champions contro l'Atletico: "Ricomincerò a calciare quando sarò migliorato su questo fondamentale".

La partita di sabato fra Italia e Germania è stato l'esempio di come non si devono tirare i calci di rigore, con sette tiri su 18 fra parati o sbagliati. Solo un'altra sfida dal dischetto è durata altrettanto e ancora una volta ne hanno fatto le spese gli azzurri, sconfitti 9-8 dalla Cecoslovacchia, nella finale per il terzo posto del 1980 disputata a Napoli (decisivo l'errore di Collovati): stesso numero di rigori, ma percentuale di trasformazione decisamente diversa. Fino a sabato, le probabilità di successo dagli 11 metri in Francia dopo i tempi supplementari erano state discrete e, a dire il vero, lo sono ancora (37 calciati, 28 trasformati, con una percentuale di trasformazione del 76%).

Dopotutto, si parla di giocatori meno abituati a calciare i rigori, sia a livello di club che in Nazionale. Non si può dire lo stesso per i rigori assegnati durante i tempi regolamentari: solo sette su 11 sono stati trasformati, mentre portieri (e i pali, loro amici piu' fidati) hanno avuto particolare successo. Con una percentuale di trasformazione del 63,3%, si tratta del peggior Europeo dal 1972: allora venne sbagliato un calcio di rigore su due.