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Fuori da Euro 2024

Belgio, la fine (senza gloria) della generazione d'oro: perché De Bruyne e compagni non hanno mai vinto?

di Giulia Bassi
02 Lug 2024 - 12:13
 © ansa

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Tanto talento, tante aspettative, nessuna vittoria. L'eliminazione del Belgio da Euro 2024, dopo la sconfitta agli ottavi contro la Francia, mette probabilmente la parola fine alla parabola di una generazione di fenomeni che non è riuscita a fare davvero la storia nei grandi tornei, Mondiali o Europei che fossero. Una generazione capitanata e simboleggiata da Kevn De Bruyne, che nel post gara ha dato dello stupido a un giornalista che gli chiedeva proprio questo: perché i migliori talenti che il Belgio abbia mai avuto non sono mai riusciti a vincere? 

Basta rievocare i nomi dal 2014 a oggi: Nainggolan, Mertens, Lukaku, Hazard, De Bruyne, Courtois, Vertonghen, Witsel, Kompany. Talento, forza fisica, esperienza internazionale: non mancava nulla a moltissimi giocatori che hanno fatto parte della Nazionale belga negli ultimi 10 anni. Alcuni di loro sono tra i più titolati e vincenti nei rispettivi club e hanno composto, assieme, un gruppo che è finito per anni al primo posto nel ranking mondiale, un gruppo che veniva regolarmente accreditato come grande favorito per vincere un Mondiale o un Europeo. E invece la generazione d'oro del Belgio ha finito per deludere quasi sempre. 

La Generation dorée belga è partita dal Sudamerica e dal Mondiale brasiliano del 2014: il cammino di Mertens e compagni si chiuse ai quarti contro l'Argentina, lasciando però la sensazione che quello fosse l'inizio di un'ascesa destinata a dare soddisfazioni, che fosse il principio di un ciclo bello e vincente. Nel 2015, infatti, al primo posto del ranking Fifa comparve proprio il Belgio, che si presentò agli Europei del 2016 col favore del pronostico, venendo però fatto fuori ai quarti dal Galles. 

I mondiali russi del 2018 hanno probabilmente rappresentato l'apice (ma anche il più grande rimpianto) di questa generazione: i belgi sono stati capaci di un percorso perfetto nelle qualificazioni e nella fase ai gironi, riuscendo persino a eliminare il Brasile di Neymar ai quarti. Ma a infrangere i sogni ci pensò la Francia e da lì si accese una rivalità e un rancore destinati a durare a lungo e infiammati ancor di più dall'ultimo confronto a Euro 2024. Ma nel 2018, appunto, a San Pietroburgo la Nazionale allora guidata da Deschamps si aggiudicò una semifinale giocata in barricata, a difesa del gol di Umtiti, e mettendo in campo il più classico catenaccio, che valse la finale e l'eliminazione di un bellissimo Belgio. "Questa partita è la morte del calcio", commentarono dalle parti di Bruxelles, che da quel momento presero a fare caroselli e a bruciare bandiere ad ogni eliminazione della Francia da un torneo. Quel terzo posto, comunque, rappresenta il miglior risultato di sempre ma mai come quell'anno il Belgio aveva sognato e sperato, e avevi tutti i mezzi per farlo, di raggiungere la vetta del mondo. 

Nel 2021 a fermare la corsa dei Diavoli Rossi in un Europeo ci pensò l'Italia di Mancini e l'anno dopo, in Nations League, è ancora la Francia a spegnere sogni e ambizioni di gloria. Al Mondiale in Qatar del 2022 De Bruyne e compagni non superano nemmeno la fase a gironi, sorpresi dal talento del Marocco e della Croazia. Euro 2024 rappresentava forse l'ultima occasione, e infatti le aspettative, almeno stavolta erano basse o vicine allo zero: il ct Tedesco, tra l'altro, si era già reso protagonista della clamorosa esclusione di Courtois, rientrato da un lunghissimo infortunio ma che col Real ha chiuso la stagione giocando e vincendo. Ma certo, il portiere è di certo l'ultimo dei problemi. 

Capitan De Bruyne, il centrocampista visionario del City di Guardiola, vicino a cedere alla tentazione araba, potebbe essere al passo d'addio anche con la Nazionale e la sua polemica davanti ai giornalisti dopo l'eliminazione non nasconde la frustrazione. Interrogato proprio in merito ai fallimenti della cosiddetta generazione d'oro, il capitano ha risposto ma, mentre si allontanava, si è lasciato sfuggire uno "stupid", riferito al reporter, che ha iniziato a fare il giro del web alimentando nuove polemiche. 

Come sia possibile che una squadra con in rosa tanto talento non abbia mai vinto fa parte forse dei misteri e della bellezza del calcio, non sempre spiegabile, men che meno con i ranking Fifa alla mano. E forse proprio l'Italia ce lo ha mostrato: quando abbiamo vinto, nel 2006 e nel 2021, non eravamo i più forti e più telentuosi, ma i più uniti, compatti, grintosi e dediti al sacrificio. Al Belgio forse è mancata la cattiveria nel momento che conta, la capacità di saper vincere quando hai davanti l'occasione della vita, l'umiltà di giocare gli uni per gli altri, una guida in panchina che sapesse allenare ma soprattutto gestire i campioni, in stile Ancelotti o Lippi. A volte sarà mancata semplicemente un pizzico di fortuna, perché anche quella serve per definire la differenza tra un'eterna incompiuta e una vincente storica. 

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