© Getty Images
© Getty Images
Il 12 giugno 2021 l'arresto cardiaco nel match tra Danimarca e Finlandia: tre anni dopo la rete che sblocca il match
© Getty Images
© Getty Images
Tre anni dopo il malore in campo nel match tra Danimarca e Finlandia a Euro 2020, Christian Eriksen scrive la sua personalissima favola. L'arresto cardiaco che tenne in ansia l'intero mondo del calcio è da tempo solo un cattivo ricordo e ora il fuoriclasse danese, nella sua seconda vita calcistica, ha finalmente chiuso il cerchio con quel doloroso passato, segnando al 17' il gol che ha sbloccato il match contro la Slovenia a Euro 2024.
Era il 12 giugno del 2021, minuto 42 del derby scandinavo a Copenaghen contro la Finlandia: Eriksen crolla improvvisamente a terra, da solo, non si muove, con la testa girata. Si intuisce il dramma. Una scena choc che toglie il respiro ai giocatori, lascia in lacrime gli spettatori sugli spalti e sgomenti i commentatori di tutto il mondo. Il medico pratica il massaggio cardiaco, l'intervento si prolunga nel tempo senza risultato, viene portato il defibrillatore. I giocatori danesi in lacrime fanno da scudo al compagno. Poi la corsa all'ospedale della capitale danese dove l'allora giocatore dell'Inter affronta le prime cure per stabilizzare le sue condizioni e da dove arrivano le notizie più confortanti. Eriksen viene sedato e le sue condizioni migliorano. Qualche giorno dopo l'operazione al cuore: a Eriksen viene impiantato un defibrillatore, che permette di tenere sotto controlli eventuali "sbalzi" del cuore. "Questo dispositivo è necessario dopo un attacco cardiaco causato da aritmia", si leggeva nella nota ufficiale. La sua carriera all'Inter è finita, perché in Italia non è permesso giocare con il defibrillatore e dopo una lunga riabilitazione il 31 gennaio 2022 passa al Brentford con cui termina la stagione prima di passare al suo attuale club, il Manchester United.
Il lungo cerchio si chiude oggi a Stoccarda, minuto 17, dopo 1.100 giorni con la puntata vincente su assist di Wind. Poi l'esultanza, non solo sua, ma di tutti coloro che amano questo sport.