© ansa
© ansa
Gara a lungo bloccata e decisa nel finale da un tiro deviato di Kolo Muani: or aDeschamps aspetta la vincente di Portogallo-Slovenia
di Giulia Bassi© ansa
© ansa
Nell'ottavo di finale di Euro 2024 la Francia batte il Belgio 1-0 e aspetta la vincente tra Portogallo e Slovenia. Partita decisa all'85' da un tiro di Kolo Muani (subentrato a Thuram) deviato da Vertonghen. Gara molto tattica e al lungo bloccata ma giocata nel complesso meglio dalla squadra di Deschamps che ha avuto più occasioni da gol.
LA PARTITA
Mbappé non brilla come dovrebbe, gli attaccanti della Francia non si sbloccano (e non trovano proprio la porta) e così, in modo crudele, a 5 minuti dal 90' la partita viene decisa da un autogol, che manda avanti Deschamps e a casa Tedesco. La partita la Francia l'ha giocata di più, di fronte e un Belgio più lento e attendista ma a lungo capace di stare compatto e difendere bene. Dettagli, questione di dettagli. E di fortuna, che nel calcio non guasta.
La questione franco-belga nel calcio è cosa recente: è una rivalità esplosa, si potrebbe dire, ai Mondiali russi del 2018, quando in semifinale a San Pietroburgo una Francia "catenacciara", ruvida e difensivista fece barricate attorno al gol di Umtiti, mandando in frantumi i sogni della Generation dorée belga e del suo calcio raffinato e di qualità. A Bruxelles non hanno mai smesso di portare rancore per quella gara, al punto che agli Europei del 2021 partirono i festeggiamenti, con tanto di bandiere bruciate, alla notizia dell'eliminazione della squadra di Deschamps. Festeggiamenti poi "ricambiati" a Parigi, una volta uscita la selezione allora guidata da Martinez. In verità, oltre alla lingua, Francia e Belgio hanno molto in comune per tradizione e cultura, ma finiscono per essere come quei cugini che quando si ritrovano a Natale, tutti pensano che vadano d'accordo ma sfoderano sorrisi di circostanza e si sentono in competizione su tutto. Nemici-amici, mai troppo amici. Ha fatto parte della Francia durante il dominio napoleonico e ha iniziato il suo percorso di indipendenza dopo Waterloo: il Belgio non rinnega la sua "francité" ma rivendica anche la sua diversità. Su un campo di calcio fino a pochi anni fa non si pensava ci potesse essere gara ma l'ascesa della generazione di De Bruyne e compagni ha acceso, o riacceso, faide tra vicini bellicosi d'animo.
Pronti-via deve essere proprio la rivalità a farsi sentire perché la partita inizia lenta ed è molto tattica: entrambe attendiste, poco propense ad andare a pressare alto ma piuttosto in attesa delle mosse altrui. Ci prova di più la Francia a giocare: Griezmann parte largo a destra e tende ad accentrarsi, Mbappé scatta da sinistra (dove spesso trova la sovrapposizione di Theo Hernandez) e Thuram è il terminale in mezzo a un'area di rigore che Deschamps vuole provare a riempire di più, per risolvere il problema di una certa pochezza offensiva che ha caratterizzato i suoi fin qui (due sole reti segnate in tre partite, di cui uno è un autogol e uno un rigore). I francesi diventano più pericolosi e imprevedibili quando fraseggiano nello stretto e si scambiano le posizioni tra le linee: le qualità per farlo ci sono con i centrocampisti Kante-Tchouameni-Rabiot ma le uniche azioni davvero pericolose sono un colpo di testa a lato di Thuram e un tiro alto del giocatore del Real. Il Belgio si mette a 3 e allarga Carrasco per impostare ma la manovra è lenta e troppo spesso affidata ai lanci lunghi. Gli attaccanti si sacrificano tanto in ripiegamento per consentire all'11 di Tedesco di rimanere corto e compatto. Quando prova a far correre il pallone, invece, nascono insidie: cosa che accade a sinistra dove Doku è decisamente il più intraprendente e Openda prova, molto più di Lukaku, a dare una mano. Più Francia, nel possesso e nei tentativi di occupare l'area, e meno Belgio ma non abbastanza per sbloccare una gara poco spettacolare e ancora molto bloccata.
Nella ripresa il Belgio riparte con la consueta costruzione lenta ma la Francia inizia ad alzare i ritmi nel motore. Aumentano le conclusioni verso la porta ma, appunto, verso e non in porta: perché il problema di concretezza della squadra di Deschamps, che non vede la porta, è evidente, con tutte le conclusioni, una di Tchouameni, regolarmente fuori. Il Belgio in fase difensiva si mette con un 4-4-1-1 con De Bruyne pronto a lanciare Lukaku, più propositivo e più cercato nella ripresa, e tutti gli altri attenti a chiudere le linee o comunque a sporcarle il più possibile. Maignan para prima su Lukaku poi su De Bruyne ma il numero di occasioni sorride ai pur imprecisi francesi. Kolo Muani al posto di Thuram prova a essere intraprendente ma alla fine risulta soprattutto più fortunato perché a 5 minuti dalla fine è un suo tiro, dopo un'azione avvolgente partita da Theo e sviluppata da Griezmann al limite dell'area, a essere deviato da Vertonghen nella propria porta. A proposito di problemi di concretezza: la Francia si ritrova ai quarti grazie a due autogol e un calcio di rigore. Il rancore a Bruxelles non può che aumentare. Per il Belgio niente rivincita e l'ennesima occasione non sfruttata dalla generazione di fenomeni avviata a fine carriera. La rivalità, quella no, non finirà.
LE PAGELLE
Tchouameni 7,5 - Tocca una valanga di palloni, ha il piede preciso e dai suoi lanci nasce sempre qualcosa di buono. Va spesso al tiro ed è l'unico dei suoi a trovare la porta (Casteels lo respinge)
Theo Hernandez 7 - Gran partita: si sovrappone sempre a Mbappé e offre una soluzione, il gol nasce da una sua iniziativa. In fase difensiva è perfetto con un recupero eccezionale su Carrasco che stava per calciare a tu per tu con Maignan.
Mbappé 6 - Vorrebbe strafare ma si incarta. Tenta molte serpentine e conclusioni ma manca di precisione.
Doku 7,5 - E' lui il man of the match per una partita totale. Sulla sinistra è una spinta continua e indietro recupera e difende. Il Belgio accelera sempre e solo quando la palla passa da lui ma è mostruoso tutto il lavoro che fa, anche in copertura.
Lukaku 5 - Nullo nel primo tempo, quando la presenza di Openda gli toglie spazio. Nella ripresa i suoi lo cercano di più ma al di là di uno-due palloni tenuti e un tiro parato da Maignan è sempre lento e macchinoso. Di palloni ne perde molti, tra cui quella che porta al gol della Francia.
IL TABELLINO
FRANCIA-BELGIO 1-0
Francia (4-3-1-2): Maignan 7; Kounde 6,5, Saliba 6,5, Upamecano 6,5, Theo Hernandez 7; Kante 7, Tchouameni 7,5, Rabiot 6; Griezmann 6; Mbappé 6, Thuram 6 (dal 17' st Kolo Mouani 6,5). A disp.: Areola, Samba, Clauss, Konate, Mendy, Pavard, Camavinga, Fofana, Zaire-Emery, Barcola, Coman, Giroud, Dembele. Ct: Deschamps 6,5.
Belgio (4-4-2): Casteels 6,5; Castagne 6 (dal 43' st De Ketelaere sv), Faes 6,5, Vertonghen 5,5, Theate 6; Carrasco 5,5 (dal 43' st Lukebakio sv), Onana 6, De Bruyne 6, Doku 7,5; Openda 6 (dal 18' st Mangala 6), Lukaku 5. A disp.: Sels, Kaminski, Debast, De Cuyper, Meunier, Witsel, Tielemans, Vermeeren, Vranckx, Trossard, Bakayoko. Ct: Tedesco 5,5.
Arbitro: Nyberg (SVE)
Marcatori: 40' st Aut. Vertonghen (B)
Ammoniti: Tchouameni (F), Griezmann (F), Rabiot (F), Vertonghen (B), Tedesco (B), Mangala (B)
Espulsi: -