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PORTOGALLO

Euro 2024 ha consacrato la grandezza di Ronaldo, ma lo ha fatto “per sottrazione”

L’uomo dei record mai in gol in Germania e lontano dalle prime pagine, il Portogallo ora cerca il suo successore

di Roberto Ciarapica
07 Lug 2024 - 14:19

Lascia con un record. Stavolta, però, negativo. Sarà l’unico neo in una carriera costruita interamente sui primati, tanto da detenere anche il record dei record mondiali: sono 56 i “trofei immateriali” (quelli che ha amato e nutrito di più) incolonnati da Cristiano Ronaldo come in una lista di sogni impossibili. Non certo per lui, il miglior goleador di tutti i tempi (con 895 reti tra club e Portogallo), il giocatore più presente di sempre nei grandi tornei per nazionali: ha partecipato a 5 Mondiali e a 6 Europei, andando sempre in gol, eccetto... in Germania. Resterà probabilmente il suo unico rimpianto: aver chiuso con il grande calcio (improbabile vederlo ai prossimi Mondiali, anche se lui su Instagram scrive che continuerà...) senza nemmeno segnare un gol (a parte i due rigori finali contro Slovenia e Francia); peggio ancora, però, forse, essere sparito dai titoli principali, essere diventato uno dei tanti, non essere più l’artefice di qualcosa, e neppure, al limite, il colpevole.

A differenza del suo quasi coetaneo Pepe, che a 41 anni ha tenuto in piedi la difesa, Ronaldo con la sua presenza assente, ha involontariamente rimarcato il vero problema del Portogallo: la mancanza di un successore. Dopo vent’anni e passa di Cristiano (l’uomo che ha battuto tutti i record della nazionale - presenze, gol, assist -, il campione dei 5 Palloni d’Oro e delle 5 Champions League, il divo dei social con 634 milioni di follower su Instagram), ne passeranno altrettanti - forse il doppio, o il triplo o il quadruplo - prima che il Portogallo riesca a trovare una nuova Guida. Euro 2024 ha consegnato alla storia del calcio la grandezza di Ronaldo, lo ha fatto “per sottrazione” cioè mostrando a tutti (non solo ai portoghesi) che cosa non è più, quindi rimandandoci a cos’è stato, a cosa ci siamo goduti e a cosa, inevitabilmente, ci perderemo.

Il pianto disperato, le scuse e poi la gioia: la notte dei rigori di CR7

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© Getty Images
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