Gli avversari dell'Italia agli ottavi di Euro 2024 hanno diverse certezze e un tridente ricco di soluzioni, ma dietro soffrono sulle palle alte
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Archiviata la pratica Croazia, in casa Italia è subito iniziato il countdown verso gli ottavi di Euro 2024. Conquistato il pass dietro alla Spagna all'ultimo respiro grazie a Zaccagni, sabato gli azzurri dovranno vedersela contro la Svizzera. E non sarà affatto una passeggiata. Al netto di una disperata necessità generale di alzare i propri standard in tutti i reparti, la squadra di Spalletti dovrà infatti prepararsi a una battaglia ricca di insidie contro gli elvetici. Gli uomini di Yakin, del resto, sono un gruppo unito con idee chiare, diverse certezze e tante alternative offensive.
Ma andiamo per gradi e proviamo ad analizzare nel dettaglio pregi e difetti della Svizzera. Partendo da dietro, tra i pali c'è Sommer a dare solidità e tranquillità. Contro la Germania il portiere dell'Inter si è fatto beffare dal tiro di Andrich, d'accordo, ma il Var lo ha poi graziato e resta comunque una sicurezza con cui fare i conti. Sicurezza che troviamo anche nella linea difensiva composta da Fabian Schar, il campione del City Manuel Akanji e il "granata" Ricardo Rodriguez. In tre fanno 353 presenze in nazionale e il dato dice tutto, anche se a Euro 2024 è emersa qualche incertezza nel gioco aereo soprattutto sui traversoni da sinistra. Punto debole che gli azzurri potrebbero sfruttare sui calci piazzati o con i cross per Scamacca (per informazioni rivedere il gol preso da Fullkrug).
Per quanto riguarda la mediana il top player del reparto elvetico è Granit Xhaka, ma in Germania finora è toccato ai giocatori del Bologna Michel Aebischer e Remo Freuler prendersi la scena mostrando grande condizione, senso della posizione e ottima intesa con i compagni sulle ripartenze e negli inserimenti. Intesa che invece Leonidas Stergiou, possibile sostituto dello squalificato Silvan Widmer, dovrà ancora trovare con i colleghi a destra e che potrebbe rappresentare un'altra situazione da sfruttare per l'Italia.
Infine capitolo attacco. Senza un leader vero, Yakin ha scelto di ruotare i giocatori per massimizzare le rispettive caratteristiche e avere sempre una sorta di "tridente" fresco, dinamico e aggressivo sui portari. Tattica che finora ha messo in mostra diversi giocatori e lascia ancora qualche dubbio sulle scelte che il ct della Svizzera potrebbe fare in vista della gara con L'Italia. Per quanto riguarda il fulcro del reparto offensivo, sono tre in lizza per una maglia da titolare e tutti con qualità differenti: Breel Embolo, Kwadwo Duah, e Zeki Amdouni. Al momento, vista la fisicità e l'infortunio alle spalle, la punta del Monaco sembra in vantaggio sugli altri due, ma non si possono escludere altre opzioni dal primo minuto o a gara in corso per togliere riferimenti ai difensori azzurri e aprire gli spazi per le incursioni degli esterni e dei centrocampisti.
Intorno all'attaccante centrale del resto dovrebbero girare, scambiarsi, dribblare e tagliare trequartisti o ali d'assalto come Dan Ndoye, esaltato dalla cura Thiago Motta a Bologna, il talentuoso Ruben Vargas, l'imprevedibile Xherdan Shaqiri, il dinamico e duttile Fabian Rieder o il milanista Noah Okafor, al momento ancora inutilizzato da Yakin. Un "attacco rotante" zeppo di opzioni e pericolosità che potrebbe dare pochi riferimenti fissi a Bastoni & Co. e creare qualche problema soprattutto sul pressing alto e sulle ripartenze dopo il recupero palla. La Svizzera affila le armi per l'Italia.