Le favorite, le possibili sorprese e i campioni delle Nazionali che partecipano alla rassegna continentale in Germania
Sono 24. Tra loro Nazionali di grido come i padroni di casa della Germania, i campioni in carica dell'Italia, le favorite Francia e Inghilterra, le certezze Portogallo, Spagna, Belgio e Croazia e le possibili sorprese Ucraina, Albania e Scozia. Ce n'è, insomma per tutti i gusti. Non resta che immergersi nella lettura e avvicinarsi con la nostra guida all'avventura europea di Germania 2024.
GRUPPO A
Germania: Padroni di casa e già questo dice tanto. Quando hanno ospitato una competizione internazionale, o l'hanno vinta (Mondiale 1974), o sono arrivati almeno in semifinale (Mondiale 2006, Euro 1988). Hanno conquistato ben 3 edizioni degli europei e, anche se non sono considerati i favoriti, sono una squadra di assoluto valore. Organizzati come un club (Nagelsmann in questo è una certezza), i tedeschi attuano un vero e proprio calcio di posizione. Neuer è ancora il titolare ed è, a 38 anni, una sicurezza. La difesa parte a quattro ma costruisce a tre con Tah, Rudiger e Mittlestadt (della sorpresa Stoccarda), con Kimmich che sale a destra all'altezza delle punte, un centrocampo con Andrich (punto di forza del grande Bayer Leverkusen di questa stagione), il sempreverde Toni Kroos e Gundogan, che si alza su una trequarti occupata anche dai tagli interni dei due campioncini Wirtz e Musiala, con Sané pronto a entrare a partita in corso per dare consistenza sull'esterno. Davanti c'è Havertz, rigenerato dalla cura Arteta all'Arsenal. In alternativa al falso nueve c'è sempre Muller o punte pure come Fullkrug, Undav (dello Stoccarda) o Beier (dell''Hoffenheim).
Scozia: Protagonista del suo girone di qualificazione, può essere una sorpresa della manifestazione. Il ct Clarke ha costruito una squadra che sfrutta soprattutto una buona fase difensiva, un pressing che scatta dalla metà campo e transizioni veloci. Il sistema di base è un 3-4-2-1. Ha perso Ferguson del Bologna ed è un grosso handicap. Anche le condizioni di un altro giocatore chiave come Robertson, esterno basso del Liverpool, sono un problema di difficile risoluzione. Gli elementi più importanti restano McTominay (centrocampista del Manchester United), il regista Billy Gilmour (del Brighton) e il centrale di difesa della Real Sociedad Kieran Tierney, capace di lanci lunghi precisi per gli esterni e per la punta centrale, solitamente Lawrence Shankland, degli Harts.
Ungheria: Guidata dal nostro Marco Rossi, la Nazionale ungherese ha un impianto di gioco collaudato e con caratteristiche precise. Sfrutta le logiche del calcio relazionale, un po' come l'Italia spallettiana, e gioca con una difesa a tre (Lang, Orbán e Szalai), due esterni a tutta fascia, Kerkez a sinistra e Nego a destra, Nagy (dello Spezia) e András Schäfer in mezzo, due mezzepunte come Szoboszlai (del Liverpool), vera stella della squadra insieme a Sallai del Friburgo, che giocano alle spalle della punta centrale Varga, del Ferencvaros.
Svizzera: Il ct Murat Yakin guida una Nazionale che ha buone speranze di fare bella figura in Germania. Non particolarmente brillante dal punto di vista estetico, la Svizzera ha comunque giocatori di buon livello tecnico. Sono sei le partecipazioni alla manifestazione e, nelle ultime due edizioni, gli elvetici sono arrivati agli ottavi e ai quarti. Davanti all'interista Sommer ci sono Akanji (del Manchester City), Schär (del Newcastle) o Elvedi (del Borussia Mönchengladbach) e Rodriguez (del Torino). A centrocampo i bolognesi Aebischer, Freuler, e Ndoye più il regista del Bayer Leverkusen Xhaka, con l'eterno Shaqiri piazzato alle spalle del milanista Okafor e di uno tra Amdouni (del Burnley), Embolo (del Monaco) o Vargas (dell'Augusta).
GRUPPO B
Spagna: Non è la corazzata dei tempi d'oro ma sempre una squadra da temere. E tanto. Il ct de la Fuente non è fissato come il predecessore Luis Enrique con il gioco di posizione, ma non rinuncia ai concetti basilari del calcio spagnolo degli ultimi anni. La sua duttilità non deroga da certi principi, aiutato in questo dall'abitudine di suoi calciatori a un certo tipo di gioco. La Roja può schierarsi con un 4-3-3 o con un 4-2-3-1. Davanti a Unai Simon i difensori sono Carvajal, Le Normand, Laporte (o Nacho), mentre a sinistra si giocano il posto Grimaldo e Cucurella. Centrocampo di lusso con Rodri e Fabian Ruiz dietro al trio di trequartisti formato da Yamal, Pedri e Nico Williams, con Morata punta centrale. Le alternative, tra mezzepunte e attaccanti centrali, sono Ferran Torres, Dani Olmo, Joselu e Oyarzabal.
Croazia: Vice campione del mondo nel 2018 e al terzo posto nel 2022, l'ossatura della Croazia è quella di sempre e l'età si farà sentire anche per loro. Il ct è sempre Dalic, nel suo 4-3-3 in porta ci sarà Livakovic. In difesa, sulla destra c'è Stanisic del Bayer Leverkusen, al centro spazio a Sutalo e al leccese Pongracic, mentre a sinistra c'è una delle stelle della squadra: Gvardiol del Manchester City. Il centrocampo è il sempreverde Brozovic, Kovacic e Modric. In attacco, con Perisic appena recuperato, dovrebbero esserci Kramaric a sinistra e Majer a destra, con il ballottaggio, come punta centrale, tra Petkovic e Budimir, dell’Osasuna. Più dietro nelle gerarchie, l'atalantino Pasalic.
Italia: Campione in carica, ha cambiato il ct e le logiche del suo calcio. Non ci sono più i perni della difesa Bonucci e Chiellini, Verratti a centrocampo e Immobile e Insigne in attacco. C'è però Spalletti, che prova a riproporre il suo calcio a misura di scelte individuali anche in Nazionale. Donnarumma è sempre il punto fermo, la difesa ha Darmian, Buongiorno e Bastoni come punti di riferimento, a centrocampo spazio sulle fasce a Di Lorenzo e Dimarco, con Jorginho e Barella centrali (Fagioli ottima alternativa), due trequartisti (Chiesa e Pellegrini o Frattesi) e una punta, Scamacca, con Retegui piano b in caso di attaccante puro o Raspadori, se si decidesse per il falso nueve. Quarti di finale obiettivo minimo.
Albania: Affidata a Sylvinho, già nello staff di Mancini e di Tite, e allenato nel passato da mostri sacri come Wenger, Guardiola e Rijkaard, il ct brasiliano non potrà certo proporre un calcio attendista. L'Albania ha tanta Italia nella sua rosa: Berisha, Djimsiti, Hysaj, Ismajli, Kumbulla, Asllani, Bajrami e Ramadani. In più, nel 4-3-3 di Sylvinho, in attacco ci sono giocatori di buon livello come Broja, del Chelsea e nell'ultimo anno in prestito al Fulham, Asani, ala destra pescata in Corea del Sud con il metodo dell'algoritmo, e Manaj del Sivasspor.
GRUPPO C
Slovenia: Il ct Kek punta su un 4-4-2 attendista che si affida alle qualità tecniche dei suoi giocatori di maggior classe, su tutti Sesko del Lipsia, un attaccante cercato dalle più importanti squadre europee, e Oblak, storico portiere dell'Atletico Madrid. Il resto è in mano a onesti operai del pallone. La difesa è composta da Bijol e Blažić, al centro, con Karničnik a destra e Janža a sinistra. A metà campo Čerin ed Elšnik, leader dell’Olimpia Lubiana, sono i centrali, con due "italiani" sull'esterno: Stojanović della Sampdoria e Mlakar del Pisa. In attacco, di fianco a Sesko, c'è Šporar del Panathinaikos.
Danimarca: Il ct Hjulmand è lo stesso che ha portato la sua Nazionale alla semifinale di Euro 2021. Sarà difficile ripetersi anche se la squadra danese ha singoli di valore. Schmeichel è sempre il portiere titolare. La difesa può essere a tre o a quattro così come l'attacco a due o a tre. Possibile che si scelga un 3-5-2 con Christensen, Andersen e Vestergaard (o Kjaer se si dovesse puntare sull'esperienza) in difesa, a centrocampo c'è abbondanza di scelta con mezzali di valore come Højbjerg, Delaney ed Eriksen e registi come Nørgaard e Hjulmand, ex leccese ora allo Sporting. Gli esterni sono Kristiansen del Bologna e l’ex Atalanta Maehle, le punte Hojlund, altro ex bergamasco ora allo United, e Dolberg. Nel caso si scegliesse una disposizione con due ali larghe, ci sarebbe spazio per due tra Skov Olsen, Damsgaard e Dreyer.
Serbia: Squadra ricca di talento ma non di organizzazione, come ha dimostrato a Qatar 2022. Stojkovic è una leggenda da giocatore, meno da ct. Il valore dei singoli fa impressione: Milinkovic-Savic del Torino in porta, Pavlovic del Salisburgo e Milenkovic della Fiorentina in difesa, Ilic, Sergej Milinkovic-Savic, Tadic, Samardzic e Kostic a centrocampo e Mitrovic, Vlahovic e Jovic, in attacco. Peccato che ognuno vada per conto suo.
Inghilterra: Grande favorita come la Francia. Solo che stavolta, se Southgate non porterà a casa nulla, dovrà fare le valigie. Pickford in porta, difesa con Walker a destra, Stones e Guehi del Crystal Place (sostituto di Maguire) in mezzo e il recuperato Shaw a sinistra, centrocampo con Rice e Mainoo (dello United) in mezzo, tre mezzepunte come Saka, Bellingham e Foden e una punta del livello di Harry Kane. Difficile trovare di meglio.
GRUPPO D
Olanda: Koeman è tornato ct dopo l'eterno Van Gaal e la sua Nazionale ha buone besi di partenza. In porta il favorito è Verbruggen del Brighton. La difesa è super, visto che ci sono De Ligt, Van Dijk e Akè. Sulle fasce Dumfries e Van de Ven del Tottenham, in mezzo (senza l'infortunato Koopmeiners), Schouten e Reijnders, con Xavi Simons e Gakpo dietro a Depay (o Weghorst). Le alternative, anche per variare il sistema di gioco, sono Frimpong (esterno destro del Bayer Leverkusen), De Jong, Gravenberch, Veerman, Wijnaldum, Bergwijn, Malen e Zirkzee. C'è decisamente di peggio.
Francia: Altra grande favorita. La rosa è straordinaria, il livello di gioco non molto alto. Deschamps ha Maignan in porta, Clauss del Marsiglia, Koundé del Barcellona o Pavard dell'Inter sulla destra, due tra Saliba, Konaté o Upamecano in mezzo e Theo Hernandez a sinistra. A centrocampo può scegliere tra Camavinga, Fofana, Kanté, Rabiot, Tchouaméni e Zaïre-Emery: sei nomi per tre posti, visto che il resto è tutto nei piedi di Griezmann, che può partire da dietro, Mbappé e uno tra Giroud, Kolo Muani e Thuram. Se si vuole puntare di più sugli esterni ci sono Barcola, Coman e Dembélé.
Polonia: Il nuovo ct Probierz, promosso dall'Under 21, ha impostato la squadra attorno al 5-3-2. Davanti a Szczęsny ci sono Salamon, Dawidowicz e Kiwior, con Zalewski a sinistra e Frankowski del Lens a destra. A centrocampo Slisz dell’Atlanta United, Piotrowski del Ludogorets e il neo interista Zielinski. Davanti, assente Milik, il posto accanto a Lewandowski se lo giocano il veronese Swiderski, Buksa del Antalyaspor e l'ex milanista Piatek.
Austria: Con l'arrivo del santone Rangnick, la Nazionale austriaca ha ritrovato entusiasmo e un gioco ben strutturato: quello ipercinetico della scuola Red Bull. Pressing, gegenpressing e transizioni velocissime. 4-2-2-2 il sistema prescelto. La probabile formazione: Lawal; Posch, Danso, Wober, Mwene; Seiwald, Sabitzer; Laimer, Baumgartner; Arnautovic, Gregoritsch.
GRUPPO E
Ucraina: Il ct Rebrov è un allievo di Lobanovski ma il suo calcio è meno robotico e più orientato all'occupazione posizionale degli spazi per sfruttare la capacità tecnica di interpreti particolarmente validi. Il modulo di riferimento è il 4-1-4-1 che può trasformarsi a seconda della duttilità di alcuni elementi, Zinchenko su tutti. L'esterno sinistro dell'Arsenal parte largo per tagliare verso il centro e diventare un secondo mediano. La formazione tipo potrebbe essere questa: Lunin: Konoplya, Zabarnyi, Matviyenko, Zinchenko; Brazhko; Sudakov, Malinovskyi, Tsygankov, Mudryk; Dovbyk.
Slovacchia: Calzona ha principi di gioco collaudati. L'esperienza da secondo di Sarri lo spinge verso una ferrea organizzazione difensiva, quella con Spalletti a un calcio offensivo di tipo relazionale. Il risultato è una squadra capace di sviluppare copioni diversi e interessanti. I punti di forza arrivano dalla coppia centrale Skriniar-Hancko (difensore del Feyenoord cercato da tutti i più importanti club europei). A centrocampo, nel 4-3-3 di Calzona, ci sono Kucka, Lobotka e Duda (trio dalla forte connotazione "italiana"), davanti il tridente Schranz-Bozenik-Suslov.
Belgio: Altro ct italiano (anche se tedesco di nome e quasi di fatto), Domenico Tedesco, e altra squadra che ha dovuto rifarsi il trucco, avendo perso elementi del calibro di Courtois, Alderweireld, Hazard e Mertens. Di sicuro sarà una squadra di grande connotazione offensiva con un sistema fluido. In porta ci sarà Casteels, possibile difesa a quattro con Castagne, Faes, Vertonghen e Theate, centrocampo formato da Onana dell'Everton e Tielemans, reparto di trequarti molto offensivo con Trossard, De Bruyne e Doku alle spalle di Lukaku. Alternative di lusso Ferreira Carrasco, De Ketelaere e Lukebakio.
Romania: Edi Iordanescu è il figlio del ct rumeno che ha portato la sua Nazionale più lontano possibile: i quarti di finale di Usa '94. Era l'epoca d'oro di Hagi. Ora la Romania non ha elementi di quel calibro ma giovani interessanti. La solidità è il marchio di fabbrica ma la qualità non manca. Il sistema di gioco può variare ma parte dal 4-2-3-1. Davanti a Moldovan, la difesa è formata da Ratiu, Dragusin, Burca, Bancu. A centrocampo l'empolese Marin, con Cicaldau, dietro ai parmigiani Mihaila e Man sulle fasce con Stanciu centrale, e Puscas, in prestito al Bari dal Genoa, punta centrale.
GRUPPO F
Portogallo: Anche in questo caso è cambiato il ct. E' arrivato Roberto Martinez, ex Everton e Belgio. Teorico del calcio posizionale, si ritrova a gestire un'ottima Nazionale con l'incognita centravanti. Cristiano Ronaldo, ormai quasi quarantenne, non potrà garantire il solito contributo in fase realizzativa. Ma saprà anche farsi da parte quando è il caso? La risposta, conoscendolo, propenderebbe per il no. Sistema che può essere un 4-3-3 o un 4-2-3-1. Davanti a Diogo Costa ci sono Cancelo, Dias, Inacio e Dalot. Centrocampo super con Vitinha del Psg, regista, con al fianco Bernardo Silva e Bruno Fernandes e un attacco con Joao Felix, Ronaldo (o Ramos) e Leao. Con la possibilità di inserire Ruben Neves a centrocampo e spostare Bernardo Silva a destra in avanti o scegliere Conceiçao su una delle fasce.
Repubblica Ceca: Ivan Hašek, il ct, sembra orientato verso un 3-4-1-2 molto fluido. In porta Staněk, favorito su Kovar, alle spalle di una difesa a tre composta da Holeš, Zima e Krejčí. Il capitano Souček e Barak agiranno in mezzo, mentre Doudera e Jurašek saranno gli esterni a tutta fascia. Per il ruolo di trequartista ci sono tre nomi: Provod, Cerny e Sulc. In attacco la certezza è Patrik Schick, in coppia con il compagno di squadra al Leverkusen Adam Hlozek. Una buona alternativa è Kuchta, attaccante dello Sparta Praga.
Georgia: Il ct è il francese Sagnol. Valutando il valore della rosa ha scelto un bloccato 5-3-2. Mamardashvili è il portiere, con Kakabadze, Kvirkvelia, Kashia, Dvali e Shengelia a formare il reparto arretrato. A centrocampo Chakvetadze, Kvekveskiri e Kochorashvili con Mikautadze, goleador del Metz in Francia, a fare coppia in avanti con l'unica vera star della squadra, il napoletano Khvicha Kvaratskhelia.
Turchia: Un altro ct italiano, Vincenzo Montella, è chiamato a dare ordine a una Nazionale dotata di buona tecnica individuale ma difficilmente inquadrabile dal punto di vista tattico. Se l'ex aeroplanino vincerà la scommessa sarà uno dei momenti più alti della sua carriera. Difficile si discosti dal 4-2-3-1. In porta c'è Cakir, del Trabzonspor. In difesa Kadioglu, Akaydin, Bardakci, Ozkacar. I due favoriti per il ruolo davanti alla difesa saranno Ozcan e Kokcu (del Benfica), con Calhanoglu riportato nel ruolo di trequartista con, ai lati, Kahveci del Fenerbahce e Akturkoglu del Galatasaray, con lo juventino Yildiz come alternativa. Davanti, Burak Yılmaz. Con il possibile utilizzo del giovane campione del Real Madrid Guler, c'è la possibilità di vederlo sulla trequarti con Calha spostato più indietro a centrocampo.