Il ct azzurro": "La formazione rivoluzionata come 'patto' con i giocatori? Chi racconta le cose di spogliatoio fa male alla nazionale..."
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"Il gol al 98'? Ci si crede sempre, nel calcio di oggi. Nella nostre partite ci sono cose illogiche, tante cose ancora da mettere a posto. Ma questa qualificazione è meritata, poi si ragionerà sul resto". Così il ct azzurro Luciano Spalletti ai microfoni della Rai dopo il pareggio all'ultimo minuto con la Croazia che qualifica l'Italia agli ottavi degli Europei. "Qualcosa bisogna ancora rivedere ma poi bisogna prendere le qualità di questi ragazzi e metterli nelle condizioni di dare il meglio". Poi il ct azzurro sbotta in conferenza: "La formazione rivoluzionata come 'patto' con i giocatori? Questa cosa gliel'hanno detta, e chi racconta le cose di spogliatoio fa male alla nazionale...".
Alla domanda se il passaggio al 3-5-2 sia frutto di un dialogo con i giocatori, Spalletti ha reagito con veemenza: "Non è una deduzione, è di sicuro una cose che le hanno raccontato - ha replicato - C'è un dentro lo spogliatoio e un fuori. Ma è chiaro che io con i giocatori parlo sempre, li ascolto: il 3-5-2 è la mia tesi a Coverciano e questo modulo l'avevamo già provato. Più che un patto, parlo con i giocatori".
"Quando le partite si decidono così alla fine diventa tutto più emozionante, perché oramai nessuno ci crede ma i calciatori continuano a funzionare, a mantenere la testa lucida e a rischiare poco - ha detto ancora Spalletti - Hanno coperto tutto anche in larghezza, c'è da fargli i complimenti per come hanno reagito e come hanno gestito una squadra così offensiva". E ancora: "Come qualità di gioco siamo sotto livello, inutile girarci intorno. Se facciamo poco si realizza poco. Il nostro è un comportamento dove si vede che si pensa al risultato da portare in fondo senza credere di poterla vincere perché basta il pareggio, anche involontariamente succede. Ma mi aspetto più roba dai miei calciatori, perché a volte ce lo fanno vedere. Bisogna trovare più equilibrio".
"Si vede che si può fare qualcosa di più, che sugli esterni si può fare male - ha proseguito il ct azzurro - Loro sui nostri esterni ci arrivavano sempre male. Noi però non siamo mai riusciti a portare a casa la possibilità che ci dava il sistema tattico. Il limite è il non aver saputo giocare una palla in uscita, ma bisogna fare di più. Siamo sotto il nostro standard di rendimento, di livello. Nel primo tempo si è perso dei palloni incredibili, a prescindere del modulo. Bisogna far meglio coi 4 o coi 3, siamo stati timidi, troppo timidi nel primo tempo. Non c'entra il modulo, c'entra che anche involontariamente ci si accontenta di portare a casa il risultato di pareggio. Noi abbiamo qualità superiori rispetto a quanto visto. Jorginho ha fatto bene, Barella ha fatto bene così come Fagioli, Calafiori è quel giocatore di livello top che sa fare tutto. Ma come ho detto bisogna fare di più".